On 25/04/2013 07:41, Paolo Cavallini wrote:
Associarsi serve proprio per questo: per avere voce nelle scelte, ed indirizzare
l'associazione verso quello che si ritiene piu' giusto. Gli scopi li sappiamo: 
la
promozione del software libero in ambito geografico; le azioni dirette le 
decidono i
soci.
Saluti.
- -- Paolo Cavallini - Faunalia

su questo aspetto, da non socio non posso che essere daccordo.

Riproponendo ancora l'esperienza della associazione di cui faccio parte ,

noi abbiamo "soci attivi" che non pagano quota associativa e soci ordinari che invece pagano quota associativa.

La differenza non è banale perche' i soci attivi svolgono occasionalmente o periodicamente attività per l'associazione e per questo sono assicurati anche contro eventuali incidenti che possano accadere durante lo svolgimento dell'attività.

Poi, per scelta nostra, la quota associativa è mantenuta bassa (5 euro annuali), perche' preferiamo due o tre volte l'anno organizzare dei pranzi o cene in cui invitiamo socie e cittadinanza e nell'occasione facciamo raccolta tramite tombole quota per il pranzo etc...

Inoltre ogni 3-4 anni organizziamo delle gite a cui partecipano gratuitamente sia gli assistiti che i soci attivi, mentre i soci ordinari pagano quota.

Dal nostro punto di vista la presenza dei soci ordinari non è un fastidio, anzi è essenziale. Anche se il socio ordinario non svolge attività a favore della associazione e paga una quota minima.
Cio' che conta è che è iscritto e quindi condivide i nostri obiettivi.
Ad esempio una persona anziana che non puo' certo svolgere attività perche' non in grado fisicamente, non si capisce perche' non debba essere accolta come socio oppure perche' debba pagare una quota alta in quanto non attiva. 5 euro sono una quota simbolica che attesta che lei ha scelto e condivide i nostri obiettivi.

Poi, avere molti soci significa avere molto peso.
Quando si va' a trattare con le istituzioni e ci si presenta per perorare una causa, serve il numero di iscritti. Una associazione con 10 iscritti non po' pretendere di avere la stessa considerazione di una associazione con 100 iscritti.

Questo lo abbiamo ben percepito visto che la nostra associazione tra alti e bassi opera ormai da 28 anni.

Facendo un parallelo con la nostra associazione (per finanziarci teniamo corsi di ceramica e poi vendiamo ceramica ai banchi dei mercatini paesani), la associazione GFOss potrebbe tenere mini corsi di una giornata in occasione di eventi mediatici importanti, chesso' corsi di 2-3 ore in cui illustra le basi e mostra i prodotti, facendo pagare per l'iscrizione 5-6 euro.

Questi fondi entrerebbero nelle casse e se raggiungessero una quota significativa potreste, ad esempio, finanziare dei vostri associati che potrebbero (questa volta retribuiti) andare a tenere corsi di una giornata , ma piu' mirati presso associazioni di categoria, architetti, geologi, geometri (gli ingegneri sono zucconi e perdete tempo) Oppure concordare giornate con gli insegnanti presso delle scuole. Ma sempre con una base di retribuzione per chi li tiene. Ovviamente si tratta di mandarci qualche vs socio che sia in grado di tenere corsi e che abbia veramente a cuore la causa gfoss. Perche' se poi ci va uno che a un corso di gfoss comincia a dire che certe cose si fanno meglio con arcgis o con autodesk, allora vi date la zappa sui piedi da soli.

E' come se noi mandassimo alle convenzioni uno che poi dice che il volontriato certe cose non lo puo' fare ed è meglio rivolgersi a societa' private. :)

Per fare queste cose poi servono risorse economiche . percheì pretendere che tutti lavorino sempre una quota parte del proprio tempo gratuitamente è ingiusto e illusorio.

Uno dei compiti principali di un consiglio direttivo è adoperarsi per reperire risorse economiche usando al meglio le risorse umane di cui dispone.

Se fate il distinguo: chi non è disposto a darsi da fare esce dalla associazione, non andate da nessuna parte , perche' il lavoro deve essere svolto con passione e con logica di volontariato, sta al consiglio direttivo non disperdere queste predisposizioni naturali che determinate persone hanno.

Saluti,

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