"IL ''MERDA WALL'' DI D'ALIA CONTRO INTERNET"
> http://www.youtube.com/watch?v=DspArIPgTYo
> http://www.beppegrillo.it/2009/02/il_merda_wall_c/index.html#comments?s=n2009-02-12
>
> Il *senatore 
> D'Alia*<http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Attsen/00017685.htm>dell'UDC 
> vuole oscurare la Rete. Ha proposto
> *un 
> emendamento*<http://mobile.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emend&leg=16&id=391198&idoggetto=413875>,
> approvato in Senato, a un disegno di legge di Brunetta che obbligherà i
> provider a *oscurare siti, blog o social media* come YouTube e Facebook su
> richiesta del ministero degli Interni per reati di opinione, ad esempio un
> filmato o un gruppo che invitano a non osservare una legge considerata
> ingiusta. *Senza nessuna sentenza della magistratura*. Questo, oggi,
> avviene solo in *Cina*. In una dittatura. I cinesi hanno eretto contro
> l'informazione di Internet un "*Golden 
> Wall*<http://en.wikipedia.org/wiki/Internet_censorship_in_the_People%27s_Republic_of_China#Golden_Shield_Project>",
> si sono ispirati alla Muraglia Cinese. D'Alia vuole costruire un "*Merda
> Wall*", si è ispirato allo psiconano.
> Il vero concorrente di Mediaset è YouTube. Mediaset non la comprerei
> neppure se me la regalassero. La pubblicità sta abbandonando la televisione
> e l'informazione si fa in Rete. Mettere *Internet sotto il controllo del
> potere esecutivo* vuol dire chiuderla di fatto e tappare la bocca ai
> cittadini liberi.
> *Marco Pancini* <http://zambardino.blogautore.repubblica.it/2009/02/12/>di 
> Google ha dichiarato:"
> *No, le leggi ad Aziendam che poi hanno un impatto su tutto l'ecosistema
> non si possono fare. E bisognerebbe evitare di portare l'Italia a livello
> dei peggiori paesi del mondo in fatto di reati d'opinione*".
> L'Italia stessa è ormai un *Paese ad Aziendam* e in quanto a perseguire
> reati di opinione non siamo secondi a nessuno.
> Lo Stato è nostro e noi ce lo riprenderemo.
>
> *Partecipa* all'iniziativa "*Free 
> Blogger*<http://www.beppegrillo.it/iniziative/freeblogger/>"
> con una tua foto con la scritta Free Blogger.
>
> *Testo:*
>
> Dall'intervista di Alessandro Gilioli al sen. D'Alia pubblicata su "*
> L'Espresso*<http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/02/10/%C2%ABfacebook-e-youtube-o-obbediscono-o-li-oscuro%C2%BB>
> "
>
> *A. Gilioli: *Io volevo parlare di questo emendamento: innanzitutto,
> spieghi lo scopo e l'utilità.
>
> *D'Alia: *L'emendamento introduce l'articolo 50 bis al pacchetto
> sicurezza, che consente al ministro dell'interno, su comunicazione
> dell'autorità giudiziaria che procede per delitti di istigazione a
> delinquere o apologia di reato, attribuisce al ministero dell'interno il
> potere di disporre che i fornitori di connettività alla rete internet
> utilizzino gli strumenti di filtraggio nei confronti di quei siti o social
> network che contenessero, diciamo, dichiarazioni e quant'altro connesse a
> queste ipotesi di reato.
> Cioè, è una norma che serve a cominciare a intervenire nella
> regolamentazione di internet e questo nasce sostanzialmente dalle vicende
> che hanno riguardato Facebook, della comparsa su quel social network di
> gruppi inneggianti a Riina, Provenzano, alle Brigate Rosse eccetera.
> E poiché non vi è alcuno strumento, nell'ordinamento, che consenta un
> intervento immediato qualora ovviamente si ravvisi un'ipotesi di reato, cioè
> qualora la magistratura stia indagando, il ministro dell'interno interviene
> con uno strumento di natura squisitamente cautelare che serve ad evitare che
> vi sia una moltiplicazione di questi siti o di queste manifestazioni
> illecite sulla rete.
> Ovviamente, tutto questo avviene con la possibilità del ricorso
> all'autorità giudiziaria da parte degli interessati, e comunque attraverso
> una procedura di natura contraddittoria anche con i gestori dei siti a cui
> viene notificata una diffida ad oscurare o cancellare quelle parti che sono
> in contrasto con le posizioni citate.
>
> *A. Gilioli: *Però, senatore, mi permetta di interromperla. La
> contestazione che viene fatta è proprio questa: io ho letto bene il suo
> emendamento, non si parla di cancellare le parti ma di oscurare il sito.
> Allora si dice: se c'è un gruppo su facebook che incita a Provenzano
> piuttosto che altre cose, gli effetti del suo emendamento non sarebbero
> cancellare quella pagina ma oscurare l'intero sito.
