(english / francais / русский / italiano)

Chi come e perché sponsorizza i nazisti del btg. Azov


1) Gli scheletri nell'armadio di OBC (CUA 21.11.2016)
OBC è d'altronde quello stesso OBC che non ha *mai* dedicato alcun 
approfondimento specifico al pogrom più grave e conclamato (...) quello di 
Odessa del 2 maggio 2014


2) Azov: come farvi gradire un nazi-battaglione ucraino (F. Altamura 23.11.2016)

In decine di università europee la proiezione di un documentario sul 
battaglione Azov, un'operazione simpatia per presentare i nazisti ucraini come 
patrioti europei


FLASHBACKS:
3) L’Europa si preoccupi dei mercenari in azione in Ucraina (M. Cortese / L. 
Barton, 2.2.2015)
4) I battaglioni «sono gli eserciti degli oligarchi, non dello Stato» (F. 
Poggi, 4.4.2015)
5) Vergogna! I neonazisti ucraini arrivano al Parlamento Europeo (M5S, 26.06.15)
6) Heil mein Nato! L’Ucraina «vivaio» del rinascente nazismo in Europa (M. 
Dinucci, 5.1.2016 – testo e video)




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Altri link e brevi:


NOSTRA RASSEGNA SUL BATTAGLIONE EUROPEISTA-NAZISTA "AZOV":
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/search/messages?query=Azov
 
<https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/search/messages?query=Azov>
Ustascia croati nel battaglione Azov:

https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8610
 
<https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8610>
http://www.cnj.it/documentazione/ucraina.htm#HRVATI 
<http://www.cnj.it/documentazione/ucraina.htm#HRVATI>
Bambini ucraini educati alla guerra antirussa dai nazisti dell'Azov:
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8388
 
<https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8388>
Vauro interviene ad AnnoUno e scrive a RAI AZOV 24:
http://www.announo.tv/2014/12/vauro-in-ucraina-si-combatte-con-la-svastica/ 
<http://www.announo.tv/2014/12/vauro-in-ucraina-si-combatte-con-la-svastica/>
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8245
 
<https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8245>
Rune naziste sulle divise, ma per La Repubblica importano solo i bacetti alle 
fidanzate
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8112
 
<https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8112>
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8104
 
<https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8104>
https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8012
 
<https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/crj-mailinglist/conversations/messages/8012>


LA PAGINA DEDICATA SUL NOSTRO SITO:
http://www.cnj.it/documentazione/ucraina.htm#azov 
<http://www.cnj.it/documentazione/ucraina.htm#azov>
La foto del battaglione Azov in posa con le bandiere della NATO e delle SS:
http://www.cnj.it/documentazione/ucraina.htm#azov0914 
<http://www.cnj.it/documentazione/ucraina.htm#azov0914>


« Bataillon Azov » : une milice néo-nazie, des brigades internationales 
fascistes financés par l'oligarque israélo-ukrainien I.Kolomoisky
http://www.solidarite-internationale-pcf.fr/article-bataillon-azov-une-milice-neo-nazie-des-brigades-internationales-fascistes-finances-par-l-oli-124559517.html
 
<http://www.solidarite-internationale-pcf.fr/article-bataillon-azov-une-milice-neo-nazie-des-brigades-internationales-fascistes-finances-par-l-oli-124559517.html>
TRAD.: Battaglione Azov: una milizia neo-nazista, delle brigate internazionali 
fasciste finanziate dall'oligarca israelo-ucraino I. Kolomoisky (PM | 
solidarite-internationale-pcf.over-blog.net 
<http://solidarite-internationale-pcf.over-blog.net/> - 17/09/2014)
http://www.resistenze.org/sito/te/po/uc/poucei21-015017.htm 
<http://www.resistenze.org/sito/te/po/uc/poucei21-015017.htm>


fonte: pagina FB de "La Scintilla"
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=311174112409182&set=a.266399576886636.1073741835.100005497879241&type=1
 
<https://www.facebook.com/photo.php?fbid=311174112409182&set=a.266399576886636.1073741835.100005497879241&type=1>
VADIM TROYAN. CAPO DELLA POLIZIA DI KIEV
Questo distinto e rassicurante signore si chiama Vadim Troyan, ha una lunga 
storia di militanza in varie organizzazioni neonaziste ed è noto alle cronache 
giudiziarie del suo paese per essere stato più volte in carcere imputato di 
omicidio, aggressione finalizzata all'odio razziale, furto e stupro.
Liberato durante i tumulti scoppiati in seguito alla cosiddetta "rivolta di 
EuroMajdan" è subito entrato a far parte del famigerato NaziBattaglione Azov, 
responsabile di ogni genere di atrocità e ferocia sulla popolazione civile. 
Grazie a questo meraviglioso curriculum il governo golpista e nazifascista 
ucraino, sostenuto dagli USA, dall'Unione Europea dal PD e da SEL, lo ha 
recentemente nominato CAPO DELLA POLIZIA della Regione di Kiev.
source: pagina FB "Solidarity with Antifascist Resistance in Ukraine", 1/11/2014
https://www.facebook.com/SolidaritywithAntifascistResistanceinUkraine 
<https://www.facebook.com/SolidaritywithAntifascistResistanceinUkraine>
Vadim Troyan, deputy commander of the neo-nazi Azov Regiment and active member 
of the neo-nazi paramilitary organisation Patriot of Ukraine (the paramilitary 
wing of the SNA) has been appointed by Ukraine Minister of Interior Avakov as 
the head of the Kiev police. Avakov's adviser Anton Gerashchenko described the 
appointment as "truly revolutionary" and added that the "Idea is to appoint to 
senior positions of the police volunteers who came to it by their heart and 
soul in action!" (read neo-nazis). He added that he would be working closely 
with Andrey Biletsky, Azov Regiment commander and now elected member of 
parliament. (PICS of Vadim Troyan and two recent Patriots of Ukraine marches).


Fonte: pagina FB "Коммунистическая партия Украины",  30/11/2014
https://www.facebook.com/comparty.ukraine/photos/a.617549674985727.1073741831.229459093794789/753996154674411/?type=1
 
<https://www.facebook.com/comparty.ukraine/photos/a.617549674985727.1073741831.229459093794789/753996154674411/?type=1>
Nella foto: dipendenti dell'ufficio principale del Ministero degli Affari 
Interni dell'Ucraina. Oblast ' di Kiev, nell'atto di salutare romanamente 
esibendo svastiche ed altri simboli nazisti
Аваков - министр фашистов! На фото сотрудники Главного управления МВД Украины в 
Киевской области?


