Poche storie! Pancho 84 questa volta batte tutti i panegirici mentali che si
osservano in lista! Grazie a Pancho per avermi fatto chiarezza. Anch'io,
"informato" dai media abituali (Corriere, tg, repubblica, messaggero,
radio...) avevo sentito dire che i nigeriani andavano a rubare la benzina. E
a quanto pare così non era! Non c'è mai fine alla disinformazia globale
sempre più globalizzata. Ma la pagheranno!!!


Il giorno 23-06-2003 21:47, [EMAIL PROTECTED], [EMAIL PROTECTED] ha
scritto:

> Le recenti stragi/incidenti in Nigeria hanno riportato alla luce lo
> sfruttamento,
> i danni, la corruzione, i furti che la compagnia energetica italiana compie
> in Nigeria per estrarre il petrolio.
> 
> 105 persone uccise dalla tremenda esplosione di un oleodotto nel villaggio
> di Amaokwe Oghughe, sud est della Nigeia, delta del fiume Niger. L'ennesima
> strage di quei nigeriani che i nostri media definiscono ormai con un implicito
> biasimo "ladri di greggio". In realtà le 105 persone morte erano donne ed
> uomini spinte dalla povertà e dal bisogno di benzina che in Nigeria (uno
> dei massimi produttori di greggio del mondo) è aumentato del 65% nelle ultime
> settimane. Erano accorsi per raccogliere il greggio, già raffinato nel centro
> di raffinazione di Port Harcourt, che usciva da delle falle provocate nelle
> pipelines (tubi a cielo aperto!) e che aveva creato già da alcune ore una
> chiazza di benzina fin sulla strada, denunciata dagli anziani del villaggio
> alle autorità che non si sono preoccupate. E' bastata una scintilla di un
> autoveicolo, forse una moto, a provocare un'esplosione gigantesca ed un
> incendio prolungato. Non si sa ancora quante persone siano state coinvolte
> e ustionate.
> La Nigeria e la ricchissima e poverissima regione del delta del Niger (foto
> satellitare) non sono nuove a queste stragi causate dal petrolio che viene
> incautamente fatto scorrere in queste pipelines illegali anche nei centri
> abitati. Ecco alcuni precedenti (fonte: ilmanifesto): 17 ottobre 1998 a
> Jesse dalle 600 alle 1000 vittime in seguito ad un 'esplosione; 28 uomini
> ad Okuedjeba, il 19 giugno del 2000, muoiono nell'esplosione provocata da
> una pompa difettosa di proprietà dell'Agip; 14 luglio 2000 ad Adeje 250
> morti; 30 novembre del 2000, 20 morti nell' esplosione di un oleodotto nella
> bidonville di Lagos.
> Gli abitanti di questa martoriata regione (shell assassina) si ritorvano
> nella loro povertà perchè vittime della loro richezza. La Nigeria produce,
> da sola, circa il 4% delle riserve mondiali di petrolio, e la metà di tutto
> il petrolio estratto sul continente africano. I giacimenti, quasi tutti
> sul delta del fiume Niger, appartengono tutti a compagnie petrolifere
> straniere,
> tra cui la nostra Agip-Eni presente dal 1962.
> L'Eni ha formato anche una società locale, la Naoc-Nigerian Agip Oil Co
> Ltd, promettendo ai locali grandi guadagni da contratti di vendita dei terreni
> mai rispettati. Negli ultimi hanni la società italiana si è assicurata il
> 30% delle riserve naturali di petrolio, grazie alle bugie e alle "mazzette"
> pagate ai politici al potere, sempre pronti a reprimere le manifestazioni
> di protesta dei locali contro l'agip. Nel '95, quando la Nigeria era sotto
> dittatura militare, Ken Saro Wiwa, scrittore e poeta nigeriano divenuto
> leader del movimento della popolazione Ogoni contro la Shell e la devastazione
> ambientale da questa provocata nel delta del Niger, fu condannato a morte
> dopo un processo sommario ed impiccato con altri 8 attivisti Ogoni.
> 
> 
> 
> Insieme alla Saipen ed alla Esso (Esso Exploration & Production Nigeria
> Limited), l'Eni ha progettato un iper sfruttamento del sottosuolo del delta
> che porterà ad estrarre, nei prossimi 7 anni, circa 200.000 barili al giorno
> senza alcun profitto per la popolazione che vive in estrema povertà su quei
> territori.
> Non solo. L'Eni non rispetta le norme di sicurezza permettendo la costruzione
> di pipelines a cielo aperto, favorendo conflitti militari tra villaggi che
> si contendevano e si contendono zone ricche di petrolio, corrompendo la
> politica ed assumendo i nigeriani nei lavori più pericolosi di manutenzione
> e raccolta del petrolio perduto.
> Bisognerebbe boicottare anche l'Agip. E' incredibile il silenzio e la
> disinformazione
> sulle responsabilità italiane alla poverà e miseri della Nigeria.
> 
> 
> 
> Oronto Douglas è un avvocato ambientale e per la difesa dei diritti umani.
> Uno dei legali che hanno cercato di difendere lo scrittore e ambientalista
> Ken Saro Wiwa, divenuto leader del movimento della popolazione Ogoni contro
> la Shell e la devastazione ambientale da questa provocata nel delta del
> Niger: link
> 
> 
> un sacco di link:
> 
> 
> http://www.smemoranda.it/scuole_pace/pace_notizie/artI845.html
> 
> 
> http://www.carta.org/rivista/settimanale/2001/012/cittadini_globali/poverta_vs
> _multinazionali.htm
> (ORONTO dOUGLAS)
> 
> 
> http://www.afrol.com/es/Noticias2002/nigeria026_delta_estrang.htm
> 
> 
> http://www.agip.it/italiano/mondo/africa/nigeria.html
> 
> http://www.viaggiatorionline.com/friend/vasta/mali/2.htm (foto delta)
> 
> http://www.peacelink.it/boycott/shell/actions98.htm (shell assasina)
> 
> http://www.ps-ticino.ch/sonvico/mondo/genova01/19%20luglio.htm (oronto)
> 
> 
> http://www.ternasinistrorsa.it/Lanterna/num10/petrolio.htm
> 
> 
> 
> 
> 
> www.panchoblog.tk
> 
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