zac
> >  Nell'ultimo numero di Posse dedicato al divenire-donna della
politica, 
> Rosi Braidotti dice che l'economia discorsiva della nostra epoca è 
> quella di una grande proliferazione di differenze, che tuttavia non 
> aboliscono ma semmai confermano il potere del Medesimo.

mi pare il nocciolo della questione. Il punto debole dei social forum
e' di essere stati immaginati dai loro promotori come dei soggetti
politici stabili dotati di una ed una sola identita' e quindi
vincolati ad un'idea del fare politica identica ai partiti.

Il problema, gia' affrontato, dell'assenza di militanza classica e di
una notevole schizofrenia di un soggetto politico a cui teoricamente
tutti possono partecipare non veniva affrontato ed anzi addirittura
negato.

I Social Forum, come organizzazioni politiche, sono morti. Ci
rimangono i Forum Sociali intesi come eventi di incontro e discussione.

La "posizione" che esce da una discussione non e' quella di tizio o di
caio, ma il punto di mezzo tra le varie posizioni espresse, pesata in
base al consenso (nel senso buono) ottenuto.

Allo stesso modo i Fori sociali dovrebbero smetterla di avere una
presidenza e dotarsi semplicemente di una segreteria che si occupi
della logistica e dell'organizzazione, ma poi sparisca dalla
discussione politica.
Utopia? Non piu' di utilizzare la bici al posto dell'auto o chiedere
la fine della guerra in Iraq IMHO. Forse solo coerenza con un modo
equo e solidale di fare politica.

Il lavoro di segreteria non e' poi un lavoro di oscuri faticatori, ma
un ruolo importantissimo in quanto e' la segreteria che DOPO il forum
si deve impegnare a rendere disponibili i lavori prodotti dal forum e
conservare in archivio (cartacei e online) le conclusioni dei vari
gruppi tematici.
Senza storia non c'e' progresso. Cosi' si e' deciso a Genova? Cosa a
Firenze? Finche' sono eventi vicini tutto bene, ma tra 10 anni? Faremo
ancora forum dove riprenderemo dall'anno mille?

Se questo movimento di movimenti vuole essere una cosa serie e non
solo un trampolino per farsi eleggere, che ne so, alla Provincia,
bisogna essere consapevoli che nessuna proposta politica puo' nascere
dal nulla e vincere la sua lotta in 2 giorni.
Noi che siamo un movimento che viene da lontano, abbiamo il dovere di
conservare le nostre culture e le nostre differenze in un contesto di
rispetto e tolleranza.

Noi che non vogliamo un pensiero unico globalizzante, non possiamo poi
avere un'organizzazione politica rappresentativa delle nostre
moltitudini che agisca secondo logiche politiche tradizionali. Il
rischio e' altrimenti trovarsi ai vari forum a discutere e conoscere
esperienze interessantissime nei corridoi, mentre sui tavoli parlano
sempre e solo le solite 12 persone.

ciao
Stefano
aka albion

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