Ricevo e rigiro... 

pwd ne sai niente?

perche' un'altra associazione?
per coordinare il gruppo dei "romani"?

f.




PRECAT: Parte l'associazione delle precarie e dei precari dell'università
e della
ricerca di Roma
-------------------------------------------------------------------------------------------
-------------------------------------------
Ieri, Mercoledì 9, ha fatto il suo ingresso ufficiale nel parterre
universitario
l'associazione
PRECAT (PREcari ATtivi, o CATtivi all'occorrenza) delle precarie e dei
precari
dell'università e della ricerca di Roma.
Alla presentazione della neonata associazione, tenutasi all'università "La
Sapienza",
erano presenti un centinaio di ricercatori precari di ogni tipologia
degli atenei di Roma1 e Roma2, del CNR, dell'ENEA, dell'ISTAT e di altri
enti
pubblici di ricerca, inclusa una rappresentativa di precarie
dell'amministrazione
universitaria.

PRECAT nasce dall'esperienza di due anni di lotta contro le riforme
Moratti per
l'Università e per la Scuola, per lo sblocco delle assunzioni ed il
finanziamento
degli enti pubblici di ricerca e per promuovere un'inversione di marcia
nelle
politiche governative degli ultimi 10 anni che porti l'università ad
essere un luogo
di libera circolazione dei saperi, di scambio culturale e di libero
accesso e che
salvaguardi e rilanci la ricerca pubblica di base (e non finalizzata
meramente alla
creazione di soli beni di consumo).
L'associazione prende il via nel bel mezzo della più grande mobilitazione
universitaria da quindici anni a questa parte. Un movimento
autorganizzato,
costituito soprattutto da studenti e ricercatori precari  che pone la
questione della
riforma dal basso dell'università, della ricerca e del diritto allo studio
al centro
del dibattito politico e della vita del paese.

PRECAT pone tra i suoi obiettivi il risanamento dell'anomalia precaria che
all'interno degli ateteni pubblici italiani conta più di 50.000 precari a
fronte di
56.000 "colleghi" strutturati a tempo indeterminato. Lo stesso dicasi per
la
stragrande maggioranza degli enti di ricerca (CNR in testa).
Metà dei docenti e dei ricercatori che prestano servizio all'università
sono, quindi,
"appaltati" e "a scadenza",  non hanno diritto a molte delle tutele
garantite ai
lavoratori strutturati, sono ricattabili sul lavoro, non sono
rappresentati in nessun
organo degli istituti per cui lavorano: sono una colonna portante ma
invisibile e non
riconosciuta. In queste condizioni non si possono svolgere progetti di
ricerca di
lungo respiro (e di maggiore ambizione) nè si può garantire una continuità
didattica
agli studenti.

Per questo PRECAT ha come obiettivo primario  l'ottenimento di un piano di
reclutamento ciclico ed ordinario, ben finanziato da parte degli atenei e
dello
stato, che dia dignità, prospettive, strumenti e tutele ai  precari che
già svolgono
tutte le mansioni di professori e/o ricercatori.
A questo fine è necessario che, ateneo per ateneo, i "ricercatori
atipici" superino
l'estrema
frammentazione delle diverse varie figure contrattuali e la ricattabilità
individuale, per darsi obiettivi comuni. Fra questi ci sono alcuni diritti
basilari
che devono essere
riconosciuti qui ed ora, come il diritto alla maternita', ad un salario
minimo
e alla rappresentanza dei precari negli organi decisionali degli atenei.
Se si vuole rilanciare la ricerca italiana, occorre prima di tutto
rispettare chi
nella ricerca spende energie e dedizione.

Questa notte ho sognato che cercavano di rubare i miei diritti....
mi sono svegliata CATtiva

Nora Precisa  (portavoce PRECAT)
-------------------------------------------------------------------------------------------
---------------------------------------------
Notizie e aggiornamenti su PRECAT si trovano sul sito
precari.splinder.com

per ulteriori info:
Luca Leuzzi 333-7236191

per iscriversi alla mailing list:
[EMAIL PROTECTED]



--
www.e-laser.org
Laser@inventati.org

Rispondere a