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strategie per la comunicazione indipendente
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distinguerei tra il desiderio di una politica di contenimento all'attuale
amministrazione della Casa bianca -che non a che vedere con una categoria
culturale come quella dell'antiamericanismo quanto con la contingenza
politica- e un pregiudizio culturale marcatamente antiamericano.
Quest'ultimo francamente non lo vedo presente: il liberismo egemone in
europa è di importazione anglosassone, persino l'ex Msi parla di Stati Uniti
come baluardo delle libertà per non parla dei Ds che sono andati a far
scuola negli Usa.
Il fatto che questa ondata di movimento sia partita da Seattle credo
seppellisca sul nascere ogni giudizio sul possibile antiamericanismo di
questo soggetto politico. E poi è confortante sentire anche tra i peggiori
bolliti della politica la grossolana ma utile distinzione tra governo e
popolo americano. Gira qualche confusione o sovrapposizione tra il concetto
di liberismo e quello di americanizzazione della società ma non credo siano
esenti da colpe gli opinion maker che non hanno fatto distinguo in vent'anni
e più tra società di mercato e società americana.
Debbo dire però che l'idea di un nuovo internazionalismo mi piace assai:
quando vedo operazioni di marketing come la mecca cola, dove il simbolico
yankee e quello panarabo si incontrano, penso che spazio comunicativo
possibile per operazioni di questo tipo ce ne sia.

saluti

mcs

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