Hai ragione, versione corretta: Esperimenti “drogati”
Di Laser Manchester ‘00 Nella nostra società, il giudizio degli scienziati è considerato così importante che spesso condiziona la definizione di nuove leggi. Negli Stati Uniti e in Europa è ormai abbastanza consueto vedere parlamentari aggirarsi per i corridoi del potere con faldoni pieni di risultati sperimentali, che proverebbero la necessità di introdurre questa o quella legge sulla base di inoppugnabili prove scientifiche. Il settore legislativo inerente le droghe (pesanti o leggere) è certamente quello che piú risente di questo trend. Prima di predere delle decisioni in merito a classificazioni inerenti la pericolosità di una droga (alcool, tabacco, mariuana, ecstasy), è ovviamente necessario avere dati certi sugli effetti per l’organismo. Ma chi ci dice che i risultati sperimentali rappresentano prova certa? Chi garantisce che la certezza del diritto si fonda sulla certezza della scienza? Lo scorso Settembre (2002), Science pubblicò i risultati di una ricerca condotta dal team di George Ricaurte dell’Universitá John Hopkins di Baltimora secondo cui le conseguenze derivanti dall’uso dell’ecstasy sarebbero allarmanti. Ricaurte e il suo team concludevano infatti che assumere ecstasy anche una sola volta potrebbe avere effetti disastrosi per le funzioni cerebrali e innescare la malattia da cui deriva il morbo di Parkinson. La sperimentazione sull’uso della droga fu condotta su scimmie e babuini a cui venne iniettata una dose della droga. I risultati furono stupefacenti: si scoprì che l’ecstasy attacca le cellule che producono dopamina, e che i livelli di dopamina nel sangue diminuiscono di circa il 65%. 2 animali su 10 morirono in conseguenza dei test clinici, mentre Ricaurte poté concludere che esiste un serio pericolo che la riduzione dei livelli di dopamina inneschi il morbo di Parkinson. Lo studio divenne noto in ambienti accademici e politici anglo-sassoni come la prova che l’ecstasy è una droga di estrema pericolosità, e che provvedimenti legislativi si sarebbero resi necessari per prevenirne l’uso. Colin Blackmore, futuro direttore del Medical Research Council (MRC) britannico, dichiarò che l’esperimento Ricaurte forniva ulteriori prove sulla tossicitá dell’ecstasy per le cellule cerebrali. Alan Leshner, dell’ American Academic for the Advancement of Science (AAAS) osservò che usare ecstasy è come ‘giocare alla Roulette Russa con il cervello’. Subito dopo la pubblicazione dello studio scientifico di Ricaurte, il Congresso Americano passò l’Anti-Rave Act, attraverso il quale venivano poste serie misure restrittive contro l’uso della droga, inclusa la punibilità degli esercenti di locali pubblici a conoscenza del fatto che i clienti fanno uso della sostanza. Ma ecco che proprio quando il mondo della politica accetta e usa i risultati della scienza per nuove misure legislative, si scopre che la scienza ha fatto fiasco. La prossima settimana, sempre Science pubblicherà le scuse di Ricaurte, il quale ha ammesso che per uno spiacevole incidente nella sperimentazione, le fiale contenenti il liquido somministrato a scimmie e babuini non conteneva ecstasy, ma metamfetamina (o speed), una droga i cui effetti negativi sui livelli di dopamina nel sistema nervoso sono giá ampiamente noti. Ricaurte si è giustificato dicendo che per errore, le fiale di speed e quelle di ecstasy erano state confuse. “Siamo scienziati, non chimici –ha detto Ricaurte- riceviamo centinaia di sostanze chimiche nel nostro laboratorio di ricerca, e non possiamo certo controllarle tutte”. Qualcuno ha anche sospettato una qualche coincidenza tra lo spiacevole incidente e l’Anti-Rave Act, in quanto il Ricaurte sembra che si sia affrettato a pubblicare i risultati della ricerca su Science subito prima della nuova legge. Ma sospettare il dolo oltre che l’errore non è lecito. Joe Collier, professore di politiche mediche all’Ospedale St. George ha detto in proposito: “La gente deve capire che anche gli scienziati possono fare degli errori”. In ogni caso, bisognerebbe chiedersi se l’errore dell’esperimento Ricaurte verrà notificato anche in futuri atti legislativi. O almeno se quando la polizia arresta il possessore di ecstasy, costui è libero di dichiarare di esser vittima di un esperimento “drogato”... Ulteriori informazioni in Jo Revill, “Scientists admit: we were wrong about E”, The Observer 7.9.2003 Tiziano potresti integrare il pezzo con quello che sai tu in proposito? (intendo rispetto alle critiche dei neurobiologi)... Grazie ;-) PS (ovviamente sempre se vuoi aggiungi anche la tua firma, tag o quello che vuoi... ) bax.s. From: tiziano <[EMAIL PROTECTED]> To: [EMAIL PROTECTED] Subject: Re: [e-Laser] articolo... Send reply to: [EMAIL PROTECTED] <mailto:[EMAIL PROTECTED]> <mailto:[EMAIL PROTECTED]> Date sent: Tue, 9 Sep 2003 12:06:53 +0200 (CEST) [ Double-click this line for list subscription options ] On Tue, 9 Sep 2003, 10:38, Simone Turchetti wrote: [...] > scopre che la scienza ha fatto fiasco. La scorsa settimana, > sempre Science ha pubblicato le pubbliche scuse di Ricaurte, il [...] per correttezza Science non ha ancora pubblicato la ritrattazione di Ricaurte che, forse, verra' pubblicato nella prossima edizione (12.09.2003). Da notare che lo stesso Ricaurte rispondeva con supponenza un paio di mesi fa, sempre su Science, alle critiche ai suoi risultati da parte di un altro gruppo di neurobiologi (Science vol 300 06.06.2003, pp. 1504-1505, "MDMA (Ecstasy) and Neurotoxicity"). _______________________________________________ www.e-laser.org [EMAIL PROTECTED] _______________________________________________ www.e-laser.org [EMAIL PROTECTED]