NB per chiunque abbia altre obiezioni o commenti di qualsiasi tipo al mio post: fatevi sotto, per favore, ne puo' venir fuori un bel seguito! On Wed, Aug 21, 2024 at 23:44, Giacomo Tesio wrote: Scusami Marco,
On Wed, 21 Aug 2024 16:18:56 +0200 Marco Fioretti wrote: come parte di una critica generale di tutta la mitologia che "i bit sono piu' fragili di carta, vinile e di tutto quello che e' analogico": https://mfioretti.substack.com/p/ever-wondered-why-we-are-in-a-digital (https://mfioretti.substack.com/p/ever-wondered-why-we-are-in-a-digital) condivido buona parte delle conclusioni ma non mi è chiaro un passaggio: citi Vint Cerf che attribuisce 100 anni come durata massima dei moderni libri cartacei e poi citi una lunga serie di sistemi di archiviazione digitale cui attribuisci una durata nettamente inferiore, tanto da copiarne i contenuti su supporti sempre più nuovi. certo, perche' il paragone non e' e non deve mai essere fra "libro" e "disco o chiavetta USB" al SINGOLARE. E' proprio quello che frega tanta gente. Il paragone deve, deve essere sempre e comunque SOLO fra "libro" e "fare piu' copie dei documenti su supporti digitali, copiando tutto su nuovi supporti ogni X anni". C'e' gia' tutto scritto, esplicitamente ("MULTIPLE COPIES", "will continue to copy on whatever kind of "bit container" comes next." e altro) anche se forse avrebbe dovuto essere ancora piu' esplicito. Facendo lo stesso con i libri cartacei, la Chiesa (che giustamente citi), ha preservato i testi che intendeva preservare per oltre un millennio. Vero, ma non applicabile al problema generale, anzi fuorviante e basta. Primo, la Chiesa ce l'ha qualche migliaio di metri quadri e i soldi per tenerli climatizzati a tempo indeterminato. Quasi chiunque altro, no. L'ha detto pure Eco (pur nella confusione che faceva sugli ebook), in una intervista che purtroppo non ritrovo da nessuna parte, che lui poteva permettersi di COMPRARE tutte le enciclopedie che vorrebbe, ma non lo ha mai fatto perche' non poteva permettersi una casa con un salone in piu' in cui tenerle. Secondo, e pure questo c'e' scritto ma evidentemente non abbastanza esplicito: "documenti" non significa solo testi. Una copia perfetta (della forma) della Pieta' puoi conservarla come scansione 3D dentro una chiavetta, su carta mai nella vita. Idem per "qualsiasi documento" che non sia puro testo o immagini 2D statiche. Terzo, le copie. Quando (non "se") crollera' pure l'archivio vaticano, le uniche copie complete del suo contenuto saranno quelle digitalizzate e copiate in altri siti, cosa possibile solo coi bit. Idem per gli individui. Io, per esempio, ho qualche migliaio di belle foto di famiglia dagli anni 30 in poi. Digitalizzandole tutte, lascio la possibilita' a ogni mio pro-pronipote del 2300 e oltre di averne una copia completa in pochi centimetri cubi, per poter decidere di farne quello che vuole. Non facendolo, ho la CERTEZZA che al massimo fra 50 anni verranno perse per sempre, buttate da qualche figlio o nipote che non ha piu' posto sopra l'armadio per due valigie di foto. Dunque, pur condividendo le conclusioni relative ai formati aperti, non definirei "mitologia" i vantaggi della carta. Riassumendo, non distraiamoci. Se si parla di bambini o di leggere senza distrazioni, OK, certo, ma che c'entra? Se si parla di **preservazione**, che e' l'unico tema del mio post, prima ci sbarazziamo dei miti sulla carta meglio e' Marco