On Thu, 16 Dec 2004 12:49:37 +0100
Luca Brivio <[EMAIL PROTECTED]> wrote:

> La cura della traduzione delle Release Notes passa da Giuseppe Sacco al 
> sottoscritto. Debbo vivamente ringraziare Luca Monducci per il suo lavoro 
> sulla traduzione dalla revisione inglese 1.8.

Ed eccovi di seguito (spero che la dimensione del messaggio non infastidisca 
nessuno, ma per la revisione mi sembra più comodo così) il file delle Release 
Notes tradotte in italiano (ed aggiornate in corso d'opera alla revisione 1.9 
dell'originale). Potrebbe anche essere pieno di errori di ortografia, ma 
preferisco inviarvelo subito. Siete invitati a fare commenti su tutto (tag e 
stile di formattazione compresi).

______________________________________________________

<!DOCTYPE debiandoc PUBLIC "-//DebianDoc//DTD DebianDoc//IT" [
  <!entity % dynamicdata  SYSTEM "../dynamic.ent"       > %dynamicdata;
  <!entity % shareddata   SYSTEM "../release-notes.ent" > %shareddata;
  <!entity docid "$Id: release-notes.it.sgml,v 1.2 2003/01/04 00:37:57 joy Exp 
$">
]>

<debiandoc>
<!-- Last-Translator: Luca Brivio <[EMAIL PROTECTED]> -->
<!-- original version: 1.9 -->
  <book>
  <titlepag>
    <title>Note di Release per &debian; &release; ("&releasename"), 
&arch-title;</title>
      <author>
        <name>Josip Rodin, Bob Hilliard, Adam Di Carlo, Anne Bezemer, Rob
        Bradford (attuale)</name><email></email>
      </author>
      <author>
        <name></name><email>debian-doc@lists.debian.org</email>
      </author>
      <version>&docid;</version>
    </titlepag>
    <toc detail="sect1">
     <chapt id="about"><heading>Che cosa c'è di nuovo nelle Note di 
Release</heading>
       
        <p>[La versione più recente di questo documento è sempre disponibile 
presso
        <url id="&url-release-notes;">. Se la presente versione data a più di 
un mese fa, 
        si potrebbe voler scaricare l'ultima versione.]</p>

        <p>Si noti che precedenti edizioni delle note di release contenevano
        informazioni sull'aggiornamento da release anteriori alla release
        precedente. Tuttavia tali contenuti rendevano spesso la documentazione 
più complessa, 
        così abbiamo deciso di trattare solamente aggiornamenti da &debian; 3.0 
('woody'). Se 
        si necessita di eseguire aggiornamenti dalle antecedenti release, si 
leggano 
        le precedenti versioni delle note di release.</p>

      </chapt>
      <chapt id="whats-new"><heading>What's New in &debian; &release;</heading>

        <p>La lista delle architetture supportate non è cambiata dalla
        precedente release, &debian; 3.0 ('woody'). Ecco la lista completa delle
        architetture per questa release.</p>
        
        <p>
          <list>
            <item><p>Intel x86 ('i386')</p></item>
            <item><p>Motorola 680x0 ('m68k')</p></item>
            <item><p>Alpha ('alpha')</p></item>
            <item><p>SPARC ('sparc')</p></item>
            <item><p>PowerPC ('powerpc')</p></item>
            <item><p>ARM ('arm')</p></item>
            <item><p>MIPS ('mips' (Big endian) e 'mipsel' (Little 
endian))</p></item>
            <item><p>Intel Itanium ('ia64')</p></item>
            <item><p>HP PA-RISC ('hppa')</p></item>
            <item><p>S/390 ('s390')</p></item>
          </list>
        </p>

<![ %not-i386 [ 
          
<!-- i386 doesn't have a port page - or do they now? -->

          <p>Si può leggere di più circa lo stato dei port e reperire 
          informazione specifiche sul port per la propria architettura presso 
le <url id="&url-ports;"
          name="pagine web dei port di Debian">.</p>
 
]]>

<![ %hppa %s390 %mips %mipsel %ia64 [ 

          <p>Questa è soltanto la seconda release ufficiale di &debian; per 
l'architettura
          &arch-title;. Riteniamo che abbia raggiunto uno stato di collaudo 
sufficiente
          per la distribuzione. Tuttavia, dal momento che non è stata in 
circolazione
          quanto le release precedenti su altre architetture (e non è quindi
          stata altrettanto testata dagli utenti), si potrebbe incontrare 
qualche bug. Si prega
          di usare il nostro <url id="&url-bts;" name="sistema di 
rintracciamento dei bug (BTS)"> per
          segnalare qualunque problema; ci si assicuri di menzionare il fatto 
che il bug è riscontrato
          sulla piattaforma &architecture;.</p>

]]>

          <p>&debian; &release; per l'architettura &arch-title; è distribuita 
con
          la versione &kernelversion; del kernel.</p>
<![ %available-2.6 [
          
          <p>Sull'architettura &arch-title; è disponibile anche un kernel 2.6,
          la cui versione è la &kernelversion-2.6;. Si noti che i pacchetti di 
Debian
          del kernel 2.6.8 includono la release 2.6.8.1 del kernel ed altre 
patch
          selezionate.</p>
]]>
        
        <sect id="newinst"><heading>Che cosa c'è di nuovo nel Sistema di 
Installazione?</heading>

