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MEZZANOTTE SOTTO AL CARCERE E’ stato un anno molto duro per il movimento dei movimenti, in particolare per la sua componente italiana, che non aveva ancora conosciuto in maniera così drammatica la privazione della libertà. L’anno che viene non lascia presagire nulla di buono con la nuova (vecchia) guerra che l’Impero va preparando. E non si fermeranno le offensive delle polizie locali, che ormai si autolegittimano creando terroristi dappertutto, nei migranti, nei no-global, nel vicino di casa. Di fronte a questi scenari di morte, la nostra marcia disobbediente riparte ancora una volta dalla terra, dai gesti quotidiani, dalla pace senza se e senza ma. Riparte simbolicamente dalle mura di un carcere come tanti, nascosto all’umana coscienza, come quello di Cosenza, simile a quello di Paola, di Castrovillari, o a quello di Vibo Valentia, dove ancora rimane chiuso il nostro fratello Carlo Cuccomarino. E simile al carcere etnico di Lamezia Terme, dove vengono rinchiusi i nostri fratelli immigrati, colpevoli solo di amare la vita e di desiderare un futuro migliore. Noi siamo stati dall’altra parte. Abbiamo visto con i nostri occhi il cielo a quadretti, abbiamo sentito sui nostri corpi il freddo, la paura, l’abbrutimento, l’assenza del tempo, abbiamo conosciuto la solidarietà tra i detenuti. Per questo abbiamo deciso di chiudere quest’anno sotto quelle mura, con i compagni liberi, con i familiari dei detenuti, con la musica forte che scavalca ogni barriera. Un Capodanno per essere vicini a chi paga con la libertà le storture del sistema. Per dire che vogliamo un mondo senza gabbie, in cui venga rispettata la dignità e il diritto al recupero di chi sbaglia. Per affermare che la carcerazione preventiva è sempre ingiusta. Per gridare che l’indulto non è una grazia ma un atto di giustizia necessario. Per essere liberi di pensare che l’estensione del 41bis è solo accanimento e sadismo, e specchio di un potere che non sa (o non vuole) togliere terreno alle mafie. Per manifestare ancora una volta liberamente, esercitando un diritto costituzionale. Capodanno sotto al carcere, consapevoli di compiere un reato d’opinione. Con il cuore a Termini Imerese con gli operai in lotta e la testa a Monterrey (Messico) tra i nostri fratelli zapatisti, che a Capodanno del 1994 ci insegnarono un nuovo levantamiento, invitiamo tutte le donne e tutti gli uomini della Cosenza “sovversiva” a passare la mezzanotte con noi, sotto il carcere, in via Popilia, per strada, con lo spumante, i fumogeni colorati, la musica. Un modo per non dimenticare le ansie che la città ha vissuto negli ultimi mesi. Un gesto di solidarietà, di speranza e di fiducia per il nuovo anno. Perché il movimento dei movimenti non si arresta. Neanche quando si ferma. Disobbedienti - Cosenza Periferia Sud dell’Impero ______________________________________________________________________ Yahoo! Cellulari: scarica i loghi e le suonerie per le tue feste! http://it.yahoo.com/mail_it/foot/?http://it.mobile.yahoo.com/index2002.html ___________________________________________ Rekombinant http://www.rekombinant.org