Salve Giuliano,
su qualcosa anch'io dissento, da operatore del settore e da genitore:
non insegna Mathematica, insegna matematica e basta ....
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mi sembrava che si parlasse di istituti tecnici, e prendo spunto proprio
dalla trigonometria, avendo qualche competenza in materia.
E' vero che i ragazzi devono studiarne la teoria ma devono anche
applicare la trigonometria alla topografia sul campo, e per questo
dovranno pur usare uno strumento di una qualche marca.
Poi la tecnica di uso di uno strumento differisce da marca a marca , ma
i principi di funzionamento sono gli stessi.
Anche per il Cad è la stessa cosa: dovranno pure usare un cad di qualche
marca: a discrezione dell'insegnante s'intende, che ha libertà di
insegnamento.
Anch'io ho un figlio e, sinceramente, sarei più contento che terminasse
gli studi con la conoscenza di Inventor o Catia piuttosto di Blrcad o
Openscad.
non capire cosa ci sia dietro questa logica mi sembra francamente
autolesionistico
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capisco benissimo cosa c'è dietro la logica delle licenze per uso
educational, come pure capisco cosa c'è, a volte, dietro alla scelta
dei libri di testo e anche dietro a molte altre cose, essendo
ormai vecchio di molti mestieri.
Però non posso subordinare le mie scelte al fatto che Autodesk o
Microsoft o altri tentano di usare le licenze educational come elemento
di penetrazione sul mercato.
Penso che alla fine il prodotto che passa è il prodotto migliore, non
quello Open o quello Closed: I telefonini con Window non hanno avuto
successo, Android invece si.
Viceversa, Linux sul desktop non decolla e Windows la fà da padrone:
questo non dipende da una scelta filosofica o da un atteggiamento verso
la vita ma solo dal fatto che l'utenza mette sul piatto costi e benefici
e poi sceglie quello che ritiene migliore per i suoi figli, per la sua
azienda, per la sua scuola e per sé. Se un prodotto non viene scelto la
responsabilità non è del destino cinico e baro.
Qualcuno sostiene che il successo di alcuni prodotti derivi da una
celata tolleranza dei produttori verso la pirateria. Non saprei: non ho
informazioni certe in merito.
Però mi sembrerebbe un comportamento curioso rischiare il penale e multe
salate per usare prodotti craccati avendo a disposizione prodotti Open
equivalenti.
Attiene al problema del'insegnamento?
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Non saprei: dipende dagli ambienti.
In qualche scuola c'è Autocad 2D ed è anche troppo (e qui probabilmente
potrebbero esserci opportunità per una sostituzione con l'open source,
ammesso che i costi di riqualificazione degli insegnanti sia sostenibili).
Da altre parti, come ad esempio nel corso di studio di Design
Industriale della facoltà di architettura, occorrono software ben più
avanzati e tutti purtroppo Closed Source (e per fortuna le logiche
competitive dell'industria del software permettono alle scuole di
acquistare a prezzi stracciati). Usare questi software non significa
formare persone acritiche ma, secondo me, è l'opposto: trattandosi di
prodotti che funzionano veramente bene, gli studenti possono meglio
focalizzarsi sul progetto invece che sullo strumento.
Se il docente deve cincischiare per far funzionare il software, invece
di concentrarsi sulla materia che deve insegnare, non fà un buon
servizio agli studenti.
In ambiente lavorativo invece le logiche di interscambio dei dati, la
disponibilità di strumenti di progettazione collaborativa e di controllo
dell'avanzamento del progetto, la possibilità di avere prototipi
virtuali funzionanti, la velocità di esecuzione per restringere al
massimo il time-to-market del prodotto e la minimizzazione dei difetti
di progettazione sono prevalenti rispetto a qualsiasi altra esigenza.
Si tratta di argomenti che, nell'industria, valgono un bel pò di danaro
(molti ordini di grandezza in più rispetto al costo delle licenze) e
possono costituire la discriminante fra il successo e il fallimento, con
tutto ciò che ne consegue.