          <p>Il vecchio sistema di installazione di &debian; è stato sostituito 
da un
          sistema di installazione completamente nuovo, chiamato
          <prgn>debian-installer</prgn>. Il nuovo sistema di installazione ha
          un design modulare: è stato sviluppato pensando
          all'estensibilità.</p>

          <p>Alcune delle nuove funzionalità presenti nel sistema di 
installazione includono
          il supporto per l'avvio da dispositivi flash USB, la scelta di
          <prgn>aptitude</prgn> per l'installazione dei pacchetti nella fase di 
primo avvio,
          ed il supporto per il file system <prgn>XFS</prgn> e per 
<prgn>LVM</prgn>
          (uno strumento di gestione delle unità logiche).</p>

          <p>Per un pieno dettaglio sul nuovo sistema di installazione di 
Debian, si
          invitano gli utenti a leggere la guida all'installazione di Debian 
inclusa nel
          primo CD o presso <url id="&url-install-manual;">.</p>

<![ %i386 [ 

          <p>Le immagini del kernel sono disponibili in diverse varianti 
("flavours"). Tali
          varianti supportano ciscuna un differente assetto hardware. Le 
varianti disponibili
          in &debian; &release; per &arch-title; sono:</p>

          <p>
            <taglist>
              <tag>vanilla</tag>
              <item><p>Il pacchetto standard del kernel disponibile in Debian. 
Esso
              include quasi tutti i driver supportati da Linux compilati come
              moduli, compresi driver for dispositivi di rete, dispositivi SCSI,
              schede audio, dispositivi Video4Linux, etc. La variante
             `vanilla' comprende un disco di ripristino, uno di root e due
              di driver.</p></item>
              
              <tag>speakup</tag>
              <item><p>È pressoché identico al kernel vanilla sopra descritto,
              ma con supporto per i display braïlle. Una lista completa di
              modelli supportati può essere reperita nella documentazione 
brltty.
              Questa variante comprende un disco di ripristino, uno di root e 
uno
              di driver.<p></item>
             
            </taglist>
<!-- FJP: I feel the info about floppies should be removed from this table as
          floppies are no longer the most used installation method. -->

          <p>I file di configurazione del kernel per tali varianti possono 
essere reperiti nelle loro
          rispettive directory, in un file denominato 'kernel-config'.</p>

]]>

<!-- FJP: Maybe a short description of available installation methods could be
          added here: floppy, CD (netinst/business-card/full set), netboot,
          hd-media, USB-stick. -->

<![ %available-2.6 [
          <p>Per &arch-title; è disponibile un sistema di installazione che
          utilizza un kernel basato sulla versione 2.6. Per maggiori dettagli 
sul suo utilizzo
          si consulti la guida all'installazione.</p>
]]>          
           
        </sect>
        <sect id="newdistro"><heading>Che cosa c'è di nuovo nella 
Distribuzione?</heading> 

           <p>Per rimpiazzare lo stagionato, assai malignato, seppure ancora 
popolare
           <package>dselect</package>, molte interfacce ad apt sono state in
           sviluppo durante il ciclo di release di woody. Gli utenti interessati
           dovrebbero esaminare i pacchetti <package>aptitude</package> e
           <package>synaptic</package>.</p>

           <p>Questa release di &debian; contiente la release 4.3 di XFree86,
           molto migliorata, che comprende il supporto per una più ampia gamma 
di
           hardware, un migliore supporto per l'autorilevamento, ed un supporto
           migliorato per tecnologie avanzate come Xinerama e l'accelerazione 
3D.</p>
           
           <p>&debian; è in questa release più che mai prima orientata ai 
desktop,
           ed include ora GNOME 2.6 and KDE 3.2. È anche inclusa per la prima 
volta
           una complete suite per l'ufficio nella formula di OpenOffice.Org
           1.1; altri strumenti per la produttività inclusi nella release sono 
il
           software per il groupware Evolution ed il client di messaggistica 
istantantea GAIM.

           <p>La distribuzione ufficiale di &debian; viene ora distribuita su 
tredici
           CD di binarii con un numero simile di CD di sorgenti, ed è ora 
disponibile anche una versione
           della distribuzione su DVD.</p></sect>

      </chapt>

      <chapt id="installing"><heading>New Installations</heading>

        <p>Se si sta procedendo ad una nuova installazione di Debian, si 
dovrebbe
        leggere il manuale di installazione, disponibile sul CD ufficiale come:

        <example>
          /dists/&releasename;/main/disks-&architecture;/current/doc/install.txt
          (or .html)

        </example></p>

        <p>o su Internet presso: <url id="&url-install-manual;">.</p>

        <p>Il vecchio sistema di installazione di &debian;, chiamato
        <prgn>boot-floppies</prgn>, è stato rimpiazzato da un nuovo sistema di 
installazione
        modulare e più potente chiamato <prgn>debian-installer</prgn>.</p>
      
      </chapt>


      <chapt id="upgrading"><heading>Aggiornamenti da precedenti 
release</heading>

<!-- For doc-writers' convenience:
Debian Supported
release: architectures:

1.3.1 or less i386
2.0           i386,m68k
2.1           i386,m68k,alpha,sparc
2.2           i386,m68k,alpha,sparc,powerpc,arm
3.0             + hppa s390 mips mipsel ia64
-->

        <sect id="information"><heading>Dettaglio dei cambiamenti nel 
sistema</heading>

<!-- Controversial, disabled for now, please translate though
        <sect1 id="german-quotes"><heading>Problemi con le virgolette 
tedesche</heading>

