Appunto.
Immagine che google risponda che non è colpa sua perche' i dati li ha
presi da OSM e quindi il vero colpevole è OSM.
:)

Il punto è:
I dati di OSM vanno bene per certe cose, meno bene per altre.
Lo stesso con i dovuti distinguo succede per i dati delle PA.

I dati vengono sempre progettati e realizzati pensando a un loro impiego.
Non sempre i dati vanno bene per qualsiasi cosa si possa pensare di usarli.


Qui mi trovi perfettamente d'accordo.
Tempo fa avevo fatto una comparazione fra i dati dell'Alto Adige
e quelli di OpenStreetMap e ci sono molte differenze ma, calati
nei loro contesti, sono coerenti.
Un altro esempio pratico è quello delle piste ciclabili del
Trentino: il dataset dell'ufficio di competenza presenta una
serie di segmenti invece che percorsi unici per questioni
di manutenzione.


Qui vi è un anello molto debole.
Perche' se questi dati vengono messi in linea e poiche' vi è una licenza
libera che permette a chiunque di usarli come meglio crede e in
qualsiasi conteto eso ritenga di poterli usare.
Il rischio è che vengano impiegati in modo scorretto (non nel senso di
illegale, ma nel senso di sbagliato) .
Intendendo con "uso scorretto" anche un uso per i quali non sono
abbastanza aggiornati o abbastanza precisi e dettagliati.

Questo aspetto non puo' essere ignorato.
Non si puo' demandare questa conoscenza all'utilizzatore finale
(citazione), cioe' a colui che acquista la App.
Costui non è tenuto a essere un tecnico.

Se si vende un aggeggio per navigare e ci scrivi sopra un avviso
"I dati sono presi da OSM e proposti come tali e quali."
Non puoi pretendere che 'utente finale sia esperto e capisca cosa
intendi con tale frase.

O si puo' pretenderlo ?

Questo un punto delicato.

Perche' ammette implicitamente un principio di de-responsabilizzazione.

Uno dei motivi per cui sostengo la CC0 è il fatto che la
responsabilità sui dati finisce con la loro pubblicazione.
Sul loro riuso personalmente ho dei dubbi su quello che dici.
È vero che possono essere malinterpretati o usati in maniera
superficiale, ma è anche vero che più dati e applicazioni ci sono
più sarà facile che la scelta cada sulla qualità.
Io continuo a ribadire che ciò su cui dobbiamo investire sono
la crescita delle competenze digitali passando, in particolare,
per il software libero.
Forse però sono troppo sognatore

[...]
MI piacerebbe capire quale sia la posizione piu' corretta.

Infatti:
Da una parte si invoca la messa a disposizione dei dati.
E ammettiamo per ipotesi che vada bene.
Poi si chiede di poterne fare l'uso che si vuole senza nessuna forma
limitativa.
E ammettiamo per ipotesi che pure questo vada bene.
Poi infine si arriva all'impiego di tali dati.
Ma se a questo punto, un uso difforme e distorto provoca dei problemi ,
è lecito che si ipotizzi
una sorta di de-responsabilizzazione perche' i dati sono stati presi su
internet da un altro soggetto ?
Soggetto che in questo caso è OSM, ma poteva essere una PA.

Mi sono perso: di quale caso parli? di una tua ipotesi oppure di questa
signora in USA che ha denunciato Google (e quindi quei dati) perchè
investita da un mezzo mentre attraversava l'autostrada a piedi su
suggerimento dato dal navigatore?

Financo a ipotizzarne (come caso limite) addirittura una colpa ancorche'
indiretta. Resposnabcolile perche' ha messo in rete scaricabili dati non
adeguati all'impiego che altri hanno , in completa autonomia, deciso di
farne.

Io penserei di no,
ma va tenuto anche presente che uno delle frasi tipiche è "dove vi è un
danno, vi è un colpevole".

E allora se non fosse chi mette il dato in rete, il co,pevole, chi altro
sarebbe se non chi lo propone nella sua App.
NOn sara' mica che il copevole è colui che acquista la App ?

Peccato confrontarsi per email, sarebbe più interessante una
discussione di persona.
Faccio una considerazione ingenua:
anche i coltelli da cucina possono essere usati in maniera
impropria
Capisco che la metafora potrebbe essere poco consona, però
credo che dipenda molto da come sono poste le condizioni
d'uso dell'applicazione che si usa,
Come segnalava Stefano Salvador quasi tutte le applicazioni
hanno un disclamer dove è scritto che non hanno responsabilità
sugli utenti.

Quello di cui sono certo è che c'è ancora molto lavoro
di sensibilizzazione da fare.

Ciao






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