D'accordissimo Daniele, volevo fare un esempio del tutto teorico, per
spiegare che per quanto possa essere bidirezionale un itinerario, si devono
scegliere per convenzione il punto di partenza e quello di arrivo.
Per un'escursione in montagna è più facile: non ho mai letto il resoconto di
una gita che parte dalla cima della montagna e arriva a fondovalle (anche se
naturalmente, il percorso è compiuto in entrambi i sensi: una volta arrivato
in cima, devo pure tornare giù...).

Ma anche per un itinerario in pianura o collina, pur anche circolare, si
devono scegliere la partenza e l'arrivo: la traccia gpx li ha impliciti, la
descrizione dell'itinerario deve poter descrivere in sequenza i punti che
raggiungi, il routing deve dirti "svolta a destra" (oppure a sinistra), ecc.
Qualsiasi documentazione tecnica che descrive un percorso ha una località di
partenza ed una di arrivo: si veda ad esempio la scheda itinerario della
procedura di accatastamento di itinerari escursionistici della Regione
Piemonte [1]

Ciao,

  Marco

P.S. Scommetto che se Gianni Agnelli nasceva a Milano anzichè Torino, la
TO-MI si chiamerebbe MI-TO !


[1] -
http://www.regione.piemonte.it/retescursionistica/cms/index.php?option=com_content&view=article&id=649&Itemid=662
<http://www.regione.piemonte.it/retescursionistica/cms/index.php?option=com_content&view=article&id=649&Itemid=662>
  



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