          <p>Le locale per le lingue tedesche (p.e. [EMAIL PROTECTED]) 
utilizzano
          sfortunatamente un modo esteticamente sgradevole di rappresentare
          le virgolette aperte. L'abbiamo conservato tale al fine di
          mantenere la compatibilità con altre disytibuzioni Linux, e speriamo
          che nel futuro sarà corretto. Suggeriamo che si passi ad una
          locale UTF-8 (p.e. [EMAIL PROTECTED]), che supporta pienamente il 
tedesco con
          le virgolette corrette, e, utilizzando la codifica Unicode, ha un 
miglior
          anche per altre lingue.</p>

          <p>Per cambiare la locale di sistema, si utilizzi:
          <example>dpkg-reconfigure locales</example></p>
-->
        <sect1 id="syntax"><heading>Cambiamenti importanti nella sintassi dei 
programmi</heading>
          <p>Debian si preoccupa di evitare differenze con i pacchetti a monte 
["upstream" in
          gergo Debian, cioè i pacchetti originali degli autori dei programmi 
da cui
          vengono ricavati quelli Debian, NdT], dunque qualunque cambiamento 
nel pacchetto
          a monte sarà presente nella versione contenuta in &debian;. Questo 
può significare che il comportamento
          dei programmi possa cambiare fra differenti release di &debian;. </p>

          <p><em>Nessun cambiamento segnalato finora.</em></p>

        </sect1>

        </sect>
        <sect id="backup"><heading>Preparazione all'aggiornamento</heading>

          <p>Prima di aggiornare il proprio sistema, si raccomanda vivamente di
          effettuare un backup completo, o almeno un backup di tutti quei dati
          e informazioni di configurazione che non ci si puù permettere di 
perdere.
          Gli strumenti ed i processi di aggiornamento sono piuttosto 
affidabili, ma un problema all'hardware
          nel mezzo di un aggiornamento potrebbe risultare in un sistema 
fortemente danneggiato.</p>

          <p>Le principali cose di cui si vorrà mantenere una copia sono i 
contenuti
          di <file>/etc</file> e di <file>/var/lib/dpkg</file> e l'output di
          <tt>dpkg --get-selections \*</tt>.</p>

          <p>È saggio informare in anticipo tutti gli utenti di qualunque 
aggiornamento
          si stia pianificando, sebbene gli utenti che accedono al sistema 
tramite SSH (perlomeno)
          non dovrebbero notare granché durante l'aggiornamento, e potrebbero 
voler continuare
          a lavorare. Se si desidera prendere ulteriori precauzioni, si esegua 
un backup delle
          partizioni degli utenti (<file>/home</file>) e le si smontino prima 
dell'aggiornamento.
          Non sarà normalmente necessario un riavvio.</p>

          <p>L'aggiornamento della distribuzione dovrebbe essere effettuato o 
in locale da una
          console virtuale in modalità testo (o da un terminale seriale 
direttamente
          connesso), o in remoto attraverso un collegamento <prgn/ssh/.</p>

          <p><em/Importante/: <em/Non/ si dovrebbe effettuare l'aggiornamento 
utilizzando
          <prgn/telnet/, <prgn/rlogin/, <prgn/rsh/, o da una sessione di X 
gestita da <prgn/xdm/,
          <prgn/gdm/ o <prgn/kdm/ etc. sulla macchina che si sta aggiornando. 
Questo perché
          ciascuno di tali servizii potrebbe essere terminato durante 
l'aggiornamento, il che
          può risultare in un sistema <em/inaccessibile/ che si troverebbe 
aggiornato solo a metà.</p>

        <sect1><heading>Disattivare APT Pinning</heading>

          <p>Se si è configurato APT per installare alcuni pacchetti da una
          distribuzione diversa da stable (p.e da testing), si potrebbe dover
          modificare la propria configurazione dei pin APT (salvata in
          <file>/etc/apt/preferences</file>) per consentire l'aggiornamento di 
tali pacchetti
          alle versioni contenute nella nuova release stable. Maggiori 
informazioni sui pin APT
          possono essere reperite in <manref name="apt_preferences" 
section="5">.</p>
<!-- FJP: Couldn't the advise to hold such packages prevent the upgrade of e.g.
          libc6 if the package depends on the old version! -->

        </sect1>

        <sect1><heading>Checking Packages Status</heading>

          <p>Indipendentemente dal metodo utilizzato per l'aggiornamento, si 
raccomanda di
          controllare prima lo stato di tutti i pacchetti e, e di verificare che
          tutti i pacchetti siano in uno stato che ne consente l'aggiornamento. 
Il
          seguente comando bisualizzera eventuali pacchetti che siano in uno 
stato "Half-Installed" o
          "Failed-Config", e quelli che abbiano uno status problematico.