Tra i neonazisti della Rada ucraina: l’astro nascente Andrej Biletskij (di 
Marat Grassini, 15 Dicembre 2014)
http://contropiano.org/internazionale/item/28111-tra-i-neonazisti-della-rada-ucraina-l-astro-nascente-andrej-biletskij
 
<http://contropiano.org/internazionale/item/28111-tra-i-neonazisti-della-rada-ucraina-l-astro-nascente-andrej-biletskij>


Ukrainian Nazis Pay Private Military Company Academi (formerly Blackwater) for 
Training (by Eric Zuesse, 3.1.2015)
http://www.globalresearch.ca/ukrainian-nazis-pay-private-military-company-academi-formerly-blackwater-for-training-russian-report/5422667


Are There Nazis in Ukraine? A Visit to Lviv (By Joshua Tartakovsky, SpeakOut - 
Tuesday, 06 January 2015)
http://truth-out.org/speakout/item/28392-are-there-nazis-in-ukraine-a-visit-to-lviv


Ukraine - Les européistes veulent financer l'Ordre Nouveau à Kiev, mais les 
Français refusent de financer les nazis ! (vidéos)
http://mai68.org/spip/spip.php?article6895
 

Les symboles SS revisités en Ukraine par les mercenaires de l'impérialisme 
occidental nazi (vidéo 42'') :
http://mai68.org/spip/spip.php?article7887

Ukraine - Comme Daech, les nazis de Kiev égorgent leurs victimes ! normal ils 
sont formés eux aussi par la CIA (vidéo 1'46) :
http://mai68.org/spip/spip.php?article8036


Ucraina: 300 paracadutisti Usa addestreranno i neonazisti di Kiev (di Marco 
Santopadre, 21 Marzo 2015)
http://contropiano.org/internazionale/item/29790-ucraina-300-paracadutisti-usa-addestreranno-i-neonazisti-di-kiev


«Io, italiano che combatto come “foreign fighter” per l’Ucraina» (di Ilaria 
Morani, 12/2/2015)
Francesco F. [Fontana, notoriamente vicino a Casapound] è tornato da poco in 
Piemonte dalla famiglia. Ma nell’ultimo anno è stato a combattere contro i 
separatisti nell’Est: «Non amo la guerra, lo faccio per ideologia»...
http://www.corriere.it/esteri/15_febbraio_12/io-italiano-che-combatto-come-foreign-fighter-per-ucraina-93bcdefa-b2b0-11e4-9344-3454b8ac44ea.shtml


Crimini della giunta ucraina: il bombardamento di Sakhanka (Fort Rus, 18 Maggio 
2015)
Il battaglione punitivo ucraino Azov bombarda con l'artiglieria la cittadina di 
Sakhanka (Repubblica di Donetsk), situata tra Novoazovsk e Mariupol, a 5 Km dal 
fronte...
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=j7ztOdC4slQ


APPARSA NEL WEB UNA LISTA CON DATI PERSONALI DI 644 COMBATTENTI DEL BATTAGLIONE 
"AZOV"
(fonte: LNR Today, 25.5.2015 - 
https://www.facebook.com/lnr.today/photos/a.1590764317856008.1073741826.1590747407857699/1594863534112753/?type=1&fref=nf
 )
Venerdi 22 maggio, è stato violato il database del battaglione punitivo "Azov", 
ai comandi di Kiev, da parte di volontari dell`InterBrigata del Sud Est.
Il documento contiene 47 pagine, intitolato: "Lista del personale del 
reggimento di pattuglia della polizia speciale "Azov" nella regione di Kiev, 
che desidera continuare il servizio sotto contratto con la Guardia Nazionale 
dell'Ucraina presso l`unità militare 3057 nella città di Mariupol."
Il file fornisce informazioni su 644 membri del battaglione.
Gli autori del documento riportano generalità, posizione, rango, data di 
nascita, numero di passaporto, e numero identificativo.
L`elenco risulta consultabile cliccando sul seguente link: 
http://lnr.today/AzovFull.pdf


Congresso vieta agli USA di aiutare “Azov” (12.06.2015)
Il Congresso Usa ha accettato emendamenti che proibiscono agli USA di 
addestrare combattenti del battaglione ucraino “Azov”... "E' occorso più di un 
anno perché il Congresso veda che questa divisione è fitta di veri nazisti che 
vanno in giro con emblemi delle SS e si comportano da boia sul territorio 
occupato"...
http://it.sputniknews.com/mondo/20150612/547939.html
African American congressman exposes U.S. support for neo-Nazis in Ukraine (By 
Greg Butterfield, June 15, 2015)
Rep. John Conyers of Michigan, a veteran of the civil rights movement and 
longtime member of the Congressional Black Caucus, has introduced amendments to 
the 2015 Defense Appropriations Act to block the training of Ukraine’s fascist 
Azov Battalion and prevent the transfer of shoulder-fired anti-aircraft 
missiles, known by the acronym MANPADS, to Ukraine and Iraq. The amendments 
passed the House of Representatives on June 11...
http://redstaroverdonbass.blogspot.com/2015/06/african-american-congressman-exposes-us.html


Ucraina. La 'rivolta' dei battaglioni neonazisti (di Marco Santopadre, 25 
giugno 2015)
Il regime ucraino, nato dalla spallata di piazza - Maidan - trasformatosi in 
golpe violento, fatica sempre di più a controllare i suoi cani...
http://contropiano.org/internazionale/item/31554-ucraina-la-rivolta-dei-battaglioni-neonazisti
oppure 
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=121198&typeb=0&ucraina-la-rivolta-dei-battaglioni-neonazisti


