On Feb 12, 2008, at 1:32 PM, Lorenzo wrote:

Che si sia fatta fin'ora, nessuno lo mette in dubbio e allo stesso modo si continuerebbe a fare, ma come è accaduto fin'ora la lentezza con cui cresce la rete non è solo una questione di comunicazione. Il panettiere non sa nemmeno cosa è internet, ci sono persone che credono che Internet sia google e che tutto quello che si trova sul web sia su un solo computer, come se fosse una mega enciclopedia gestita da google. L'utente medio vuole accedere ad Internet, non c'è niente da fare. Per perseguire questo scopo non rimane altro da fare che risolvere i nostri due problemi, uno alla volta. Prima il passaggio nell'etere pubblico e poi il modo per connettere la mesh ad Internet seza FRODARE nessuno.
Scusate l'ignoranza, ma IF fosse possibile fare una rete wireless mesh legale tra i palazzi di roma, poi il problema della frode al provider sarebbe quello di infrangere le clausole del contratto che ti fanno firmare e che dice che non puoi dare accesso ad internet a terzi. Ma quanto sarebbe fattibile allora fare peering con altri provider al namex, pagando gli interroute di turno?
Poco perchè a quel punto Ninux dovrebbe rispettare la legge antiterrorismo


In particolare quanto sarebbe fattibile bypassare gli ISP in termini di:
-costi
-burocrazia/restrizioni (devi essere un ISP per fare peering o devi solo "dargli i soldi" ? :-) )
devi spendere per realizzare tutte quelle infrastrutture che ti consentono di fare il log dei dati in modo conforme alle varie leggi (l'ultima uscita mi pare il 17 di gennaio) sul logging e la data retention



Chiedo questo per capire se effettivamente sarebbe possibile colmare il digial divide con una "ninux" oppure se le restrizioni per l'utilizzo di frequenze sui 2.4 in outdoor è solo la punta dell'iceberg per un'altra serie di problemi.

Lorenzo

Simone

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