          <example>

            # dpkg --audit

          </example></p>

          <p>Si potrebbe anche ispezionare lo stato di tutti i pacchetti sul 
proprio sistema
          utilizzando <prgn/dselect/, <prgn/aptitude/, o con comandi come

          <example>
         
            # dpkg -l | pager 

          </example></p>

          <p>o

          <example>
         
            # dpkg --get-selections &gt; ~/curr-pkgs.txt

          </example></p>

          <p>È desiderabile la rimozione di qualunque blocco prima 
dell'aggiornamento. Se
          qualche pacchetto che è essenziale per l'aggiornamento è bloccato 
["on hold"],
          l'aggiornamento non andrà a buon fine. Si possono identificare 
pacchetti tenuti bloccati con
 
          <example>
         
            # dpkg --audit
       
          </example></p>

          <p>Se si è modificato e ricompilato un pacchetto localmente, e non lo 
si
          è rinominato né lo si è contrassegnato nella versione, lo si dovrà 
bloccare per
          impedire che venga aggiornato. Lo stato bloccato ["hold"] dei 
pacchetti può essere cambiato
          utilizzando <prgn/aptitude/. Con

          <example>
          aptitude hold | unhold &lt;package&gt;
          </example>
          </p>
        </sect1>
        <sect1><heading>Considerazioni speciali per gli utenti di SSH</heading>

          <p>La versione SSH commerciale contenuta nel pacchetto <package/ssh/ 
prima della
          release 2.2 o nel pacchetto <package/ssh-nonfree/ nella release 2.2 è 
stata sostituita
          dal pacchetto libero secondo le DFSG <package/ssh/ (OpenSSH) in
          questa release. La collezione commerciale di programmi SSH non è più 
presente. 
          Il pacchetto <package/ssh/ comprende un passo di configurazione di 
Debconf che
          rigenererà una configurazione che è compatibile con OpenSSH.</p>

        <sect1><heading>Directory che potrebbero richiedere attenzione</heading>

          <p>È importante che la directory <file>/etc/rcS.d</file> esista prima 
dell'aggiornamento:
          altrimenti non riuscirà l'installazione del pacchetto 
<package/libc6/.</p>

          <p>La directory <file>/usr/share/doc</file> (se già esiste) non 
dovrebbe
          essere un link simbolico (p.e. a <file>/usr/doc</file>), dal momento 
che ciò causerà
          la rottura di alcuni pacchetti. È tuttavia consentita la creazione di 
un link simbolico
          da <file>/usr/doc</file> a <file>/usr/share/doc</file>. Si noti che, 
se si utilizza
          un tale link simbolico, si otterranno numerosi messaggi riguardo 
directory
          <file>/usr/doc</file> che non possono essere rimosse. Sono normali, e 
li
          si può tranquillamente ignorare.</p></sect1></sect>

        <sect id="upgrade-process"><heading>Preparazione delle fonti per 
APT</heading>

          <p>Il metoro raccomandato per l'aggiornamento consiste nell'utilizzare
          <prgn/aptitude/, come descritto sotto. L'analisi delle dipendenze 
implementata
          consente aggiornamenti privi di pericoli e comode installazioni.</p>
          
          <p>Qualsiasi operazione di installazione di pacchetti deve essere 
eseguita
          con i privilegi di superutente, per cui è necessario accedere come 
root o
          utilizzare <prgn/su/ o <prgn/sudo/ per ottenere i diritti di accesso 
necessarii.</p>

          <p>Prima di cominciare l'aggiornamento si deve predisporre per le 
liste dei pacchetti
          il file di configurazione di <package/apt/, 
<file>/etc/apt/sources.list</file>.</p>
          
          <p><package/apt/ prenderà in considerazione tutti i pacchetti che
          possono essere trovati tramite ogni riga "<tt>deb</tt>", ed
          installerà il pacchetto con il numero di versione più alto, dando
          la priorità alle righe menzionate per prime (in questo modo, nel caso 
in
          cui siano presenti più locazioni di mirror, si dovrebbe menzionare 
per primo
          un disco fisso locale, poi CD-ROM, infine mirror HTTP/FTP).</p>

         <sect1 id="network"><heading>Aggiunta di fonti Internet per 
APT</heading>

          <p>La configurazione di default è predisposta per l'installazione dai 
principali
          server Debian su Internet, ma si potrebbe desiderare di modificare
          <file>/etc/apt/sources.list</file> per utilizzare altri mirror,
          preferibilmente un mirror più "vicino" (dal punto di vista della 
rete).</p>

<!-- FJP: Why is 'default configuration' relevant here? We are talking about
          upgrading existing installations; we really have no idea what
          apt-sources users will have set up here (maybe just a Woody CD-set).
          Note: D-I sets the default configuration to a mirror based on
          the selected country and not the 'main' servers. -->

           <p>Gli indirizzi dei mirror HTTP o FTP di Debian possono essere 
reperiti presso
           <url id="&url-debian-mirrors;"> (si guardi la sezione "elenco dei 
mirror).
           I mirror HTTP sono in genere più rapidi dei mirror FTP.</p>
<!-- FJP: 'Otherwise' does not refer back to anything here, so I deleted it
          (unless the intention was to refer to local intr_a_net HTTP
          servers in the previous para). -->

           <p>Ad esempio, si supponga che il proprio mirror debian più vicino 
sia
           <tt>&url-debian-mirror-eg;/</tt>. Ispezionando tale mirror
           con un browser web o con un client FTP, si noterà che le directory 
principali
           sono organizzate nel modo seguente:

           <example>
           
             &url-debian-mirror-eg;/dists/stable/main/binary-&architecture;/...
             
&url-debian-mirror-eg;/dists/stable/contrib/binary-&architecture;/...
       