[Fonte: pagina FB di Noi Saremo Tutto, 7/8/2015
Il noto fascista italiano Francesco Saverio Fontana, che ha affiancato i 
macellai di Pravy Sektor ed è tornato in Italia nell'impunità più completa, a 
Londra, insieme ad altri fascisti, cerca di impedire un presidio di solidarietà 
con le Repubbliche Popolari del Donbass. ‪#‎donbass‬ ‪#‎donetsk‬ 
‪#‎lugansk‬‪#‎pravysektor‬ ‪#‎naf‬ ‪#‎ukraine‬ ‪#‎russia‬ ‪#‎novorossija‬]
UK: *EXCLUSIVE* Far-right group disrupt Novorossiya protest outside Ukrainian 
embassy (Ruptly TV, 2 ago 2015)
Half a dozen people associated with the far-right Ukrainian grouping, the 
'Misanthropic Division' disrupted a pro-Novorossiya protest outside the 
Ukrainian embassy in London, Sunday. A Misanthropic Division member, who called 
himself Francesca, said "the purpose of our counter-demonstration was to 
disrupt the pro-Novorossiya scum demonstration."
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=vQJpyK5zRxA


Meet the European Fighters Who Have Gone to War in Ukraine (August 25, 2015 - 
by Christopher Allen)
... While the [Azov] regiment was originally founded as a far-right 
paramilitary group by Andriy Biletsky, a current member of the Ukrainian 
parliament and founder of the Social National Assembly and Patriot of Ukraine 
groups (both also far-right), it has changed over time as this rag-tag 
paramilitary organization became a fully mechanized regiment closely affiliated 
with the Ukrainian government...
vice.com/read/european-british-fighters-in-ukraine-920


Come la UE e la NATO prendono parte alle operazioni di guerra nel Donbass 
(Sputnik, 23.08.2015)
... La cosa più importante che emerge è la constatazione effettiva della 
presenza di soldati e di uomini dei servizi segreti dei Paesi europei nelle 
unità paramilitari di volontari ucraini...
http://it.sputniknews.com/mondo/20150823/1015703.html


Fonte: pagina FB del Comitato per il Donbass Antinazista, 22.12.2015
I volontari del "Battaglione Azov" si sono radunati in Mariupol, una delle più 
grandi città strappate ai ribelli agli inizi della guerra, per la "Marcia dei 
coraggiosi" da loro indetta. La marcia è terminata nella piazza della città, 
dove è stata eretta una statua a Svyatoslav I di Kiev nonostante le autorità 
locali la abbiano considerata illegale.
"Se hanno intenzione di demolire il monumento, che ci provino" ha annunciato il 
comandante del battaglione e membro del Parlamento Ucraino Andrey Beletsky, 
dopo aver schierato i propri uomini a sorvegliare giorno e notte la statua.
Durante l'occupazione di Mariupol sono state documentate innumerevoli 
violazioni dei diritti umani, torture ed esecuzioni che si sono riversate 
maggiormente sugli attivisti di sinistra, molti dei quali costretti alla fuga e 
che ora ingrossano le fila dei volontari novorussi.
VIDEO: www.youtube.com/watch?v=vhqiemmEjYY


L’allarme di Amnesty International:«In Ucraina è pericoloso essere filorussi» 
(di Eugenio Cipolla, 26.2.2016)
... Ieri un rapporto dell’organizzazione internazionale per i diritti umani 
Amnesty International ha denunciato come nell’ultimo anno sia diventato 
piuttosto pericoloso esprimere posizioni filorusse in Ucraina. Nel rapporto 
sullo stato dei diritti umani nel mondo 2015, Amnesty ha scritto che la prova 
di questo è la morte del giornalista Oles Buzina, avvenuta in circostanze 
cruente nell’aprile 2015, così come l’arresto del giornalista Ruslan Kotsaby 
con l’accusa di tradimento, dopo che aveva chiesto la cessazione delle ostilità 
in Donbass, esortando gli uomini ucraini ad abbandonare la mobilitazione 
militare. Nel rapporto viene anche osservato che i mezzi di comunicazione 
palesemente filorussi o con simpatie per le milizie separatiste del Donbass 
hanno subito minacce e vessazione. Ad essere “avvertiti” sono state per esempio 
i canali tv “112 Ukraina” e “Inter”. Quest’ultima proprio giovedì è finita nel 
mirino dei soldati del battaglione Azov, che hanno bloccato gli ingressi alla 
sede della tv a Kiev. Cosa chiedevano? La chiusura dell'emittente televisiva...
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=14546


Kiev: anziani antifascisti mettono in fuga i neonazisti della Azov (di Fabrizio 
Poggi, 19.3.2016)
http://contropiano.org/news/internazionale-news/2016/03/19/kiev-anziani-antifascisti-mettono-fuga-neonazisti-della-azov-076809


Kiev: la Nato punta sui neonazisti del Battaglione Azov (di FP, 18.4.2016)
... Nel Centro di istruzione e addestramento del battaglione neonazista “Azov” 
– inquadrato dal 2014 nella Guardia nazionale ucraina, prima come battaglione, 
poi come reggimento e infine quale reparto speciale di linea – è stata 
inaugurata ieri la prima scuola sottufficiali ucraina basata sugli standard 
NATO...
http://contropiano.org/news/internazionale-news/2016/04/18/kiev-la-nato-punta-sui-neonazisti-del-battaglione-azov-078023




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Sul "giornalismo" di Danilo Elia si veda anche:


LA MACCHINA DEL FANGO. NOTE SU GUERRA E PROPAGANDA IN UCRAINA (di Maurizio 
Vezzosi, 26/10/2016)
Alcuni giorni fa mi è stato segnalato un articolo pubblicato da East, a firma 
di un certo Danilo Elia. Sul calco di un articolo-inchiesta pubblicato in 
ucraino da Radio Free Europe il 4 Agosto scorso, Danilo Elia propone al lettore 
un viaggio ne “Gli intrecci con l’Italia della propaganda separatista del 
Donbass”. Le informazioni che l'articolo riporta e che Danilo Elia mette 
insieme sono quelle presenti nell'archivio di posta elettronica sottratto 
l'Agosto scorso ad una responsabile del Ministero dell'Informazione della DNR 
(acronimo di Repubblica Popolare di Donetsk) da alcuni hacker ucraini... Oltre 
a tentare maldestramente di screditare il mio lavoro, Danilo Elia non si fa il 
minimo a problema a celebrare come rivoluzionario quel Maidan che ha trascinato 
l'Ucraina in una guerra civile costata al suo popolo oltre diecimila morti ed 
una catastrofe sociale che sta dilaniando il paese: un paese in cui i 
neonazisti occupano ruoli di rilievo nelle rappresentanze istituzionali, negli 
apparati di sicurezza e nell'esercito e dove ogni opposizione politica viene 
schiacciata con pestaggi, torture, arresti illegali e omicidi politici.
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_macchina_del_fango_note_su_guerra_e_propaganda_in_ucraina/82_17622/


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GLI SCHELETRI NELL'ARMADIO DI OBC


Coordinamento Ucraina Antifascista, 21.11.2016


Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (OBC) dall'inizio segue la crisi 
ucraina in modo parziale e reticente. Facciamo di seguito alcuni esempi.
Su quel portale Danilo Elia ha spesso e volentieri riferito le cronache del 
battaglione "Azov" e del partito "Pravy Sektor" da una prospettiva quantomeno 
riduzionista se non addirittura simpatizzante (1). D'altronde, Elia non è 
nemmeno sicuro se Stepan Bandera vada considerato un collaborazionista dei 
nazisti o un simpatico gadget (2).