>
> *D'Alia: *Ma mi scusi: se il gestore del sito non si fa carico di
> cancellare questi soggetti dal sito, è giusto che il sito venga oscurato. Il
> ministero diffida il gestore, il gestore poi ha due possibilità: o
> ottemperare e quindi cancellare dal sito i gruppi oppure non ottemperare. Se
> non ottempera si rende complice di chi inneggia a Provenzano e Riina quindi
> è giusto che venga oscurato.
>
> *A. Gilioli:* All'interno di YouTube, per esempio, ci sono diversi video
> che potrebbero ricadere, forse, all'interno della tipologia da lei
> enunciata. Se YouTube non cancella quei video viene oscurato l'intero
> YouTube?
>
> *D'Alia: *Secondo me si, certo.
>
> *A. Gilioli:* Ancora un altro caso...
>
> *D'Alia: *Le faccio un esempio: se su YouTube esce un video, come è
> successo e peraltro ci sono state diverse polemiche, in cui quattro ragazzi
> picchiano un loro coetaneo disabile - peraltro, in questo caso siamo in
> presenza della rappresentazione di un reato non è che siamo in presenza di
> una apologia: c'è la diretta o la riproduzione di un film in cui viene
> commesso un illecito penale - è giusto che un sito lo mantenga? Io credo di
> no.
>
> *A. Gilioli: *Un altro caso: c'è una discussione online, nei siti, nei
> forum. Fra utenti del forum può capitare che ci si insulti o anche che ci si
> minacci. Lei questo lo ritiene una tipologia...
>
> *D'Alia: *Se io minaccio qualcuno, lo minaccio nella realtà o su internet
> sempre un reato è.
>
> *A. Gilioli: *Le faccio un'altra tipologia: io sono ipoteticamente autore
> di un blog. All'interno del mio blog qualcuno, tra i commentatori del mio
> blog, mi insulta, minaccia. Io che sono il blog master e quindi ritengo che
> sia giusto lasciare aperto il mio blog a ogni voce, comprese quelle che mi
> minacciano e mi insultano, non tolgo queste voci.
> Anche in questo caso si rientra nella tipologia?
>
> *D'Alia: *Guardi, rientrano tutte quelle ipotesi che sono previste dal
> codice penale nell'ambito dei delitti di istigazione a delinquere o
> disobbedire alle leggi. I delitti di apologia di reato, che sono previste
> dal codice penale o da altre disposizioni. Sono tutte ipotesi che sono
> ricondotte a fattispecie illecite, che sono già sanzionate nel codice penale
> e che quindi hanno la necessità di essere sanzionate in tutte le loro
> manifestazioni. Non è che cambia se io faccio un ciclostile con cui dico che
> Riina...
>
> *A. Gilioli: *Scusi senatore, stiamo parlando dei commenti a un blog...
>
> *D'Alia: *Guardi, i commenti a un blog non è che sono diversi: se in un
> commento a un blog io dico che le Brigate Rosse hanno fatto bene ad uccidere
> Moro, questa si chiama apologia di reato. Che io lo faccia sul blog, con un
> telegramma, su un bigliettino, con un comunicato stampa non cambia: sempre
> di reato si tratta e va perseguito, e va perseguito colui il quale se ne fa
> complice pubblicando queste porcherie, ivi compreso se è un gestore di
> internet tanto per essere chiari.
> Io la penso in questo modo.
>
> *A. Gilioli: *Senta senatore: lei è un frequentatore della rete?
>
> *D'Alia: *Certo
>
> *A. Gilioli: *Su facebook ci va?
>
> *D'Alia: *No, su facebook vado poco perché mi indigna vedere su quel sito
> che si censurino le mamme che allattano i figli perché si ritiene
> esteticamente un fatto offensivo, antiestetico e poi si consenta a vari
> gruppi, ad esempio "Omaggio a Cutolo, chi è parente di pentiti infami e
> confidenti è pregato di non iscriversi a questo sito dedicato a Cutolo".
> Io non ci vado perché questo sito che censura le mamme, come dichiara
> peraltro correttamente Articolo 21, e consente queste porcherie è un sito
> indegno, dal mio punto di vista.
> Con tutto il rispetto per chi vi accede.
>
> *A. Gilioli: *Lei è conscio del fatto che se in Italia si chiude YouTube e
> Facebook siamo peggio della Birmania?
>
> *D'Alia: *Guardi, io non sono per chiudere né Facebook né YouTube: io sono
> perché Facebook e YouTube rispettino le vittime di mafia, del terrorismo e
> degli stupri.
>
> *A. Gilioli: *E se non le rispettano?
>
> *D'Alia: *Se non le rispettano non possono avere il rispetto dello Stato.
>
> *A. Gilioli: *Quindi vanno chiusi.
>
> *D'Alia: *E' evidente.
>

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