           </example></p>

           <p>Per utilizzare questo mirror con <prgn/apt/, si aggiungerà al
           proprio file <file/sources.list/ la seguente riga:

           <example>
           
             deb &url-debian-mirror-eg; &releasename; main contrib
 
           </example></p>

           <p>Si noti che "<tt>dists</tt>" è aggiunto implicitamente, e che gli
           argomenti che seguono il nome della release sono utilizzati per 
espandere
           il percorso into su directory multiple.</p>

           <p>Dopo aver aggiunto le proprie nuove fonti, si disabilitino le 
righe
           "<tt/deb/" preesistenti in <file/sources.list/, ponendo davanti ad 
esse
           un simbolo 'cancelletto' (<tt/#/).</p>

           <p>Ogni pacchetto richiesto per l'installazione che venga prelevato 
dalla
           rete è conservato in <file>/var/cache/apt/archives</file> (e nella 
sottodirectory
           <file>partial/</file> durante lo scaricamento), dunque ci si
           deve accertare di avere sufficiente spazio a disposizione prima di 
tentare di
           avviare l'installazione. Con un'installazione di Debian 
ragionevolmente estesa,
           ci si possono attendere almeno 300 MB di dati scaricati.</p>
           
         </sect1>

         <sect1 id="localmirror"><heading>Aggiunta di fonti da mirror locale 
per APT</heading>

           <p>Al posto di utilizzare mirror HTTP o FTP dei pacchetti, si 
potrebbe desiderare
           di modificare <file>/etc/apt/sources.list</file> per utilizzare un 
mirror su un
           disco locale (possibilmente montato tramite NFS).</p>

           <p>Ad esempio, il proprio mirror dei pacchetti potrebbe essere sotto
           <file>/var/ftp/debian/</file>, e si potrebbe avere directory 
principali come le
           seguenti:

           <example>

             /var/ftp/debian/dists/stable/main/binary-&architecture;/...
             /var/ftp/debian/dists/stable/contrib/binary-&architecture;/...

           </example></p>

           <p>Per utilizzare questo mirror con <prgn/apt/, si aggiungerà al 
proprio
           file <file/sources.list/ la seguente riga:

           <example>
             deb file:/var/ftp/debian &releasename; main contrib
           </example></p>

           <p>Si noti che "<tt>dists</tt>" è aggiunto implicitamente, e che gli
           argomenti che seguono il nome della release sono utilizzati per 
espandere
           il percorso into su directory multiple.</p>

           <p>Dopo aver aggiunto le proprie nuove fonti, si disabilitino le 
righe
           "<tt/deb/" preesistenti in <file/sources.list/, ponendo davanti ad 
esse
           un simbolo 'cancelletto' (<tt/#/).</p>

        <sect1 id="cdroms"><heading>Aggiunta di fonti su CD-ROM per 
APT</heading>

<!-- FJP: Are these instructions also valid for adding DVD's? -->

          <p>Si veda sopra nel caso in cui si debba innanzitutto installare 
l'ultima
          versione dei pacchetti <package/apt/ e <package/dpkg/, come descritto 
innanzi.</p>
<!-- FJP: See above [...], as described above is a bit double.
          Also, I don't think the need to update the package tools and how
          to do that has been descibed 'above' yet. -->

          <p>Se si vogliono utilizzare <em/soltanto/ CD-ROM, si disabilitino, 
commentandole,
          le righe "<tt/deb/" preesistenti in 
<file>/etc/apt/sources.list</file>, ponendo
          davanti ad esse un simbolo 'cancelletto' (<tt/#/).</p>

          <p>Ci si accerti che vi sia in <file>/etc/fstab</file> una riga che
          abilita il mount del proprio drive CD-ROM su <file>/cdrom</file>
          (<prgn/apt-cdrom/ richiede il mount esattamente su 
<file>/cdrom</file>). Ad
          esempio, se il drive del CD-ROM è chiamato <file>/dev/hdc</file>,
          <file>/etc/fstab</file> deve contenere una riga come la seguente:

          <example>
             
             /dev/hdc /cdrom auto defaults,noauto,ro 0 0
             
          </example></p>

          <p>Si noti che non <em/nessuno spazio/ dev'essere presnte tra le 
parole
          <tt>defaults,noauto,ro</tt> nel quarto campo.</p>

          <p>Per verificare il funzionamento, si inserisca un CD e si provi ad 
eseguire

          <example>

            mount /cdrom (con questo comando si monterà il CD sul mount point)
            ls -alF /cdrom (con questo comando si dovrebbe visualizzare la 
directory di root del CD)
            umount /cdrom (con questo comando si smonterà il CD)

          </example></p>

          <p>Quindi, si esegua:

          <example>
            apt-cdrom add
          </example></p>

          <p>per ciascun CD-ROM di binarii di Debian che si possiede, per 
aggiungere i
          dati su ciascun CD al database di APT.</p>
        </sect1>
        </sect>

        <sect id="upgradingpackages"><heading>Aggiornamento dei 
pacchetti</heading>

          <p>Il metodo di aggiornamento raccomandato fra le release &debian; 
prevede
          l'utilizzo dello strumento di gestione dei pacchetti 
<prgn>aptitude</prgn>. Tale
          strumento rende le decisioni riguardanti le installazioni dei 
pacchetti più sicure che
          l'esecuzione diretta di <prgn>apt-get</prgn>.</p>

          <p>Non ci si dimentichi di montare tutte le partizioni necessarie (in 
particolar
          modo le partizioni root e <file>/usr</file>) in lettura-scrittura, 
con un comando
          come:

          <example>
            mount -o remount,rw /<var>mountpoint</var>
          </example></p>

          <p>Ci si assicuri poi che le voci sulle sorgenti di APT (contenute in
          <file>/etc/apt/sources.list</file>) referenzino la distribuzione 
<tt>'stable'</tt>
          e non la referenzino attraverso il suo nome in codice (p.e. 
<tt>&oldreleasename;</tt>).