Il consigliere della Commissione Europea Paolo Bergamaschi appare invece su OBC 
per rilanciare nient'altro che il punto di vista dei suoi datori di lavoro. 
Bontà sua, nel suo più recente articolo riconosce che l' "Accordo di 
Associazione con l’Unione europea (...) aveva scatenato la rivoluzione del 
Majdan" (3), ma non ne trae alcuna conseguenza in senso autocritico bensì 
sembra caldeggiare una piena annessione dell'Ucraina alla UE subito, nonostante 
le tragedie che questa posizione fanatica ha già provocato.
In generale, anziché criticare severamente le politiche russofobiche e 
guerrafondaie della UE, su OBC al massimo si ammicca al lettore con deboli 
allusioni cerchiobottiste. Eppure la Unione Europea ha responsabilità-chiave 
nell'infiammarsi di scenari come quello ucraino, in continuità con secoli di 
politiche russofobiche e antislave, tra le quali 2 (due, finora) Guerre 
Mondiali. In piazza Majdan ad aizzare la folla dei teppisti nazisti antirussi 
c'erano Gianni Pittella e Margaret Ashton; lì, in effetti, era in corso 
EURO-Majdan, e a sventolare erano essenzialmente bandiere della UE, oltre a 
quelle ucraine e ai vessilli banderisti.
Da ultimo, su OBC Matteo Zola insinua (4) che Putin il 18 marzo 2014 si sarebbe 
inventato che “dopo il colpo di stato di Kiev, i neonazisti e russofobi al 
potere” avevano “cominciato a fare dei pogrom contro i russi”. In realtà, il 
primo grande pogrom antirusso in Ucraina si era verificato il 20-21 febbraio 
2014 a Korsun: attivisti dell'EURO-Maidan avevano fermato autobus presso la 
città di Korsun-Schewtschenkowskiy, alla ricerca di sostenitori del governo 
legittimo di Janukovič, che rientravano in Crimea dopo avere contro-manifestato 
a Kiev. Circa 350 persone furono fatte scendere, dapprima maltrattate e 
torturate, poi uccise a decine (5). Quindi Putin aveva solo preso atto della 
realtà dei fatti.
OBC è d'altronde quello stesso OBC che non ha *mai* dedicato alcun 
approfondimento specifico al pogrom più grave e conclamato, trasmesso persino 
in diretta streaming sui siti internet dei principali organi di informazione 
mondiali: quello di Odessa del 2 maggio 2014 (6).
OBC è attivo oramai da quasi un ventennio. La sua autodefinizione è quella di 
"un think tank che si occupa di sud-est Europa, Turchia e Caucaso ed esplora le 
trasformazioni sociali, politiche e culturali di sei paesi membri dell'Unione 
Europea (UE), di sette paesi che partecipano al processo di Allargamento 
europeo e di buona parte dell'Europa post-sovietica coinvolta nella politica 
europea di Vicinato." Esso mira alla costruzione "della cittadinanza europea e 
di un'opinione pubblica transnazionale", cioè all'orientamento della opinione 
pubblica nel senso degli interessi dell'Europa realmente esistente: quella che 
ha già squartato la Jugoslavia, e che prosegue con le sue politiche di 
divisione e ricolonizzazione verso i paesi orientali e slavi.
OBC non potrebbe essere altrimenti, perché si tratta di una struttura 
stipendiata con soldi della Commissione Europea e del Ministero degli Esteri 
italiano (7).


(1) Si veda ad esempio: 
http://www.balcanicaucaso.org/aree/Ucraina/Pravy-Sektor-birra-e-rivoluzione-153407
 
<http://www.balcanicaucaso.org/aree/Ucraina/Pravy-Sektor-birra-e-rivoluzione-153407>
(2) 
http://www.balcanicaucaso.org/aree/Ucraina/Stepan-Bandera-l-eroe-criminale-che-divide-l-Ucraina-154127
 
<http://www.balcanicaucaso.org/aree/Ucraina/Stepan-Bandera-l-eroe-criminale-che-divide-l-Ucraina-154127>
(3) 
http://www.balcanicaucaso.org/aree/Ucraina/Ucraina-aspettando-Bruxelles-175198/ 
<http://www.balcanicaucaso.org/aree/Ucraina/Ucraina-aspettando-Bruxelles-175198/>
(4) 
http://www.balcanicaucaso.org/aree/Ucraina/Censura-e-guerra-d-informazione-il-caso-ucraino-175199/
 
<http://www.balcanicaucaso.org/aree/Ucraina/Censura-e-guerra-d-informazione-il-caso-ucraino-175199/>
(5) Fonti: http://ukraine-human-rights.org/the-pogrom-of-korsun/ 
<http://ukraine-human-rights.org/the-pogrom-of-korsun/> ; 
https://www.youtube.com/watch?v=loKajkXoTBU 
<https://www.youtube.com/watch?v=loKajkXoTBU> .
(6) Il dossier dettagliato in russo sulla strage, con nomi e fotografie di 47 
vittime accertate: http://novorossy.ru/articles/prinimayem-ogon-na-sebya 
<http://novorossy.ru/articles/prinimayem-ogon-na-sebya>
(7) I finanziatori di "Osservatorio Balcani e Caucaso" sono esplicitamente 
riportati sul sito: http://www.balcanicaucaso.org/Chi-siamo/Sostenitori-75452 
<http://www.balcanicaucaso.org/Chi-siamo/Sostenitori-75452>


