Alessandra ciao,
io ho scritto l’articolo per il libro “tutto quello che sai è falso” e l’ho
scritto perché ho vissuto personalmente, da molto vicino, il dramma dell’
essere sieropositivi. Attraverso due persone che ho amato tanto, morte
entrambe. Due persone che stavano bene, che si sono scoperte sieropositive,
che si sono curate e lì si sono ammalate. Ammalate di terapia. Terapia per
un virus che non è mai stato isolato. Su questo nessuno può contraddire i
dissenzienti che non mettono affatto in dubbio, come hai frainteso leggendo
solo il titolo dell’articolo, l’esistenza dell’AIDS e della sindrome di
immunodeficienza acquisita, ma il fatto che sia provocata da un virus e in
particolare dall’HIV. Cosa che nessuno ha ancora mai dimostrato
scientificamente.
Non so Duesberg, che si occupava di ricerca e attingeva a fondi quasi
illimitati, cosa dovrebbe guadagnare dal distruggere la sua posizione
politically correct (e redditizia) perdendo tutto, uscendo dal circuito. Ma
non è un uomo a fare questa storia. A farla sono farmaci che nessuno può
negare siano devastanti. E’ il fatto che tal dottor Luc Montagnier abbia
dichiarato che “ci sono troppe imperfezioni nella teoria che l’Hiv causi l’
AIDS” (Miami Herald, 23/12/1990) e che costui sia lo scopritore dell’Hiv. E’
il fatto che se ci fosse una prova, una soltanto, che l’Hiv provochi l’Aids
dovrebbe esserci almeno un documento scientifico che lo dimostri. E’ il
fatto che quando Rossi, l’autore di un fantastico libro sull’AIDS, si è
presentato nel luogo in cui si svolge la ricerca sull’Hiv in America, il
luogo più finanziato al mondo, i ricercatori gli abbiano detto che là non
era andato mai nessuno, né giornalisti, né politici, a domandare cosa
stessero facendo, che prove scientifiche su virus e terapia ci fossero. E’
che quando un premio Nobel per la farmaceutica come Mullis chiede da 10
anni, andando anche personalmente dal dottor Gallo, chi abbia mai dimostrato
che l’Hiv causi l’Aids, nessuno gli risponda. Tu sapresti rispondere a
questa domanda?
Parlo con malati, che vogliono cure e le vogliono subito, disposti a
spendere tanti soldi e a credere, se vuol dire sperare. Che su questo ci
possa essere anche solo il sospetto che ci sia strumentalizzazione è
terrificante. Che qualcuno richieda prove, sempre, mi pare l’unica speranza
di fronte a questo e a tanto altro che ci viene dato per certo. Magari lo è,
magari no. Ma il terrore toglie fiato alle domande, toglie la liceità di
porle.


Laura Malucelli
[EMAIL PROTECTED]
___________________________________________

http://rekombinant.org
http://rekombinant.org/media-activism

Rispondere a