          <p>Si raccomanda vivamente di utilizzare il programma 
<prgn>/usr/bin/script</prgn>
          pre registrare una trascrizione della sessione di aggiornamento. In 
tal modo,
          se si verificassero problemi, si disporrà di una registrazione di 
quanto
          accaduto, e, ove necessario, si potrà fornire le informazioni esatte 
in un eventuale
          rapporto su un bug. Per avviare la registrazione, si digiti:

          <example>
            script -a ~/upgrade-to-sarge.typescript
          </example></p>

          <p>o un simile comando. Non si collochi il file della registrazione 
in un directory
          temporanea come <file>/tmp</file> o <file>/var/tmp</file> (i file in 
queste
          directory potrebbero venir cancellati durante l'aggiornamento o 
durante un eventuale
          riavvio).</p>

          <p>Dopodiché bisogna installare il pacchetto 
<package>aptitude</package>. Lo si fa
          con:</p>

          <p><example>
          apt-get install aptitude
          </example></p>

          <p>Fatto salvo che si abbia una configurazione di APT funzionante, 
come quella sopra descritta,
          questo comando installerà la versione in &releasename; di 
<prgn>aptitude</prgn>.</p>
<!-- FJP: Will it really? Haven't we have just instructed users to point
          everything to the new release? -->

         <p>Anzitutto, <prgn>aptitude</prgn> deve reperire una lista di 
pacchetti nuovi e di pacchetti
         aggiornati per la nuova release. Questo viene fatto sotto l'esecuzione 
del comando:</p>

          <p><example>
          aptitude update
          </example></p>

         <p>Una volta che <prgn>aptitude</prgn> ha informazioni su tutti i 
pacchetti
         disponibili, il sistema è almeno pronto per essere completamente 
aggiornato.</p>
<!-- FJP: Why 'almost'? The next command will perform the upgrade.
          'Almost' implies the user needs to do something else first... -->

         <p><example>
          aptitude -f --with-suggests --with-recommends dist-upgrade
          </example></p>

          <p>Questo comando farà eseguire un completo aggiornamento del 
sistema, che
          comprenderà p.e. l'installazione delle ultime versioni disponibili di 
tutti i
          pacchetti, e la risoluzione di tutti i possibili cambiamenti di 
dipendenze
          fra pacchetti di release differenti. Se necessario, saranno 
installati alcuni
          nuovi pacchetti (solitamente nuove versioni di librerie, o pacchetti 
rinominati),
          e sarà rimosso qualunque pacchetto obsoleto che crei conflitti (come
          <package>console-tools-libs</package>).</p>

          <p>In caso di aggiornamento da una serie di CD-ROM, verrà chiesto di
          inserire uno specifico CD in parecchi punti dell'aggiornamento. 
Potrebbe
          capitare di dover inserire più volte lo stesso CD: ciò è dovuto a
          pacchetti intercorrelati tra loro che sono stati distribuiti tra 
diversi CD.</p>

          <p>Nuove versioni di pacchetti attualmente installati che non possano
          essere aggiornate senza cambiare lo stato di installazione di un 
altro pacchetto
          saranno lasciati alla loro attuale versione (contrassegnati come 
"held back"<!--?-->).
          Questo fatto può essere risolto o utilizzando <prgn>aptitude</prgn> 
per designare tali
          pacchetti per l'installazione, o provando con <tt>aptitude -f install
          &lt;pacchetto&gt;</tt>.</p>

          <p>L'opzione <tt/--fix-broken/ (o soltanto <tt/-f/) fa sì che
          <package/apt/ tenti di correggere un sistema con dipendenze rotte.
          <package/apt/ non permette che su un sistema esistano dipendenze di 
pacchetti rotte.</p>

        <sect1 id="trouble"><heading>Problemi che potrebbero emergere durante o 
dopo l'aggiornamento</heading>

          <p>A volte è necessario abilitare l'opzione APT::Force-LoopBreak 
perché
          APT possa rimuovere temporaneamente un pacchetto essenziale, per
          via di un un circolo vizioso "è in conflitto con"/"pre-dipende da".
          <!--?Conflicts/Pre-Depends preso da dpkg.po-->
          Di norma <prgn/aptitude/ emetterà un avviso e cesserà 
l'aggiornamento. Si può per l'appunto evitare
          ciò specificando l'opzione <tt>-o APT::Force-LoopBreak=1</tt> nella 
riga di comando di
          <prgn/aptitude/.</p>

          <p>C'è la possibilità che la struttura delle dipendenze di un sistema
          sia talmente corrotta da richiedere un intervento manuale. 
Solitamente ciò
          significa usare <prgn/aptitude/ o

          <example>

            dpkg --remove <var>packagename</var>

          </example></p>

          <p>per eliminare alcuni dei pacchetti problematici, o

          <example>

            aptitude --fix-broken install
            dpkg --configure --pending

          </example></p>

          <p>In casi estremi si dovrebbe poter forzare la reinstallazione con 
un comando
          simile a