#ukraine #humanrights #korsun #pravjsektor #kiev #euromaidan #obc
Per commenti: 
https://www.facebook.com/CoordinamentoUcrainaAntifascista/photos/a.1738315896406730.1073741831.1737054576532862/1803063669931952/?type=3&theater
 
<https://www.facebook.com/CoordinamentoUcrainaAntifascista/photos/a.1738315896406730.1073741831.1737054576532862/1803063669931952/?type=3&theater>




=== 2 ===


http://megachip.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=126881&typeb=0


Azov: come farvi gradire un nazi-battaglione ucraino


In decine di università europee la proiezione di un documentario sul 
battaglione Azov, un'operazione simpatia per presentare i nazisti ucraini come 
patrioti europei


di Fiorangela Altamura – mercoledì 23 novembre 2016


Un'aula universitaria all'Università di Salerno, a Fisciano. Proiettano 
"Maidan, The Aftermath", un documentario sul battaglione Azov 
<https://www.facebook.com/events/202746986835922/>, il reparto militare di 
ispirazione nazifascista che il governo ucraino scaglia contro le popolazioni 
del Donbass. Segue il dibattito. Quando mi sono alzata in piedi e ho preso 
parola non ho potuto che cominciare dal significato del progetto che sta dietro 
la presentazione del documentario, a Salerno e in altre 20 città d'Europa. Lo 
spunto di questa campagna è il terzo anniversario delle manifestazioni di 
piazza ucraine poi passate alla storia come EuroMaidan. Iniziarono pacifiche, 
confluirono in un colpo di Stato trainato da USA/NATO/UE e sfociarono in una 
guerra civile perché le popolazioni russofone dell'est non vollero 
sottomettersi.
Il documentario proposto è frutto di un programma finanziato da un'agenzia 
dell'UE che "sostiene i progetti meritevoli che rendono coesa l'Europa". 
L'Università di Salerno, tramite una società che organizza eventi e volontari, 
si è prestata a proiettarlo in anteprima in Italia.
Leggiamo nei dettagli dell'evento e ancor prima nella pagina che sponsorizza il 
documentario, dove si mostrano le magnifiche e progressive "prospettive dei 
giovani ucraini", per "spiegare la situazione ucraina ai cittadini europei".


In definitiva: per affrontare il tema della guerra in Ucraina si è scelto di 
raccontare il punto di vista di un giovane volontario del nazi-battaglione che 
combatte al fianco dell'esercito ucraino contro le popolazioni resistenti del 
Donbass, proclamatesi Repubbliche autonome.


Parlo al pubblico - poche persone - che ha appena assistito alla proiezione e 
vado dritta al nocciolo della questione. Questo documentario rappresenta una 
chiara scelta politica visto che l'UE ha voluto il golpe ucraino e sostiene 
l'attuale governo antidemocratico, in guerra contro la propria popolazione e 
nella cui compagine governativa vede partiti della destra estrema.


Il documentario umanizza la figura del giovane volontario del battaglione Azov 
e dei suoi amici, di cui mostra fidanzatine e famiglie, e passa per 
l'addestramento e i combattimenti di quelli che vengono presentati come 
patrioti liberatori contro l'aggressore russo.


Il moderatore ha tentato di sdrammatizzarne la portata politica e richiesto 
interventi che si attenessero al documentario in sé. Gli organizzatori hanno 
ammesso che si trattasse di una "prospettiva di parte" e fosse complicato 
segnare "la linea di demarcazione tra nazionalismo e degenerazione 
neo-nazista", ma naturalmente la discussione che si è sviluppata è stata tutta 
politica.
In aula c'erano anche giovanissime ragazze ucraine dei progetti Erasmus 
favorevoli all'azione del battaglione Azov. Due di loro sostenevano di aver 
conosciuto personalmente, a Mariupol, quei giovani che combattono "per 
l'orgoglio ucraino, per la libertà".
"Libertà da chi?", chiedevamo io e la compagna Svetlana -intervenuta a spiegare 
chi fossero questi volontari e di quali crimini si fossero macchiati- e loro 
zitte o flebilmente: "dall'invasione, ingerenza russa".
Le ragazze confondevano le aspirazioni a vivere in un paese democratico - 
essendo il loro modello quello degli altri paesi UE - con la negazione di 
ingerenze esterne e la degenerazione politica attuale che ha messo fratelli 
contro fratelli e fa dire loro "l'Ucraina non è mai stata unita". Quali sono i 
valori trasmessi adesso alla "generazione Erasmus" da questa Europa? L'Europa 
che vorrebbe unire i popoli, ma che incoraggia nuovi odi.
Solo una si è smarcata dalla propaganda occidentale.


Gli italiani presenti in sala, invece, non hanno preso espressamente posizione 
ma annuito alle nostre denunce, alle nostre ricostruzioni e infine ci hanno 
ringraziate per aver portato alla discussione un punto di vista imprescindibile 
e volutamente ignorato in partenza.


Abbiamo presentato le ragioni di chi sostiene i valori dell'antifascismo, 
dell'autodeterminazione dei popoli e della democrazia, abbiamo parlato delle 
ingerenze USA/NATO e della propaganda antirussa, abbiamo ricordato la tragedia 
di Odessa e i bombardamenti e le sofferenze che soffrono i civili, la 
resistenza dei partigiani del Donbass.


E di fronte al moderatore che continuava ad affermare "la guerra è brutta, mai 
più guerre", non ho potuto che concludere affermando che la pace può nascere 
solo dalla maturazione di una coscienza popolare che rifiuta le ingiustizie e 
pretende democrazia e giustizia sociale.




"Vogliamo la pace" è affermazione vana e inefficace se non accompagnata dalla 
rivendicazione dei propri valori e dal rifiuto degli obiettivi dietro i 
conflitti che si servono anche della sporca e subdola propaganda cui abbiamo 
dovuto assistere, in data 21 novembre 2016, in un'università pubblica italiana.






