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L’uso di app di terze parti per la verifica dell’età l’ipotesi principale

“Ancora non è stata scelta nessuna soluzione”, ha precisato alla riunione 
l’ufficio legislativo del ministero delle Imprese e del Made in Italy, vero 
“motore” dell’iniziativa. Ma ha fissato, raccogliendo il consenso unanime degli 
interlocutori, alcuni punti fermi:

  *   La principale ipotesi è prevedere nella futura norma l’uso, obbligatorio 
da parte dei siti porno, di app di terze parti per la verifica dell’età degli 
utenti.

Il principio è lo stesso adottato in Francia, dove una legge simile entrerà in 
vigore nei prossimi mesi:

  *   Chi certifica che hai l’età richiesta sa chi sei, ma non sa quale sito 
stai visitando.
  *   Il sito visitato riceve la prova che hai l’età richiesta, ma non sa chi 
sei.

Ieri alla riunione presso la presidenza del Consiglio dei ministri, tra le 
applicazioni sul mercato è stata citata Yoti. La soluzione funziona così: 
l’utente fa un selfie, lo manda alla piattaforma specializzata solo 
nell’accertamento dell’età degli utenti, che, attraverso algoritmi di 
intelligenza artificiale, si assicura che sia una persona reale, e non un bot o 
un’immagine in 2D, e poi stima anche l’età, rilasciando lo “score”, per esempio 
18+, 13-,25+…

La società garantisce un’accuratezza senza errori, veloce e istantanea e sulle 
persone dai 13 ai 24 anni può sbagliarsi al massimo di 2 anni. Il tutto senza 
la richiesta di documenti d’identità.


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