          <example>

            dpkg --install /path/to/packagename.deb

          </example></p>

          <p>Dopo aver sistemato le cose, si dovrebbe essere poter riprendere
          l'aggiornamento ripetendo i comandi <tt/dist-upgrade/ descritti
          in precedenza.</p>

          <p>Durante l'aggiornamento verranno poste domande per la 
configurazione
          o riconfigurazione, di parecchi pacchetti. Quando venga chiesto se un
          qualsivoglia file nelle directory <file>/etc/init.d</file> e
          <file>/etc/terminfo</file> o il file <file>/etc/manpath.config</file>
          debba venir rimpiazzato con quello fornito dal manutentore del 
pacchetto,
          di solito è necessario rispondere affermativamente, per garantire la 
coerenza
          del sistema. Si può sempre ritornare alle versioni precedenti, dal 
momento
          che verranno salvate con un estensione <tt/.dpkg-old/.</p>

          <p>Se non si è sicuri sul da farsi, ci si annoti il nome del pacchetto
          o del file e sistemare, e si sistemino le cose in un momento 
successivo. Le
          informazioni presentate sullo schermo durante l'aggiornamento possono 
essere riesaminate
          dopo averle cercate nel file della registrazione.</p>

        <sect1 id="nownownow"><heading>Cose da fare prima del prossimo 
riavvio</heading>

          <p>Quando <tt>aptitude dist-upgrade</tt> è giunto al termine,
          l'aggiornamento "formale" è concluso, ma vi sono alcune altre cose
          di cui ci si dovrebbe preoccupare <em/prima/ del riavvio 
successivo.</p>

          <p>Si legga il documento
          <file>/usr/share/doc/xfree86-common/README.Debian-upgrade</file> per
          maggiori informazioni sull'aggiornamento dei pachetti del sistema X 
Window. Questo
          riguarda gli utenti di tutte le precedenti release di Debian. In 
breve, bisogna
          leggerlo.</p>

        <sect2 id="newkernel"><heading>Upgrading your kernel</heading>

          <p>Nota che il kernel Linux <em/non/ è stato aggiornato attraverso le 
procedure
          presentate. Si potrebbe desiderare di farlo da sé, o installando uno
          dei pacchetti <package/kernel-image-*/ o compilando un kernel 
personalizzato
          kernel dai sorgenti.</p> 
          
          <![ %available-2.6 [

         <p>&debian; è fornita con un kernel &kernelversion; che appartiene 
alla serie 2.4,
         series, la vecchia serie stabile del kernel Linux. Si potrebbe 
desiderare di utilizzare
         un kernel della serie 2.6 per avere un miglior supporto dell'hardware 
o prestazioni
         migliorative.</p>

]]>

          <p>Per aggiornare il proprio kernel si deve per prima cosa scegliere
          il kernel più adatto alla propria sottoarchitettura. Un elenco dei
          kernel disponibili per l'installazione può essere ottenuto con:
<!-- FJP: s/subarchitecture/subarchitecture and processor/ ??? -->

         <example>

           apt-cache search ^kernel-image

         </example></p>

         <p>Si dovrebbe quindi utilizzare per la sua installazione <tt/aptitude 
install/.
         Una volta che questo nuovo kernel sua installato , si dovrebbe 
effettuare un riavvio
         alla prima oppurtunità che si presenta, per trarne i benefici.</p>

         <p>Per i più avventurosi esiste un modo semplice per compilare il
         proprio kernel personalizzato su &debian;. Si installi lo strumento
         <package>kernel-package</package> e si legga la documentazione
         contenuta nel file <file>/usr/share/doc/kernel-package</file>.</p>

         </sect2></sect1></sect>

      </chapt>


      <chapt id="moreinfo">

        <heading>Maggiori informazioni su &debian;</heading>

        <sect id="morereading"> <heading>Letture aggiuntive</heading>
        <p>Oltre al presente documento e alla guida all'installazione,
        ulteriore documentazione su &debian; è disponibile da parte del Debian
        Documentation Project (DDP), il cui scopo è di creare documentazione di
        alta qualità per gli utenti e gli sviluppatori di Debian. È disponibile
        una documentazione che comprende la Guida a Debian, la Guida per i nuovi
        manutentori Debian, e le FAQ su Debian, e molto altro. Per un
        completo dettaglio delle risorse disponibili si consulti il sito web
        del DDP website presso <url id="&url-ddp;">.</p>
 
          <p>La documentazione per i singoli pacchetti viene installata sotto
          <file>/usr/share/doc/<var>pacchetto</var></file>, ivi comprese 
informazioni di
          copyright, questioni specifiche di Debian ed ogni documentazione a 
monte.</p>

      </sect> 

      <sect id="gethelp"> 
        <heading>Come ottenere aiuto</heading> 

          <p>Ci sono molti posti dove gli utenti Debian possono ottenere aiuto,
          notizie e supporto, ma si dovrebbe tenerne conto solamente se la
          ricerca nella documentazione sull'argomento ha esaurito tutte le 
risorse.
          La presente sezione fornisce una breve introduzione a risorse che
          potrebbero risultare d'aiuto per i nuovi utenti Debian.</p>
        