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http://popoffquotidiano.it/2015/02/02/leuropa-si-preoccupi-dei-mercenari-in-azione-in-ucraina/
 
<http://popoffquotidiano.it/2015/02/02/leuropa-si-preoccupi-dei-mercenari-in-azione-in-ucraina/>


L’Europa si preoccupi dei mercenari in azione in Ucraina



di Mirna Cortese, 2 febbraio 2015


5 unità paramilitari al sevizio dell’Esercito di Kiev, al loro interno almeno 
250 foreign fighters provenienti dall’Europa. Se non saranno uccisi, prima o 
poi torneranno


Pensando a un foreign fighter viene in mente un giovane di sesso maschile, di 
età compresa tra i 19 e i 29 anni, probabilmente di origine mediorientale e 
musulmano, nonché associato ai preoccupanti avvenimenti in Siria e Iraq. Sì è 
questa l’immagine che viene in mente alla maggior parte della gente, e questo 
non è necessariamente sbagliato ma di certo non è una definizione accurata.


Affronta la questione Lewis Barton* sull’Huffingtonpost.uk ponendo però una 
domanda: “sono i combattenti del fondamentalismo islamico gli unici foreign 
fighters di cui l’Europa dovrebbe preoccuparsi?” La risposta per Barton è un 
netto “no”, e mette in guardia sulla minaccia che questi “combattenti” 
rappresentano per l’Europa una volta che rientreranno nei propri paesi, un 
pericolo sottovalutato e trascurato. Il conflitto in Ucraina, per fare un 
esempio, sta fornendo un terreno su cui l’addestramento di stranieri membri di 
gruppi di estrema destra avviene senza alcuna opposizione.


Uno dei gruppi più temuti è quello del Reggimento Azov, meglio noto come 
Battaglione Azov (in ucraino Батальйон A3OB), vero e proprio reparto 
paramilitare fondato da Andriy Biletsky, con compiti sia militari che di 
polizia, inquadrato nella Guardia Nazionale Ucraina e creato proprio per 
contrastare la guerriglia dei separatisti filo-Russia del Donbass. Oltre a 
contare nelle sue fila di volontari provenienti da partiti e movimenti legati 
all’estrema destra ucraina, questo gruppo neo-nazista vanta non meno di 250 
foreign fighter provenienti da Svezia, Finlandia, paesi Baltici, Francia, 
Spagna e Italia, ma anche russi e canadesi, tutti volontari di chiara 
ispirazione nazi-fascista. Biletsky, anche membro del partito neo-nazista 
“Assemblea Nazional Sociale/Patrioti dell’Ucraina, ha adottato, per lo 
stendardo del suo esercito di mercenari, il Wolfsangel, icona nazista in uso 
dalle SS nella seconda guerra mondiale, mentre dallo sfondo emerge lo Schwarze 
Sonne, il sole nero.


“Ancora più preoccupante – secondo Barton – è la presenza di questo gruppo sui 
social network, con potenti materiali ideologici di estrema destra, indirizzi e 
numeri di telefono per contatti, tutto in lingua inglese per facilitare il 
processo di reclutamento e renderlo più accessibile ai potenziali foreign 
fighter che desiderano aderire”.


La comparsa di foreign fighters che combattono in Europa orientale non è però 
un fenomeno nuovo. Durante il conflitto russo-ceceno, nel 1995, ne confluirono 
molti nella regione. Allora perché, secondo Barton, questa volta dovremmo 
preoccuparci?
Il pericolo rappresentato dal ritorno in patria di un mercenario dall’Ucraina è 
probabilmente diverso da quello di un foreign fighters che rientra dalla Siria, 
ma un individuo con vedute radicali che è stato ben addestrato potrebbe 
commettere o contribuire ad un attentato.


Attualmente, e solo per fare un nome, Barton scrive che del Battaglione Azov fa 
parte un cittadino svedese, Mikael Skillt (nella foto), un cecchino 
preparatissimo con sette anni di esperienza nell’esercito svedese. I ribelli 
filo-russi hanno messo sulla sua testa una taglia di 7000 dollari per il 
pericolo che Skillt rappresenta, un uomo che si descrive come un “nazionalista 
etnico per la supremazia bianca”, con posizioni di estrema destra e un 
potenziale da renderlo pericolosissimo.


Un altro gruppo, delle cinque unità paramilitari ( Azova, Dnepr-1, Dnepr-1, 
Donbass, Aidar)
al servizio dell’Esercito ucraino, è il Battaglione Aidar, segnalato per aver 
commesso crimini di guerra: i media riportano abusi, rapimenti, detenzioni 
illegali, torture e decapitazioni.
“La brutalità del conflitto – si preoccupa Barton – potrebbe anche avere delle 
conseguenze sulla salute mentale del foreign fighter”. C’è la possibilità che 
il Ptsd (disturbo post traumatico da stress) possa colpire il mercenario di 
ritorno al suo paese. Una persona addestrata a commettere atroci violenze 
potrebbe, in particolari circostanze, tornare a commetterne”.


Ma c’è anche un’altra seria e possibile conseguenza da prendere in 
considerazione, quella dell’impatto e dell’influenza che il mercenario di 
ritorno dall’Ucraina può avere su altri simpatizzanti dell’estrema destra, 
oltre all’aver acquisito una preparazione logistico-militare che potrebbe 
condividere.


“E’ comprensibile che il problema del rientro di foreign fighters islamici 
abbia la precedenza, gli attacchi di Parigi hanno preso il centro della scena” 
scrive Barton. Il traffico dall’Europa verso Siria e Iraq è di certo superiore 
al flusso verso l’Ucraina. Tuttavia è sufficiente un solo “combattente” di 
ritorno ad organizzare un attentato devastante. In tal senso Barton ricorda gli 
attentati commessi in Norvegia da Anders Breivik, solitario estremista di 
destra xenofobo e antislamista che nel 2011, in due azioni coordinate (ad Oslo 
e sull’Isola di Utoya) causò la morte di 77 persone.


Barton invita quindi ad immaginare quali azioni potrebbe mettere in atto un 
mercenario addestratissimo al combattimento, con accesso e collegamenti per 
procurasi armi. Possiamo solo sperare che si presti più attenzione ai mercenari 
europei di estrema destra in azione in Ucraina, anche se il conflitto non 
sembra essere una priorità dei media mainstream, o almeno non in questo senso. 
“Ma – conclude Barton – finché ci sono organizzazioni disposte a sollevare la 
questione e a cercare di contrastare la narrativa di estrema destra, qualche 
speranza c’è”.




