On 10/08/2016 16:53, Paolo Monegato wrote:
> Il 10/08/2016 11:57, Andrea Musuruane ha scritto:
>> Detto questo, a quasi tre anni dalla discussione iniziale, continuo a
>> pensare che sia sbagliato inserire i nomi sardi nel tag name insieme
>> a quello italiano. Perché quel tag per me deve riportare la
>> denominazione del comune (prendiamola dall'ISTAT, dall'Agenzia
>> dell'entrate o da altra fonte, ma prendiamone una valida su tutto il
>> territorio nazionale come riferimento).
>
> Forse per arrivare ad una soluzione serve entrare più nel dettaglio.
> Serve chiarire di quale oggetto stiamo parlando.
> Più volte s'è detto che si dovrebbe prendere il nome del comune da una
> fonte statale ufficiale. La questione toponomastica direi però che
> riguarda tutte le località, non solo le sedi comunali (e riguarderebbe
> pure fiumi, monti, etc... ma non allarghiamoci troppo).
> Restando alle località sedi di comuni. Sulla nostra mappa ci sono due
> oggetti. Una relazione con i confini, ed un nodo place che fa da
> admin_centre.
>
> Il confine riguarda certamente l'ente amministrativo. Ente che avrà un
> nome ufficiale (sia esso in una lingua, in due lingue...). Dunque sul
> "name" presente nella relation dovrebbe andare il nome ufficiale (non
> dico di mettere tutta la trafila: "Comune di ...", quella magari la
> mettiamo su official_name), quello con cui è riconosciuto dai livelli
> amministrativi superiori.
>
> Il nodo è riferito alla località vera e propria. Essa esiste
> indipendentemente dal fatto di essere centro di un ente
> amministrativo. Essa avrà probabilmente il nome con cui la chiamano i
> locali ed il nome con cui è identificata dalle autorità. Francamente
> non vedo perché su questo "name" presente tra i tag del nodo debba
> andare solo il nome ufficiale.
>
> In questo modo si arriverebbe ad una soluzione di compromesso. Faccio
> l'esempio con Cagliari.
> Sul nodo 72990657 mettere "name=Casteddu/Cagliari"
> Sulla relation 39837 mettere "name=Cagliari" (o volendo "Comune di
> Cagliari")
>
>> Se la regola invece diventa, e cito Martin, che "il rispetto delle
>> minoranze linguistiche è più importante della maggioranza" e,
>> aggiungo io, di qualsiasi altro criterio, allora avremo il tag name
>> diventerà una babele inutilizzabile, dove ogni campanile si sentirà
>> autorizzato ad aggiungere il nome nell'idioma locale.
>
> Se invece il dogma diventa l'ufficialità di un nome si arriva a cose
> tipo questa:
> http://bit.ly/2aOgqpn
>
Dato che è stata paragonata la situazione sarda con l'Alto Adige faccio
presente che lì l'ufficialità è il doppio nome. Considero il sardo una
lingua a sé, ma mentre in Alto Adige un cittadino senza conoscere
l'italiano potrebbe cavarsela abbastanza bene non credo che per un sardo
sia pensabile non conoscere l'italiano. In Alto Adige vedo che per
partecipare ad un concorso pubblico occorre il certificato di
bilinguismo, in Sardegna c'è qualcosa del genere?
Sul doppio nome nel campo name ho dei dubbi, penso che potrebbe creare
difficoltà ad esempio ad un viaggiatore, magari al quale i caratteri
latini sono sconosciuti come alla maggior parte di noi i caratteri arabi
o cinesi. In Alto Adige sui cartelli si trova sempre il doppio nome,
anche in quelli di indicazione a decine di chilometri, in Sardegna i
cartelli di indicazione riportano solo il nome italiano, il nome in
sardo se c'è di solito è messo all'ingresso della città con un cartello
separato.
Finché la lingua sarda non viene maggiormente tutelata a livello
ufficiale secondo me va utilizzato il modello friulano, ossia in name e
name:it il nome italiano e in name:sc quello in sardo.
> ciao
> Paolo M
>
Ciao
Marcello

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