      <sect1 id="lists">
          <p>Le mailing list di maggior interesse per gli utenti Debian sono
          la lista debian-user (in inglese) e le liste di utenti nelle varie
          lingue, debian-user-<var/language/ [il nome di quella in italiano
          fa eccezione, è debian-italian NdT]. Per informazioni su tali liste e
          per i dettagli sulle modalità di sottoscrizione si consulti <url
          id="&url-debian-list-archives;">. Prima di inviare un messaggio si
          cerchino negli archivi le risposte alla propria domanda, e comunque
          si ponga cura nell' osservare la "netiquette" standard delle 
liste.</p>
          <!--?un link per la netiquette?-->
      </sect1>

      <sect1 id="irc">
        <heading>Internet Relay Chat</heading> 
        
         <p>Debian ha un canale IRC, dedicato al supporto ed all'aiuto agli 
utenti
         di Debian, sulla rete IRC Open Projects, dedicata alla condivisione di
         informazioni e risorse per la comunità Open Source. Per accedere al 
canale ci
         si colleghi con il proprio client IRC preferito a &opn-irc-server; e 
si entri
         in #debian.</p>
        
        <p>Si prega di seguire le linee guida del canale, nel pieno rispetto 
degli
        altri utenti. Per maggiori informazioni su Open Projects si visiti il 
the <url
        id="&url-opn;" name="sito web">.</p>

      </sect1>
      </sect> 

      <sect id="bugs">
        <heading>Rapporti sui bug</heading>
        
        <p>Facciamo ogni sforzo per rendere Debian GNU/Linux un sistema 
operativo di
        alta qualità; ciò non significa tuttavia che i pacchetti che forniamo 
siano totalmente
        esenti da bug. Come nostro servizio per i nostri utenti forniamo sul 
nostro sistema di
        rintracciamento dei bug (BTS, Bug Tracking System) tutte le 
informazioni disponibili
        sui bug scoperti, coerentemente con lo sviluppo aperto caratteristico 
di Debian. Il
        BTS è disponibile in versione navigabile presso
        <url id="&url-bts;" name="bugs.debian.org">.</p>
<!-- FJP: I propose to replace the last sentence by:
        Consistent with Debian's 'open development' philosophy and as a 
        service to our users, we provide all the information on reported bugs
        at our own Bug Tracking System (BTS). The BTS is browseable at
        <url id="&url-bts;" name="bugs.debian.org">.
-->

        <p>Se si trova un bug nella distribuzione o in un software 
pacchettizzato
        che ne fa parte, si è pregati di segnalarlo, in modo che possa essere 
opportunamente
        risolto per le release successive. Per la segnalazione dei bug è 
richiesto un indirizzo
        email valido, in modo che noi ne possiamo tenere traggia e che gli 
sviluppatori
        possano mettersi in contatto con gli autori delle segnalazioni nel caso 
in cui avessero
        bisogno di maggiori informazioni.</p>

        <p>Si può segnalare un bug utilizzando il programma 
<package>reportbug</package>
        o utilizzando l'email manualmente. 
        Si possono ottenere maggiori informazioni sul Bug Tracking System e su 
come utilizzarlo
        leggendo le schede di riferimento (disponibili presso
        <file>/usr/share/doc/debian</file> in qualsiasi sistema installato) o 
in linea presso
        il <url id="&url-bts;" name="Bug Tracking System">.</p>
<!-- FJP: The 'bug' program and package are obsolete. -->

      </sect>

      <sect id="contributing">
        <heading>Fornire il proprio contributo a Debian</heading>

        <p>Non è necessario essere degli esperti per contribuire a Debian.
        Assistendo gli utenti con i problemi che esprimono sulle verie
        <url id="&url-debian-list-archives;" name="liste"> di supporto per gli
        utenti, si fornisce un contributo alla comunità. Identificare (ed in
        special modo risolvere) problemi relativi allo sviluppo della
        distribuzione attraverso la participazione alle
        <url id="&url-debian-list-archives;" name="liste"> per lo sviluppo è
        un'altra cosa estremamente utile. Per mantenere l'alta qualità della
        distribuzione Debian si possono <url id="&url-bts;" name="segnalare 
bug">,
        in modo di aiutare gli sviluppatori a tenerne traccia e correggerli.
        Se ci si sa fare con le parole, si potrebbe voler fornire più
        attivamente un contributo aiutando a scrivere la <url id="&url-ddp;"
        name="documentation"> o <url id="&url-debian-i18n;" name="tradurre"> 
nella
        propria lingua la documentazione esistente.</p>

        <p>Se si ha più tempo da dedicare, si può provvedere alla gestione di un
        pezzo della collezione di Software Libero contenuta in Debian. È 
particolarmente
        utile che delle persone adottino o mantengano elementi che altre 
persone hanno
        richiesto di includere in Debian: i dettagli al proposito si trovano nel
        <url id="&url-wnpp;" name="Work Needing and Prospective Packages 
database">.
        Se si ha un interesse verso qualche area specifica, si potrebbe essere
        interessati a fornire un contributo a qualuno fra i sottoprogetti di 
Debian,
        che comprendono port ad architetture particolari, <url 
id="&url-debian-jr;"
        name="Debian Jr."> e <url id="&url-debian-med;" name="Debian Med">.</p>

        <p>In ogni caso, se si sta lavorando all'interno della comunità del 
software
        libero in un qualunque ambito, come utente, programmatore, scrittore o
        traduttore, si sta già dando un contributo. Contribuire è remunerativo e
        divertente, ed oltre a permettere di incontrare nuove persone dà quella 
certa
        sensazione interiore di benessere...</p></sect>

    </chapt>
  </book>
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