On 2013-10-30 at 17:18:13 +0100, Francesco Pelullo wrote:
> Nella fattispecie, non si tratta di "uniformare i toponimi bilingue sardi
> al modello altoaTesino". Il sardo non è una lingua, dal mio punto di vista
> è un dialetto e, per quanto sia singolare, ricco di tradizione, bellissimo
> etc, rimane quello che è: un DIALETTO che si parla in una piccola area
> geografica e che conosce solo chi risiede in quelle zone.

ehm, no, il Sardo è una lingua distinta dall'Italiano, come lo sono 
la maggior parte dei cosiddetti dialetti d'Italia ad eccezione 
ovviamente del Toscano (da cui l'Italiano deriva), del Romanesco 
(che è un dialetto del Toscano - e non del Laziale, che invece è 
lingua distinta) e di qualche altra eccezione in centro 
Italia.

Il fatto che in sud Tirolo abbiano la fortuna che la lingua 
locale sia un dialetto di una lingua dotata di esercito altrove 
è un caso storico, non una discriminante valida.

Il termine dialetto da un lato è usato in senso discriminatorio 
da chi è fautore dell'adozione dell'Italiano a scapito delle 
altre lingue parlate sul territorio, dall'altro oggettivamente 
dal fatto che molte di queste lingue non hanno una sola variante 
"ufficiale", ma tanti dialetti distinti: ad esempio nella zona che
conosco meglio Milanese, Bosino, Laghee, Koiné ticinese, eccetera 
sono vari dialetti (questo sì) della lingua lombardo occidentale, 
distinta dall'italiano e mutualmente non intellegibile (almeno 
quanto sono distinti, ad esempio, italiano e spagnolo).

-- 
Elena ``of Valhalla''

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