questa e' del red da manchester.
ora se latri hanno commenti, liberta' alle trombe.
se ce la faccio nel pomeriggio, integro questa con la mia o viceversa.
e poi facciamo una bella pagina speciale su laser!!!
ciaof

Diamo un aiutino a Francesco Ruggeri di Libero....


Il 20 Luglio del 2005, un articolo di tal Francesco Ruggeri su Libero ci dice che “L’Italia insegna agli islamici come fare la bomba atomica”. Nell’articolo si dice che “senza alcun controllo” un fisico nucleare avrebbe “appreso tutto il possibile” durante due wrokshop che riguardano dati su reazioni nucleari che si sono tenuti di recente al Centro internazionale di fisica di Trieste (ICTP). Sembra proprio di essere tornati al tempo della caccia alle streghe in cui i giornali sbattevano in prima pagina notizie inerenti spie comuniste dentro i centri di ricerca nucleare occidentali. E storie sul fatto che l’Unione Sovietica apprendeva come fare le armi atomiche grazie allo spionaggio. Peccato che la storia di Francesco é degna della peggior specie di sensazionalismo giornalistico e probabilmente non varrebbe la pena di essere pubblicata su quei tabloid inglesi come il Daily Mail o il Sun che il sensazionalismo lo fanno per bene. Al massimo vale una paginetta su Gente o su Novella 2000, tra una foto di Gigi Buffon e della sua amante di turno.


Francesco Ruggeri sicuramente fa parte di quella scuola di giornalismo che si chiama “sensazionalismo”. Niente dati concreti. Niente fatti. Tutta “fuffa” al solo fine di aizzare le masse contro un nemico quale che sia. Una volta erano i comunisti. Ora sono gli islamici. Poco importa. L’importante è che si crei il caso e che si aumenti la tiratura di Libero tra i pensionati di Bellinzona o Busto Arsizio. E che magari Francesco si guadagni un posticino al sole vicino alla madre di tutti i sensazionalismi, quel Vittorio Feltri che ormai non finisce più di stupirci. Certo caro Francesco, i soldi e il successo fanno piacere a tutti. Ma l’etica del giornalista dove la mettiamo? Permettici in grande umilta’ di insegnarti a fare del giornalismo sano:


1. Che la tecnologia nucleare sia “double use” è arcinoto e ormai lo sanno anche i bambini. Che questo consenta di ‘dotarsi di armi atomiche’ tout –court non e’ vero. La produzione di armi atomiche richiede conoscenze molto più dettagliate e soprattutto centri di produzione del materiale fissile. Che l’Iran possieda tali centri è stato oggetto di dibattito in tempi recenti e l’Iran ha più volte sottolineato che le sue centrali nucleari sono state sviluppate solamente per scopi pacifici. Certo, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) sta monitorando la situazione e ha più volte espresso una certa preoccupazione circa questi sviluppi. Ma da qui a dire che vi sia l’esplicita volontà o capacità di fare una bomba atomica è tutto da dimostrare. E finora del tutto indimostrato.


2. Convegni internazionali sulle ricerche nucleari si tengono annualmente nei paesi di tutto il mondo (Stati Uniti compresi) e i dati vengono messi a disposizione di tutti i partecipanti, spesso provenienti anche da paesi del terzo mondo o da come le chiami tu “nazioni fuorilegge”. Inoltre, esistono anche corsi, master e altre attività di vario tipo a cui molti studenti e ricercatori stranieri vengono invitati dai loro paesi ad andare o usufruiscono di borse di studio internazionali. Solo la tua mentalità da piccola vedetta di Busto Arsizio (ci perdonino gli abitanti della ridente località) può ignorare le dinamiche dell’internazionalismo scientifico e l’importanza della collaborazione internazionale fra nazioni nell’ambito della scienza e della tecnologia. Certo, esistono altri centri in cui l’accesso è monitorato e ristretto in base a controlli ferrei da parte dei servizi di sicurezza civili e militari. Dovresti sapere che l’ICTP non rientra fra questi.


3. Dire che l’Italia finanzia l’ICTP non é del tutto vero. Il finanziamento proviene tanto dal governo italiano quanto da due agenzie delle nazioni unite ovvero l’UNESCO e l’IAEA. E allora perché non dire che l’”UNESCO insegna agli islamici come fare la bomba atomica”? O che l’IAEA insegna agli islamici come fare la bomba atomica”? Di fatto sarebbe la stessa cosa. Dovresti anche esserti informato sulle origini del centro aperto nel 1964 e il cui nome deriva da uno dei suoi fondatori, lo scienziato pakistano, Abdus Salam che per anni ha lavorato tra l’Italia e il Regno Unito favorendo lo sviluppo delle relazioni internazionali tra questi paesi e i paesi del Terzo Mondo. Salam veniva dal Pakistan, un paese ridotto all’osso da anni di colonialismo occidentale. Grazie a personaggi come Allam, scienziato del terzo mondo che assunse posizioni di prestigio all’interno della comunità scientifica occidentale e internazionale, paesi come il Pakistan si sono riscattati da secoli di oppressione e sfruttamento. Le attività del centro di ricerca riflettono l’interesse a favorire la crescita dell’internazionalismo scientifico, della collaborazione fra primo e terzo mondo, nell’idea di dare una possibilità di sviluppo a quei paesi che non hanno le risorse scientifiche e tecnologiche per farlo. Potremmo discutere per decenni sulla sua importanza, missione, problemi e caratteristiche. Di certo non finiremmo mai con il dire che in esso vi sono ricerche di carattere segreto, militare o di supporto a programmi segreti o militari.


4. Cito dal tuo articolo: “l’accesso garantito ai migliori laboratori italiani, dal CNR al sincrotrone”. Il CNR non è un laboratorio, ma è il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’istituzione italiana che favorisce e finanzia la ricerca scientifica. Mi rendo conto che grazie alla Moratti e Berlusconi che ne hanno ridotto i finanziamenti, ormai anche il senso stesso del termine perde di senso per te. Ma il CNR non è un laboratorio. Il sincrotrone neanche è un laboratorio ma è una macchina che i fisici usano per migliorare la loro conoscenza delle strutture atomiche. Dunque non sei ancora stato in grado di dirci effettivamente quali laboratori questi “terroristi islamici” avrebbero avuto modo di accedere. Ma anche se tu avessi indicato con esattezza il nome dei laboratori (che ne so, il laboratorio del CNR di Frascati, vicino Roma), mi chiedo: ha questo qualcosa a che fare con la ricerca militare o civile dell’energia atomica? Assolutamente no. Il fatto che esistano centri di ricerca e laboratori nazionali di ricerca non significa infatti che questi siano dediti allo studio di bombe atomiche o studi sull’uso civile dell’energia atomica. Si tratta in larga parte di studi di fisica nucleare che non hanno alcuna immediata applicazione in ambiti industriali o militari.


5. “Conducono ricerche ad altissimo livello [...] e si scambiano dati e esperienze in ogni campo della fisica”. Ottima cosa, se facessero ricerca a basso livello sarebbero incapaci di reggere il confronto con i loro competitori nella ricerca. E se si scambiano esperienze in ogni campo della fisica questo significa che sono interessati a scambiarsi delle idee che è il sale dell’attività di ricerca scientifica.


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Sterpone Fabio
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