Spero di non cadere subito nel botta e risposta, rispondendo a Fabio.

> lavoro di mediaattivismo. E non e' un caso che PWD fa riferimento a Indy
> in modo costante. Indymedia in fondo e' stato la spina dorsale del
> movimento globale (o un suo esempio forte).

Giusto una precisazione: cito spesso Indymedia, e potrei far pensare che
considero Indymedia il Migliore dei Siti Possibili. Poi magari uno che non
lo conosce va a vedere indymedia e dice "questo e' tutto scemo, fammene
andare": per me l'esperienza indyana e' stata feconda per il laboratorio
metodologico che rappresenta (non sviluppo x brevita') e non per il
risultato finale, che spesso e' abbastanza scoraggiante.

> Quando PWD pone il problema del reservoir teorico credo che bisogna fare i
> conti con la frammentarieta', che di fatto, abbiamo assunto. Non solo come
> forma, o come pensiero, ma anche come scelte personali. Cosa si dovrebbe
> fare di diverso rispetto a "ognuno fa l'articolo che gli piace" se in
> fondo questo e' quello che viviamo? Non e' forse questa la definizione di
> moltitudine? Ho paura di si, e quindi dedurrei in modo brutale, la
> moltitudine, o il suo mondo, non riesce a produrre un riferimento di
> approfondimento teorico. Non puo', non ne e' capace,
> anche perche' quando piccoli gruppi si sedimentano e creano una massa
> critica per un pensiero, si relazionano poi, in un spazio che e' caotico.
> Faccio l'esempio delle biotecnologie: chi contro, chi pro, chi
> meta’ e meta’. Ognuno cita il suo scienziato, ognuno cita il suo punto di
> vista, ognuono la sua preferenza. Di fatto a volte si vincono delle
> battaglie, ma a volte si apre la porta a i mostri religiosi. Risultato:
> quei dibattiti alla fine mi facevano diventare pazzo. E quanta fatica e'
> costata cercare di fissare paletti, e discriminanti, e mantenere una
> laicita' che permetteva di discutere tanto con i biotecnologi che con gli
> antibiotech. La "teoria", o la parola, o i numeri, erano completamente
> scavalcati da fiumane frammentate di umori: ancora mi ricordo chi voleva
> sradicare alberi di ulivi a destra e manca in assemblee da delirio. PWD
> dice: in realta' quella frammentarieta' dovrebbe essere ricomposta, anche
> abbassando il livello. Rispondo io, che e' un controsenso, perche'
> affievolirebbe ancor di piu' quel minimo di rigore che ancora riusciamo a
> darci, come pratica di disciplina e ordine mentale conoscitivo.

Non sono contro la frammentarieta', ne' intendo dire che dovremmo dare la
linea ai movimenti e invece non ce l'abbiamo nemmeno noi. Gli spunti
teorici piu' brillanti, in fondo, li abbiamo avuti grazie a intuizioni
individuali soprattutto (to be honest) di Fabio (ma in un brodo culturale
laseriolo che funzionava), quindi non pretendo che insieme elaboriamo un
nuovo documento programmatico sul sito.
Io intendo dire che oltre agli articoletti, che a ma vanno benissimo,
potremmo fare un sano e onesto lavoro di "organizzazione"
dell'informazione disponibile in rete (v. i Last Minute!) con un taglio
critico, ma senza troppe analisi e prese di posizione. E' un lavoro alla
portata di tutti, e quello mi interessa di +, ora. E chi sa che non si
allarghi?

sul resto della mail di fabio rispondero' later. Cmq, mi pare ci sia molta
carne al fuoco e molto attuale, per uno che sta a 8 fusi da qui. Cia'

a

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