2014-12-12 15:07 GMT+00:00 Alessandro Dentella <san...@e-den.it>: > > > La soluzione e' usare virtualenv, setup.py, pip e compagnia. > > dipende. PYTHONPATH è comodo se ad esempio vuoi provare un pacchetto > senza installarlo, magari prorpio per vedere le differenze fra due rel > delo stesso pacchetto. > > Puoi anche essere già un in virtualenv e usare PYTONPATH per dare la > precedenza ad una versione che vuoi testare senza toccare altro. >
Uhm... no? Il problema di OP e' essenzialmente quello di usare una libreria da un altro modulo. Ora, questo problema puoi risolverlo in tantissimi modi. Ma il modo *pulito* e' quello di giocarsela con setup.py e possibilmente virtualenv. Anche perche' suddetti modi in un qualche modo automatizzando una parte del processo di deploy. E sfortunatamente *solo* una parte. Poi che ci siano una serie di casi in cui e' comodo smacchinare con il path a mano nessuno lo mette in dubbio. Figurati, non sono certo io a poter scagliare la prima idea (non avete idea... ma sfortunatamente in pubblico devo tacere). Pero', sebbene risolva il problema *immediato* di OP, secondo me non e' una buona soluzione a lungo termine. Cioe', 12 anni fa, quando non avevo idea, facevo cosi' anche io. Ma se la memoria mi serve bene c'erano tante cose di meno... e si faceva tutto un po' piu' a mano. Poi bisognerebbe entrare in una questione di gestione del progetto (tipo quella libreria la sta davvero bene tutta sola soletta o alla fine dei conti e' talmente legata al programma principale da farne parte?) -- . ..: -enrico-
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