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strategie per la comunicazione indipendente
http://www.rekombinant.org/media-activism
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Sono d'accordo con McSilvan (che riporto qui sotto). Non è il caso di 
drammatizzare con gli arresti. Il castello accusatorio sembra un'enorme bufala. 
Fatti specifici individuali non vengono addebitati (a meno che non si tratti di 
lancio di ortaggi e uova o alcuni scritti su Internet che avrebbero potuti 
essere scritti da chiunque di noi, o perlomeno dal sottoscritto). Sulle 
presunte telefonate intercettate a Grillo Parlante, poi, devo dire che la sua 
analisi sui black-block è più che condivisibile e più volte è stata ribadita: 
sono una componente del movimemto, l'unica che è riuscita ad ottenere ciò che 
voleva a Genova (a differenza di tutte le altre componenti, da Lilliput al 
Network per i diritti globali), che gli scontri in Via Tolemaide con il 
blindato bruciato in Via Torino sono stati sostenuti da molta gente (TUtre 
bianche, cani sciolti, molti di noi, che li hanno anche filmati), ma non dai 
Black, ecc., ecc.. Non mi sembrano affermazioni da codice penale. 
Al limite, l'unico problema è l'esito di uno scontro interno alla questione 
dell'ordine pubblico e della repressione. E' chiaro infatti che l'iniziativa di 
Cosenza non è partita in modo autonoma: vi è stato un imput da Roma, da alcune 
componenti che vogliono la linea dura di stampo fascista (quella che ha gestito 
Genova, ma non è riuscita a gestire Firenze). Altrimenti non si spiegherebbe 
l'utilizzo simbolico del Supercarcere di Trani e Latina, il cui uso deve 
sicuramente passare per Roma. Ma anche se passasse la linea dura, questo 
avverrebbe a caro prezzo anche per la maggioranza fascistoide che ci governa e 
comunque molte carte devono essere giovate, fra le quali ci sono anche le 
nostre, ovvero la capacità di risposta del movimento
E piuttosto su come rispondere la questione che maggiormente mi interessa. Le 
manifestazioni di ieri sono state importanti e sono riuscite bene (con 
l'eccezione di Milano, e bisogna interrogarsi su questo). Ma credo che 
bisognerebbe trovare anche nuove forme di sabotaggio dell'iniziativa della 
magistratura: sulla lista rekombinant, è stato poostato un modulo per 
l'autodenuncia. Credete che possa essere utile? Se ci fossero almeno mille 
autodenuncie, io credo che potrebbe essere una strada possibile, se non altro 
per dare un segnale simbolico e per ostacolare la procura di Cosenza. Vorrei 
però sapere se c'è l'obbligo per i magistrati a fare indagini suylle 
autodenunce oppure le possono cestinare immediatamente. Nel primo caso, allora 
l'autodenuncia potrebbe avere un senso, altrimenti risulterebbe del tutto 
inutile.
Più fattiva è comunque al momento la solidarietà e l'aiuto concreto agli 
arrestati e a chi si trova in condizioni difficili. Il mio pensiero va a 
Vittoria e Huambo, compagni di lunga data, che oggi si trovano in condizioni di 
oggettiva difficoltà.
Sappiano gli sbirri che pagheranno anche per questo

Andrea 





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> 
> Nonostante la gravità politica del provvedimento della magistratura
> calabrese,
> e l'odiosità delle forme scelte per la custodia cautelare,  credo che
> motivi
> per far calare il panico ce ne siano.
> 
> Fortunatamente siamo di fronte a una reazione del ceto politico che non
> è paragonabile ad operazioni come quella del 7 aprile del 1979. Allora un
> coro di approvazione proveniente dallo schieramento di quella che era
> l'unità
> nazionale, per un'operazione preparata dal Pci padovano che ottenne il
> plauso
> del presidente Pertini. Oggi diversi distinguo vengono dalla maggioranza
> e buona parte dell'opposizione si sta impegnando direttamente a difesa
> degli
> arrestati. Allora il movimento era in fase calante, di disgregazione
> culturale
> e di autismo politico mentre questo movimento sembra -pur con tutti i suoi
> limiti- tenere la scena.
> All'interno della maggioranza convivono due linee: il ministro degli
> interni
> Pisanu prima e durante Firenze ha fatto vedere di cavalcarle entrambe.
> Quella
> emergenzialista alla vigilia del Forum e quella garantista (per quanto
> possa
> esserlo la casa delle libertà) durante la tre giorni.
> 
> Questa operazione sembra nascere dall'esigenza di visibilità politica
> dell'ala
> dura della magistratura e della maggioranza: incontrerà sicuramente il
> plauso
> dei sindacati autonomi di polizia che invocavano misure simili addirittura
> prima dei fatti di Napoli del marzo 2001. I settori politici collegati a
> questi sindacati -parte di AN, FI etc.- e la Lega
> sicuramente saranno convinti di aver marcato dei punti a proprio favore
> con questa vicenda.
> Ma sia dal Corriere che dalla Stampa giungono segnali che l'esecutivo non
> sia per adesso felicissimo di quanto è successo: sul piano politico interno
> è meglio affrontare una crisi alla volta e già c'e' la vicenda Fiat mentre
> sul piano dei rapporti con la magistratura c'e' il timore che altre
> procure,
> stavolta su questioni direttamente riguardanti gli interessi del presidente
> del consiglio, possano scegliere machingegni emergenziali ad emulazione
> dei colleghi calabresi (e questo nonostante la Cirami).
> 
> Proprio perchè il panorama politico non volge al coro cerimoniale in onore
> degli arresti ma presenta diverse fratture e contraddizioni credo sia il
> caso di aggiungere, alla richiesta di liberazione degli arrestati, una
> campagna
> politica di smantellamento di quell'impianto legislativo emergenziale
> costruito
> nei decenni contro i movimenti.
> L'attuale assetto normativo è costruito da generazioni di intenti
> repressivi
> dei legislatori: si va dal codice Rocco dei tempi del littorio, alla sua
> riattualizzazione operata dalla Dc nei primi anni '70, alle norme
> emergenziali
> di cossighiana e berlingueriana memoria mai seppellite.
> Che sparisca tutto, proprio per togliere spazio a qualsiasi ala dura di
> qualsiasi esecutivo.
> Con calma, con intelligenza politica oggi e' possibile.
> 
> mcs
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