correggete e modificate.  ciao'

Un cretino si aggira per la stampa italiana. Forse piu' di uno.
Ci deve essere una specifica correlazione tra momenti di crisi e
pubblica manifestazione di idiozia. Bisognerebbe elaborare un modellino
di fisica statistica. Andare ad esempio nella redazione di Libero
permetterebbe di studiare un campione significativo.
Il cretino in questione si chiama Ruggeri Francesco.
Con un colpo da maestro del giornalista di assalto, il signor
Ruggeri si e' accorto che la ricerca scientifica e' una attivita'
internazionale e che "spesso" ai
seminari/workshop/tutorial/scuole/conferenze partecipano
ricercatori e studenti di tutto il mondo. A volte questi ricercatori/studenti
provengono da stati definiti "canaglia" dagli Stati Uniti.
A volte il soggetto delle ricerche discusse potrebbero essere legate a
questione di sicurezza. Ad esempio il nucleare. E proprio
a riguardo che Ruggeri si e' inalberato. Perche' ad un workshop
organizzato dall'ICTP di Trieste, sul tema "" hanno partecipato ricercatori.
Ruggeri afferma che questa partecipazione rappresenta un pericolo. Infatti
i ricercatori degli stati canaglia potrebbero venire a conoscenza di
informazioni cosi segrete ed essenziali per l'avvio di programmi nucleari
militari nelle loro nazioni. Questi programmi potrebbero essere pericolosi
perche' potrebbero garantire ai terroristi l'uso di armi atomiche.
Il Ruggeri e' cretino non una volta, ma tre.
Primo. Analizziamo la possibilita' di uso di armi nucleari supposto
che l'arma ci sia. Dovrebbe essere portata in loco. La possibilita'
di arrivare in uno stato con una bomba nucleare in uno zaino e' remota.
Dipende dai sistemi di sicurezza e controllo interno di uno
stato o di una regione come la Comunita' Europea. Mi auguro che almeno
in questo senso siano efficaci. I controlli in questione non si
fanno prelevando DNA, impronte o altre cazzatelle leghiste. Supponiamo che il terrorista, non essendo stupido,
non vuole portare l'ordigno in loco, perche' estremamente difficile.
Ma voglia lanciarlo, dovrebbe garantirsi vettori di trasporto.
Alias missili a lunga gittata. Nessun piccolo gruppo puo' permettersi cio'.
Solo uno stato, e non tutti.
E qui si esce dal confine terrorismo, ma nel campo della
guerra tra gli stati. Quindi in un altro terreno. E l'articolo di Ruggeri
e' fuori focus.
Secondo. Supponiamo che Ruggeri non sia preoccupato dall'utilizzo di armi
nucleari ma dalle cosidette bombe sporche. In tal caso serve ben poca
conoscenza di fisica nucleare. Basta prendere un ordigno normale e ricoprirlo
di materiale radiattivo. Il problema in questo caso non risiede nel sapere,
ma nel reperire. Piu' che preoccuparsi di un seminario, sarebbe stato
molto piu' salutare preoccuparsi dello sciglimento della Unione Sovietica
quando avvenne qualche anno fa. Il controllo e monitoraggio delle sostanze
e' sicuramente un problema importante. Ma riguarda chi oggi queste  sostanze
le produce. Tuttavia ammesso che un grande complotto esista, la Corea, o
in futuro l'Iran potrebbe fornire questo materiale. Oppure ci potrebbe
pensare il Pakistan, alleato degli Stati Uniti e vero luogo del mistero di
Allah. Oppure potrebbe essere rubato.
In parole povere, esistono gia' programmi nucleari
sufficientemente sviluppati, che rendono le paure di Ruggeri superate.
Cioe' Ruggeri e' fuori tempo.
Forse doveva svegliarsi prima, quando in nome del progetto Nucleare per la
pace, sostenuto dalle lobby nucleariste occidentali, la tecnologia e' stata
sponsorizzata e diffusa in paesi come il Pakistan. La frittata e' fatta, se
vogliamo gia' dal tempo del test di Trinity.
Il problema quindi non e' il reperimento dell'informazione.
Ma diventa squisistamente politico. Come evitare che uno stato decida di usare una bomba atomica. O come evitare che il materiale radiattivo possa circolare. Terzo. Ammettiamo che il Ruggeri, con un colpo di genio, abbia supposto invece
uno scenario complicato. Scienziati canaglia si stanno informando come le
centrali nucleari funzionano, per individuarne i punti deboli, per poi
grazie a un attacco manometterle. In tal caso due considerazioni andrebbero
subito fatte. Se questo e' la paura sarebbe meglio che in Italia, il prossimo
cretino fratello di Ruggeri
che propone l'energia nucleare come salva mondo per la crisi energetica
del paese venga zittito immediatamente con argomentazioni di sicurezza
nazionale. Comunque ammesso che la centrale sia il target va capito come
un attacco e' portato. Se dall'interno il problema non risiede
ancora una volta nell'informazione della struttura della centrale, ma dal fatto
che il personale che ci lavora sia affidabile
(bianco, rosso, verde, marrone, allah boy, papa boy, budda boy or whatever).
Non si preoccupasse Ruggeri, che questi controlli laddove serve li fanno.
Se invece l'attacco e' pensato dall'esterno, bisogna solo interrogarsi
sulla sicurezza di qualsiasi altra cosa:
potrebbe essere la centrale, una ferrovia,
un palazzo. Insomma la lista non finisce piu' e quindi ci troveremo ben
lontani dal cuore dell'articolo di Ruggeri. A scuola si direbbe, lei
Ruggeri e' fuori tema. Per tre volte.
Tre volte lei hai cercato di demonizzare chi fa ricerca nel modo come
si deve fare, cioe' collaborando, non guardando a origine etniche religiose o
ideologiche ma confrontandosi liberamente sui numeri.
Per tre volte lei ha accusato l'apertura del sistema educativo.
Per tre volte, lei non sa un cazzo di come funziona la scienza, e sventaglia
fantasmi inesistenti. Anche gli Stati Uniti, che dopo l'11 settembre
avevano deciso di seguire i suoi fantasmi ci hanno rinunciato. Gli studenti
provenienti dall'estero sono diminuiti considerevolmente negli ultimi anni,
la ricerca andava incontro ad un blackout.
E questo perche' dei cretini come lei, che facevano le interviste
per il rilascio della visa, quando alla loro domanda "Che
ricerca vai a fare?" udivano "Studio di Microscopia a forza atomica",
pensavano fosse la piu' terribile delle armi e bloccavano tutta la pratica.
Alla fine hanno rinunciato, mettere il paese nelle mani degli idioti, rischiava
di far collassare il motore del loro predominio economico: la scienza.
Per concludere, le vorrei far notare che gli
attentati fino ad oggi, dall'11 settembre in poi (ma se vuole metta anche
quelli precedenti), sono stati eseguiti con bassa tecnologia.
Perche' non propone il controllo di tutti
gli Islamici che lavorano per qualche allevatore di vacche, o agricoltore
padano? Magari i fertilizzanti sono piu' pericolosi di un workshop.........
Con questo non affermo che non ci sia bisogno di controlli o monitoraggi.
Solo ne auspico di intelligenti e non cretini. E sopratutto sono
terrorizzato dall'idea che la smania di sicurezza serva solo a fare uscire
atteggiamenti di razzismo culturale. E non a cogliere l'entita' del problema.
Concludo ribadendo la mia opinione:
Lei e' un cretino.



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Sterpone Fabio
University of Texas
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