* Lewis Barton attualmente lavora per il gruppo di studio londinese per il 
Dialogo Strategico. Impegnato in FREE, libera iniziativa paneuropea di lotta 
all’estremismo di destra in Europa. Ha una laurea in War and Security Studies 
conseguita presso l’Università britannica di Hull.






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http://ilmanifesto.info/i-battaglioni-sono-gli-eserciti-degli-oligarchi-non-dello-stato/


I battaglioni «sono gli eserciti degli oligarchi, non dello Stato»



di Fabrizio Poggi, su Il Manifesto del 4.4.2015


Ucraina. Sondaggio tra la popolazione


Sem­bra si stia attuando abba­stanza ordi­na­ta­mente nelle Repub­bli­che di 
Done­tsk e di Lugansk il disarmo delle for­ma­zioni mili­ta­riz­zate che non 
rien­trano nella Mili­zia popo­lare o negli organi di sicu­rezza, il cui 
ordine, da attuarsi entro il 4 aprile, è stato fir­mato nei giorni scorsi dai 
lea­der delle due regioni, Zakhar­cenko e Plot­ni­tskij. Gio­vedì scorso, nella 
Repub­blica di Lugansk, hanno depo­sto volon­ta­ria­mente le armi i 
com­bat­tenti della bri­gata Rus.


Lo stesso giorno, Zakhar­cenko, men­tre ricor­dava come il 90% della 
popo­la­zione maschile della Repub­blica di Done­tsk abbia preso parte ai 
com­bat­ti­menti nelle file della mili­zia, si è impe­gnato per il disarmo 
delle for­ma­zioni armate non rico­no­sciute e il loro inqua­dra­mento nelle 
forze uffi­ciali. Que­sto, men­tre la poli­zia mili­tare di Done­tsk liqui­dava 
un gruppo cri­mi­nale dedito a rapine, estor­sioni, seque­stri di per­sona. La 
misura sul disarmo viene adot­tata per motivi di ordine pub­blico, ma il 
prov­ve­di­mento pre­lude a una strut­tu­ra­zione meno «spon­ta­nea» delle 
forze armate, in vista della for­ma­zione di un eser­cito unico della 
Novorossija.


Sul fronte oppo­sto, quello dei bat­ta­glioni volon­tari ultra­na­zio­na­li­sti 
e neo­na­zi­sti ucraini, l’inglese Mor­ning Star scri­veva nei giorni scorsi 
che, «la peg­gior rina­scita del fasci­smo in Europa avviene in Ucraina». Lo 
dimo­strano le cele­bra­zioni, uffi­cia­liz­zate dal governo, dell’anniversario 
del filo nazi Ste­pan Ban­dera. Lo testi­mo­nia soprat­tutto il fatto che oggi, 
«in nes­sun altro paese al mondo», come scrive il Mor­ning Star, «per­sone che 
si dichia­rano aper­ta­mente nazi­ste con­trol­lano i ser­vizi di sicu­rezza o 
occu­pano posi­zioni chiave nel Mini­stero degli interni o nel par­la­mento». È 
il caso del lea­der di Svo­boda Tja­gni­bok e del suo pupillo Igor 
Miro­sh­ni­shenko, clas­si­fi­cato dal Cen­tro Simon Wie­sen­thal al 5° posto 
tra i dieci peg­giori anti­se­miti del mondo. È il caso del Mini­stro degli 
interni ed ex capo della Guar­dia nazio­nale Arse­nij Ava­kov che, soste­nendo 
il bat­ta­glione Azov, ha pro­mosso il suo coman­dante Andrej Bile­tskij, capo 
della neo­na­zi­sta Patrioti d’Ucraina, al rango di tenente colon­nello della 
poli­zia. È il caso del lan­cio del lea­der di Pra­vyj sek­tor Dmi­trij Jarosh 
a con­si­gliere del Capo si Stato mag­giore. Ma cosa ne pen­sano gli ucraini? 
Secondo un son­dag­gio con­dotto dall’ucraino Kor​re​spon​dent​.net, alla 
domanda «Siete a favore dell’esistenza in Ucraina di bat­ta­glioni mili­tari 
volon­tari?», il 10,6% ha rispo­sto «Sì, sono eroi dell’Ucraina che 
com­bat­tono per il nostro paese»; il 22,5% «Sì, ma devono entrare 
uffi­cial­mente a far parte del Mini­stero della difesa o di quello degli 
interni». Ma ben il 45% ha detto «No, sono eser­citi degli oli­gar­chi, non 
con­trol­lati dallo Stato» e il 21,9% «No, ai volon­tari si sono aggre­gati 
ele­menti cri­mi­nali». E c’è ancora, anche in Ita­lia, chi si entu­sia­sma per 
l’alone leg­gen­da­rio che cir­con­de­rebbe quei «volontari».




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http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamentoeuropeo/2015/06/vergogna-i-neonazist.html


VERGOGNA! I NEONAZISTI UCRAINI ARRIVANO AL PARLAMENTO EUROPEO


pubblicato il 26.06.15


Nel 2012 l'Unione europea riceve il premio Nobel per la pace 
<http://europa.eu/about-eu/basic-information/eu-nobel/index_it.htm>. Nel 2015 
una delle sue Istituzioni, il Parlamento europeo, ospita una mostra dal chiaro 
sapore neonazista.
Ecco la foto che lo dimostra.
Questo è il simbolo del Battaglione Azov 
<https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglione_Azov>, un reparto paramilitare 
ucraino con compiti militari e di polizia il cui motto è "morte al nemico!". 
Durante la guerra civile, i circa 3mila uomini del Battaglione - volontari 
neonazisti e neofascisti provenienti da frange estremiste ucraine e di mezza 
Europa - si sono macchiati di crimini contro l'umanità: sono stati uccisi anche 
dei bambini.
Il sito di informazione sulla politica estera L'Antidiplomatico ricorda che 
<http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=12123> "dall'aprile 2014 
al 3 giugno scorso in Donbass sono state uccise 6.454 persone, quasi mille in 
più rispetto a febbraio, mentre i feriti sono 16.146. Anche i bambini hanno 
pagato un prezzo caro in questo contesto drammatica. Il conflitto ne ha portati 
via 68 e ne ha feriti 180, secondo i dati forniti dall'Unicef".

