Io non sono così addentro alle questioni come voi, parlo da semplice utente.
L'impressione che ho tratto è che ci fosse una battaglia con colossi del software coinvolti (IBM, ORACLE) e, francamente, quanto più posso distanziarmi dalle "major" del software, così come dalle major in genere, per me è meglio.
Quello che ho letto sui tiri mancini di IBM mi basta e avanza.
Ho avuto anche l'impressione che Open Office fosse sviluppato in modo meno dinamico e fecondo di LibreOffice. Quindi sono passato a LibreOffice e non ho intenzione di tornare indietro, se le cose continuano così non ne vedo il motivo.
Tra l'altro vedo che LibreOffice ha raggiunto un ottima qualità.

Ciao

Aldo


Il 31/08/2012 12:53, Italo Vignoli ha scritto:
Il 31/08/2012 12:17, Francesca Chiarelli ha scritto:
A me pare di capire che si va male a dare una motivazione unica e
ufficiale da leggere, per noi comuni utenti. Mi pare di capire che ci
sono forti tensioni e punti di vista non condivisi, quindi ciascuno non
può che esprimere il proprio, che, come ha evidenziato Italo, potrebbe
suscitare vespai, appunto perché Ú un punto di vista, non un fatto
oggettivo indiscusso.
Il fatto oggettivo Ú che TDF ha annunciato il fork il 28 settembre del
2010, dichiarando la propria scelta per le licenze (weak) copyleft: LGPL
e MPL.

In quella occasione, ha anche invitato tutta la comunità - comprese le
aziende - ad aderire (le dichiarazioni di adesione sono sul sito, e
parlano da sole).

Dopo aver ribadito a IBM durante una serie di incontri, l'ultimo dei
quali in teleconferenza il 28 aprile 2011 (per la cronaca, io ero lungo
l'autostrada Adriatica, e mi sono fermato in un'area di servizio vicino
a Foggia), che TDF non avrebbe assolutamente aderito a un progetto OOo
con licenza permissiva Apache License, e che questo avrebbe diviso la
comunità  (purtroppo, a un anno di distanza, divide solo la comunitÃ
italiana, perché negli altri Paesi la comunità - con qualche eccezione,
legata soprattutto a individui a cui abbiamo negato la membership TDF -
Ú passata a LibreOffice).

Il 1° giugno 2011 Oracle ha annunciato il relicensing di OOo con Apache
License, e questo Ú stato salutato da IBM con un comunicato stampa e tre
post nel giro di 20 minuti (IBM normalmente richiede 15 giorni per
l'approvazione di un comunicato stampa).

Contemporaneamente, gli esponenti di IBM - con Rob Weir in prima fila -
hanno iniziato una campagna di discredito nei confronti di TDF, che non
si Ú ancora fermata. Il culmine Ú stato a Berlino al LinuxTag, dove uno
sviluppatore di IBM Ú salito sul podio per parlar male di LibreOffice e
TDF, fornendo informazioni assolutamente false sull'entità del progetto
Apache OO (soprattutto sul numero degli sviluppatori, tra i quali ha
incluso anche coloro che contribuiscono solo a sito e wiki, e persino i
bot che rispondono in modo automatico agli email: tutto questo Ú stato
confermato e criticato pubblicamente da un VP Intel che era presente
all'evento).

E come Guido "guarom" contino a restare con AOO, per motivi simili ai
suoi, confidando che il mio manualone (http://ooo.fchiarelli.it/) valga
grosso modo per entrambi, almeno nell'immediato.
LibreOffice ha un ciclo di sviluppo molto più rapido, tanto che Ú
arrivato alla versione 3.6, e ha introdotto molte nuove funzionalitÃ
(quasi sempre dei miglioramenti incrementali, ma in qualche caso novitÃ
importanti come nel caso dei filtri sui formati) oltre a svecchiare il
codice sorgente (questo si vede di meno, ma Ú fondamentale per avere
versioni online e mobili di LibreOffice).

Da quanto ho capito, in maggioranza, chi usa ambiente Win (come me)
continua con Aoo, chi usa Linux ha optato per LibreOffice. E' così?
Assolutamente falso. LibreOffice Ú lo standard de facto in ambiente
Linux, in quanto tutte le distribuzioni hanno optato per LibreOffice
(perché la pacchettizzazione e il ciclo di rilascio "time based" sono
ottimizzati per Linux), ma più dell'80% dei download di LibreOffice sono
in ambiente Windows e quasi tutte le migrazioni avvengono in ambiente
Windows (Governo Francese, Regione Umbria, Ospedali Danesi, e così via).

Intel distribuisce una versione di LibreOffice per Windows, e collabora
con TDF all'ottimizzazione della versione per Windows (lo stesso vale
per AMD, con cui siamo recentemente entrati in contatto).

IBM, ovviamente, ha fatto di tutto per diffondere informazioni scorrette
su The Document Foundation e LibreOffice. Come ho già detto più volte,
la mia pinione personale Ú che IBM - o meglio, la divisione software di
IBM, perché al resto di IBM la cosa non interessa - ha il chiaro
obiettivo di annientare The Document Foundation, perché non vuole un
progetto indipendente (ma questa opinione non Ú condivisa dai membri di
TDF, per cui continua a esistere la segreta speranza che si possa
verificare una riunificazione intorno alla licenza MPL, da cui l'assenza
di motivazioni "separatiste" sul sito, sulle quali non sarei peraltro
d'accordo nemmeno io, in quanto la separazione Ú stata voluta da qualcun
altro e dovrebbe essere lui a spiegare i motivi di questa scelta).


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