COORDINAMENTO ROMANO LAV. DEL TERZO SETTORE e mail: coord. [EMAIL PROTECTED] APPELLO PER LA COSTITUZIONE DI UN COORDINAMENTO NAZIONALE DI LAVORATORI E LAVORATRICI NEL TERZO SETTORE
La situazione nel terzo settore, nel quale sono comprese attività diverse dai servizi alla persona di ambito sanitario o socio assistenziale, educativo e scolastico fino ai servizi culturali e ambientali, di mediazione interculturale, di vigilanza e di guardiania, spesso con servizi pubblici esternalizzati, sta risentendo in maniera più decisa dei generali problemi sul lavoro e della riduzione dei diritti a lavoratori e lavoratrici. Un precariato esteso e strutturale, salari bassi e condizioni di lavoro e di vita insoddisfacenti in questo settore, anche per chi ha un lavoro a tempo indeterminato ma è soggetto ai ritmi di bandi di gara e di affidamenti di servizi e progetti, sta diventando una delle caratteristiche fondamentali, accompagnato da una progressiva dequalificazione dei servizi pubblici erogati alla cittadinanza. Altrettanto insufficiente e inadeguato è stato il ruolo dei partiti e dei “sindacati concertativi”, troppo spesso incastrati in dinamiche politiche e di intrecci economici da non poter efficacemente rappresentare gli interessi di lavoratori e lavoratrici, anzi nel caso di molti sindacalisti l’intreccio con i responsabili di cooperative, associazioni, aziende e enti rende ancora più difficile la comprensione del soggetto da individuare come “prima controparte”. Del resto, è ancora incompleto l’intervento dei vari sindacati di base e autorganizzati, che pure in questo settore hanno raggiunto importanti risultati in diverse situazioni aziendali o locali, ma che non sono ancora riusciti a fare un deciso passaggio di unità di azione, pur mantenendo le loro differenze e specificità, creando le condizioni per un coordinamento nazionale che sappia collegare realtà diverse e settori solo in minima parte organizzati sui posti di lavoro, superando l’attività sindacale “classica” e raggiungendo quei rapporti di forza tali da rimettere in discussione i rinnovi contrattuali, le condizioni di adeguamento salariale con l’aumento del costo della vita, le condizioni di vita di operatori e operatrici e lo stesso meccanismo di esternalizzazione di importanti e strategici servizi pubblici o la privatizzazione degli stessi, con un peggioramento di chi lavora e di coloro che sono i beneficiari dei servizi stessi. Per contrastare questa tendenza e trovare strumenti agili ed efficaci che rompessero tali meccanismi “ingessati” dal punto di vista dell’ autorganizzazione sui posti di lavoro (pratica che riteniamo fondamentale e anche vincente in molte vertenze di lavoro o sui servizi) da febbraio del 2008 a Roma abbiamo costituito un coordinamento di lavoratori e lavoratrici del terzo settore, alla luce di esperienze precedenti, che comprendesse settori diversi a prescindere dal contratto collettivo nazionale di riferimento o dall’ essere dipendenti, soci o precari di vario tipo, coordinamento unificato da percorsi ed esigenze comuni e condivise, strumento costruito e gestito dal basso che ponesse di nuovo come prioritari alcuni fatti e interessi, spesso sacrificati: quelli dei lavoratori e delle lavoratrici e indirettamente anche dei beneficiari dei servizi, “gli utenti”. Compito difficile nell’attuale scenario di profondi cambiamenti e di attacchi ai diritti minimi, ma che non intendiamo far rimanere una esperienza solo locale. Per questo, con questo appello, intendiamo lanciare un chiaro segnale ad altre realtà e gruppi attivi o desiderosi di muoversi, per ricostruire un efficace e combattivo CCOORDINAMENTO NAZIONALE NEL TERZO SETTORE, con pratica autorganizzata, partecipazione con scelte dal basso e decisioni di intervento in ambito nazionale sugli aspetti sopra enunciati, di sostegno a situazioni locali, che rompa forme di isolamento, di collocazione solo territoriale, di scelte di stampo verticistico nelle questioni lavorative e della gestione dei servizi in questo settore, non delegando più agli apparati sindacali filodatoriali, al sistema partitico, la difesa e la rappresentanza degli interessi di lavoratori e lavoratrici. Siamo consapevoli e in alcune realtà locali lo abbiamo già verificato, che dalla nostra parte possono schierarsi sindacati di base, strutture autorganizzate o delegati-e che sono ancora interni ai sindacati confederali, che spesso come nella nostra situazione locale hanno sostenuto o sono parte attiva nelle lotte e nella costruzione di piattaforme, ma siamo anche consapevoli che non esiste un modello esportabile in tutta Italia o anche solo in altre Regioni. Coloro che condividono con noi gli obiettivi minimi, la pratica e la necessità di organizzarsi in un coordinamento nazionale del terzo settore, sono i benvenuti per mettere in pratica, con i fatti e non solo con le dichiarazioni, questo importante strumento. A Roma il coordinamento locale raccoglie in due mesi di attività circa 15 situazioni di posto di lavoro, gli impegni non mancano e a fine maggio terremo la nostra prima assemblea pubblica cittadina. Invitiamo strutture già organizzate, gruppi di lavoratori e lavoratrici, altri coordinamenti locali già formati, a percorrere con noi questa strada e a contattarci per una riunione finalizzata alla costituzione di un COORDINAMENTO NAZIONALE DI LAVORATORI E LAVORATRICI DEL TERZO SETTORE. Per adesioni e contatti: [EMAIL PROTECTED] _______________________________________________ BERGAMO SOCIAL FORUM MAILING LIST per informazioni [EMAIL PROTECTED] In questa mailing list ogni iscritto può far circolare tutte le notizie che ritiene opportune, pertanto non esiste alcun "filtro" ai messaggi che circolano ma ci si affida alla responsabilità individuale. Ricordiamo www.bergamoblog.it, sito di riferimento per molte delle realtà del Forum e per altre ancora... 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