Il simbolo in bella mostra al Parlamento europeo era stato fatto proprio da 
numerose unità militari della Germania di Hitler. Sullo sfondo il sole nero, 
anch'esso di chiara ispirazione neonazista. Il portavoce al Parlamento europeo 
Fabio Massimo Castaldo, che ha notato e denunciato l'episodio, scriverà 
immediatamente una lettera al Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz 
per chiedere la rimozione delle foto e l'individuazione dei responsabili che 
hanno autorizzato questo oltraggio alla casa dei cittadini europei.
Il Parlamento europeo è nato come luogo di antitesi a ogni forma di 
totalitarismo e autoritarismo. Martin Schulz, che è tedesco, dovrebbe saperlo o 
davanti agli interessi geopolitici in Ucraina si dimentica dei valori europei?
Il Movimento 5 Stelle Europa è stato il solo a denunciare la risoluzione 
approvata dal Parlamento Europeo 
<http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamentoeuropeo/2015/06/-lo-sapevate-che-par.html>
 lo scorso 11 giugno in cui si chiedeva alla Nato di investire risorse belliche 
nei paesi dell'Est Europa in preparazione di un possibile conflitto aperto con 
la Russia.
Fate l'amore, non fate la guerra.
In questo video il portavoce Fabio Massimo Castaldo spiega perché questo 
simbolo neonazista deve essere rimosso SUBITO dal Parlamento europeo.


VERGOGNOSO: ll PE ospita una mostra dal chiaro sapore neonazista (Castaldo M5S) 
(M5S Europa, 26 giu 2015)
Fabio Massimo Castaldo, Portavoce del Movimento 5 Stelle, sembra essere l'unico 
indignato, insieme ai suoi compagni, di alcune rappresentazioni che da qualche 
giorno "decorano" i corridoi del Parlamento europeo...

VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=Ltqb50glRD8




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Heil mein Nato! L’Ucraina «vivaio» del rinascente nazismo in Europa


di Manlio Dinucci, su Il Manifesto del 5 gennaio 2016


IL VIDEO di Pandora TV: http://www.pandoratv.it/?p=5640 oppure 
https://www.youtube.com/watch?v=UTuVZwvLlco


La roadmap per la cooperazione tecnico-militare Nato-Ucraina, firmata in 
dicembre, integra ormai a tutti gli effetti le forze armate e l’industria 
bellica di Kiev in quelle dell’Alleanza a guida Usa. Manca solo l’entrata 
formale dell’Ucraina nella Nato.
Il presidente Poroshenko ha annunciato a tal fine un «referendum» in data da 
definire, preannunciando una netta vittoria dei «sì» in base a un «sondaggio» 
già effettuato. Da parte sua la Nato garantisce che l’Ucraina, «uno dei partner 
più solidi dell’Alleanza», è «fermamente impegnata a realizzare la democrazia e 
la legalità».
I fatti parlano chiaro. L’Ucraina di Poroshenko – l’oligarca arricchitosi col 
saccheggio delle proprietà statali, del quale il premier Renzi loda la «saggia 
leadership» – ha decretato per legge in dicembre la messa al bando del Partito 
comunista d’Ucraina, accusato di «incitamento all’odio etnico e violazione dei 
diritti umani e delle libertà». Vengono proibiti per legge gli stessi simboli 
comunisti: cantare l’Internazionale comporta una pena di 5-10 anni di 
reclusione.
È l’atto finale di una campagna persecutoria analoga a quelle che segnarono 
l’avvento del fascismo in Italia e del nazismo in Germania. Sedi di partito 
distrutte, dirigenti linciati, giornalisti seviziati e assassinati, attivisti 
bruciati vivi nella Camera del Lavoro di Odessa, inermi civili massacrati a 
Mariupol, bombardati col fosforo bianco a Slaviansk, Lugansk, Donetsk.
Un vero e proprio colpo di stato sotto regia Usa/Nato, col fine strategico di 
provocare in Europa una nuova guerra fredda per colpire e isolare la Russia e 
rafforzare, allo stesso tempo, l’influenza e la presenza militare degli Stati 
uniti in Europa.
Quale forza d’assalto sono stati usati, nel putsch di piazza Maidan e nelle 
azioni successive, gruppi neonazisti appositamente addestrati e armati, come 
provano le foto di militanti di Uno-Unso addestrati nel 2006 in Estonia.
Le formazioni neonaziste sono state quindi incorporate nella Guardia nazionale, 
addestrata da centinaia di istruttori Usa della 173a divisione aviotrasportata, 
trasferiti da Vicenza in Ucraina, affiancati da altri della Nato.
L’Ucraina di Kiev è così divenuta il «vivaio» del rinascente nazismo nel cuore 
dell’Europa. A Kiev arrivano neonazisti da mezza Europa (Italia compresa) e 
dagli Usa, reclutati soprattutto da Pravy Sektor e dal battaglione Azov, la cui 
impronta nazista è rappresentata dall’emblema ricalcato da quello delle SS Das 
Reich. Dopo essere stati addestrati e messi alla prova in azioni militari 
contro i russi di Ucraina nel Donbass, vengono fatti rientrare nei loro paesi 
con il «lasciapassare» del passaporto ucraino.
Allo stesso tempo si diffonde in Ucraina l’ideologia nazista tra le giovani 
generazioni. Se ne occupa in particolare il battaglione Azov, che organizza 
campi di addestramento militare e formazione ideologica per bambini e ragazzi, 
ai quali si insegna anzitutto a odiare i russi.
Ciò avviene con la connivenza dei governi europei: per iniziativa di un 
parlamentare della Repubblica Ceca, il capo del battaglione Azov Andriy 
Biletsky, aspirante «Führer» dell’Ucraina, è stato invitato al Parlamento 
europeo quale «oratore ospite».
Il tutto nel quadro dell’«Appoggio pratico della Nato all’Ucraina», 
comprendente il «Programma di potenziamento dell’educazione militare» al quale 
hanno partecipato nel 2015 360 professori ucraini, istruiti da 60 esperti Nato. 
In un altro programma Nato, «Diplomazia pubblica e comunicazioni strategiche», 
si insegna alle autorità a «contrastare la propaganda russa» e ai giornalisti a 
«generare storie fattuali dalla Crimea occupata e dall’Ucraina orientale».


(il manifesto, 5 gennaio 2016
https://www.change.org/p/la-pace-ha-bisogno-di-te-sostieni-la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale/u/14841586
 )




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