Il giorno 27/feb/2012, alle ore 22:14, iac...@controgeografie.net ha scritto:

> Molto interessante.
> La cartografia è per altro sempre stata uno strumento di potere, come
> scriveva anni fa Farinelli, la rappresentazione del mondo a fini di
> dominio, spesso militare, comunque politico.

Va be', adesso non facciamo gli assolutisti. Questo discorso si puo' applicare 
a qualunque disciplina scientifica.
La cartografia è una disciplina connessa alla geografia, ovvero alla "scrittura 
della terra", ovvero alla sua descrizione. Disegnare la Terra significa 
conoscerla e "raccontarla". Non e' automatico che disegnare la terra voglia 
dire esercitare un potere o una volonta' di sopraffazione. Semmai il discorso 
si puo' girare: poichè la storia dell'uomo e' in buona parte storia di 
conflitti, di conquiste e di potere, uno strumento scientifico come la 
cartografia e' stato utilizzato molto proficuamente a tal fine, come lo sono 
state altre discipline quali la matematica, la fisica, l'ingegneria ecc. ecc.

> Quello che sarebbe interessante chiedersi è se la cartografia condivisa e
> socialmente costruita, o collaborativa che dir si voglia, cambia quella
> che è stata una caratteristica della cartografia per secoli. Se così è il
> web mapping ha effettivamente cambiato un pezzo di storia della cultura
> geografica in senso molto profondo.

Mah, questa secondo me e' una idea utopistica, tendenzialmente ideologica e 
comunque fuorviante.

La cartografia condivisa rimane sempre una cartografia come quella 
tradizionale: cambia il mezzo, ma rimangono i suoi limiti intrinseci 
(proiezioni che "deformano" la geometria degli elementi secondo determinati 
criteri, inevitabili dal punto di vista scientifico ma "piegabili" a 
determinati scopi, anche ideologici; definizione di gerarchie, attributi, 
"valore" agli elementi geografici che passano sempre ed inevitabilmente 
attraverso una analisi e una "visione" degli autori - es. per alcuni i bei 
colorini delle carte tematiche servono solo per far contenti gli architetti.... 
e invece se uno ci pensa un secondo capisce subito che colorare un'area in 
giallo, in rosso o in marroncino-cacchina significa dare una certa lettura di 
un dato geografico e comunicare una certa nozione...)
La cartografia, anche se socialmente costruita o condivisa, rimane dunque una 
RAPPRESENTAZIONE della realta' secondo un certo punto di vista: il punto di 
vista di una persona, di un gruppo, di una certa posizione culturale, 
filosofica o ideologica. E questo succede secondo me in ogni settore, incluso 
l'ambito GFOSS.

Inoltre vorrei sottolineare il fatto che l'interscambio di informazioni che 
Internet rende possibile non significa automaticamente "veridicità" delle 
informazioni, primo perche' le informazioni geografiche non fanno di per se' 
una cartografia (la cartografia e' solo un disegno delle informazioni, non e' 
LE INFORMAZIONI), e secondo perchè le stesse informazioni sono sempre mediate 
da un "modello di rappresentazione", ovvero da una scelta di indirizzo, come 
dicevo sopra.

Non e' tanto il web mapping che cambia la storia della cultura geografica, a 
mio parere, quanto piu' semplicemente la diffusione dell'informazione 
attraverso gli strumenti informatici che cambia le modalita' della conoscenza, 
piu' in generale. Ma questa è una cosa essenzialmente tecnica e contingente; i 
paradigmi della conoscenza, ossia i modelli, i meccanismi, le codifiche con le 
quali l'uomo cerca di comprendere o descrivere la realta' rimangono comunque su 
un altro livello.

Per dirla in modo piu' tecnico: senza metadati i dati dicono poco, e definire i 
metadati e' una operazione ben piu' delicata che la semplice condivisione degli 
stessi dati.

Scusate il messaggio OT e molto filosofico, ma da geografo mi appassiono molto 
su questi temi e quando vedo tracce di funzionalismo puro (che ha ammorbato la 
mia modesta carriera di insegnante a partire dagli anni della riforma Moratti, 
che ha spappolato la didattica, specie in ambito geografico) mi viene un po' di 
orticaria, da qualunque fonte arrivi.

;)
Ciao
Marco
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