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copio incollo un articolo del manifesto di oggi...

RIVISTE
Le suggestioni bolognesi di «Frame»
Le prime riunioni sono partite a marzo dello scorso anno in piena fase di riflusso bolognese, quando sembrava davvero che le tensioni tra le diverse «anime» del movimento dovessero lasciare sul terreno solo un deserto di desolazione. E invece passato qualche mese la rivista «Frame» (http://www.framemagazine.org), arrivata al quinto numero, si candida ad essere la proposta più interessante dell'attuale panorama culturale bolognese. Con le sue copertine formato poster, la grafica essenziale che lascia molto spazio a foto e disegni, i numeri monotematici attorno a cui girano gli interventi di quasi tutti gli scrittori bolognesi, alcuni giornalisti e qualche politico si è infatti conquistata uno spazio tutto suo. «L'idea è quella di proporre tematiche non tanto al movimento ma alla sinistra diffusa - dice Marco Ficarra, che della rivista ha curato soprattutto il progetto grafico - non vogliamo fare la classica rivista politica, quella in cui la redazione si riunisce discute di tutto e poi escono una serie di pezzi su come la pensiamo noi su quel determinato argomento. Vogliamo fornire suggestioni che aprano il dibattito su Bologna e non solo». Per capirci qualcosa di più basta dare un occhio all'ultimo numero passato dedicato a «Le forme della politica». In una città come Bologna uno si aspetterebbe che ci sia almeno un accenno alla sfida tra Giorgio Guazzaloca e Sergio Cofferati. E invece si parte con una inchiesta sui lavoratori interinali della Tim, si prosegue con una intervista a Paolo Virno per poi finire con l'itinerario libertario proposto da Wu Ming 2. In tempo di pacchi bomba firmati dagli anarchici, il percorso ricostruisce tutti i luoghi della città che hanno visto il passaggio di movimenti di protesta in ambito libertario.

Il prossimo numero, a giorni nelle librerie, sarà dedicato ai «Saperi» e partirà con una riflessione sul rapporto tra sapere scientifico, ricerca e vita quotidiana visto con gli occhi dei lavoratori della scienza e curato dal gruppo Laser. Sara Menafra

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