Sono iscritto in questa lista perchè una parte della mia attività
professionale è rivolta verso prodotti open source, ma bisogna anche
capire che il Closed Source una qualche valenza tecnologica ce l'ha, e
anche economica: per chi lo produce, per chi lo supporta e per chi lo
utilizza. Dirimente è la qualità dei prodotti: è inutile e dannoso
costringere l'utenza a usare prodotti Open Source non maturi ed è
viceversa sconsigliabile usare prodotti Closed se gli equivalenti Open
sono analoghi o migliori.
Nel settore Cad l'Open Source non è competitivo (nemmeno nel Gis: lo
standard di riferimento è Esri anche se Grass ha una qualche diffusione).
Viceversa, potrei citare il settore della posta elettronica, dove i
prodotti open source la fanno da padrone anche se Qmail, che ritengo uno
dei software migliori, non è poi così Open.
Potrei citare il firmware di moltissimi dispositivi di trasmissione
dati, quasi tutti basati su Linux, e perfino Autodesk, se si va a veder
bene nelle licenze, utilizza per taluni scopi prodotti open source.
Conclusione
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Quello che voglio dire è che non c'è un metodo sicuro per non sbagliare:
non è possibile scegliere tutto Open o tutto Closed: sono due tipi di
business che dovranno convivere, sia pure in maniera competitiva, ancora
per molti anni. Come professionista, cerco di proporre ai miei clienti
il meglio di entrambi i mondi (chiaramene con preferenza Open, quando
possibile)
Un saluto a tutti.
Luciano
Il 05/06/2014 14:01, giulianc51 ha scritto:
Il giorno Wed, 04 Jun 2014 22:00:56 +0200
"fran...@modula.net" <fran...@modula.net> ha scritto:
salve,
intervengo solo per dissentire (da genitore) su tutta la linea :-)
.......
Sono molto d'accordo che nelle scuole si deve, ......
Però è anche vero che i ragazzi, al termine degli studi, devono
inserirsi in un ambiente di lavoro, e se negli ambienti di lavoro si
usano prevalentemente Cad Closed Source, mi sembra giusto che la
scuola insegni loro ad usarli
la scuola non insegna ad usare il programma di contabilità della ditta
Z.... piuttosto che X...., insegna contabilità e basta;
non insegna ad usare Mathematica, insegna matematica e basta;
perchè allora dovrebbe insegnare ad usare AutoCad? dovrebbe insegnare
geometria analitica, proiezioni ortogonali, trigonometria, algebra
lineare, calcolo vettoriale, grafica 3D, ecc. ecc.;
questo imho è l'unico modo per far crescere cittadini preparati,
flessibili e competenti, non automi;
..... (peraltro le licenze educational
costano una sciocchezza rispetto a quelle business).
non capire cosa ci sia dietro questa logica mi sembra francamente
autolesionistico;
I Cad Closed Source tipo quelli di Autodesk, di Dassault, di Siemens
e altri sono anni luce avanti rispetto ai prodotti Open Source
equivalenti (ammesso che ce ne siano, di equivalenti)
questo potrebbe anche essere una triste realtà, ma è settoriale; in
generale non è scontata ed in alcuni settori (Dbms, Gis,..) anche
capovolta; in ogni caso ininfluente rispetto al problema
dell'insegnamento;
........ e in molti
ambienti di lavoro ( e per taluni progetti), costi e modalità di
licenza e di installazione sono assolutamente secondari rispetto ad
altre considerazioni.
attiene al problema dell'insegnamento?
Non mi sembra nemmeno tanto scandaloso che chi progetta qualcosa con
un Cad e poi lo brevetta, o si riserva comunque dei diritti esclusivi
sul progetto, sia anche disposto a pagare le licenze dei software che
utilizza, se li ritiene migliori per i suoi scopi.
assolutamente d'accordo: si tratta però di garantire anche l'opzione
opposta; il tema che a noi interessa è: la scuola lo sta facendo?
Luciano
saluti,
giuliano
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