Luca Angei ha scritto:
Il 20 gennaio 2011 14:02, M. Manca <m.ma...@micronengineering.it> ha scritto:
Il 20/01/2011 13.31, Luca Angei ha scritto:
Il 20 gennaio 2011 12:59, domus.sola...@libero.it
<domus.sola...@libero.it> ha scritto:

----Messaggio originale----
Da: m.ma...@micronengineering.it
Data: 20/01/2011 11.58
A: <utenti@it.openoffice.org>
Ogg: Re: [utenti] OT:  Trento: usavano sw pirata, assolti in appello: &quot;

sono liberi professionisti&quot;

Il 20/01/2011 10.56, Attilio Tempestini ha scritto:
Secondo un amico avvocato che ha effettuato rapidamente una ricerca
basandosi sul testo dell'articolo (anche lui non ha trovato la sentenza
che probabilmente dev'essere ancora pubblicata) quindi va preso con
beneficio d'inventario, la differenza dovrebbe stare nel fatto che per
il codice civile i professionisti ed i liberi professionisti non sono
imprenditori. In sostanza se un professionista usa AutoCad e "vende" il
progetto realizzato con autocad (progetto da cui poi viene costruito
qualcosa da altri) non commette reato, se la stessa condotta è fatta da
un imprenditore (commerciante, artigiano, titolare di ditta individuale)
commette reato. Che è più o meno quello che avevo capito in origine
dall'articolo ed è quello per cui c'è di che incazzarsi molto
considerato che comunque i professionisti si fanno pagare delle belle
parcelle e che il loro "prodotto finale" è generato partendo da un
software che non acquistano.

Ora non ricordo dove l'ho trovata, tempo fa, una sentenza in cui si stabiliva
che anche i professionisti sono imprenditori.
Alla fine, in Italia, gira e rigira trovi sempre le sentenze che fanno più
comodo ... basta avere un buon avvocato.

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Salve.
La differenza la fa l'avere o meno organizzazione di impresa. Questo
"piccolo" particolare ha fatto la differenza nelle sentenze che
riguardavano l'imposizione IRAP.

Quindi tecnicamente molti titolari di ditte individuali rientrano in
questa categoria ma non sono liberi professionisti... il solito caos
all'italiana?

Si, solito caos all'italiana. :-)


Scusate se mi inserisco, ma vorrei essere certo di aver capito bene.
Credevo che, in fondo, l'interpretazione di Attilio fosse la più ovvia e corretta.... ed invece potrebbe (appunto, "all'italiana") non essere così scontato. Ma, e qui arrivo al quesito, se ad es. il privato cittadino usa un programma di videoscrittura od un sistema operativo piratato allora non è perseguibile? E se anche così fosse, non sarebbe l'atto stesso di procurarselo un reato dovuto alla copia illegale?

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