OrazioPirataDelloSpazio (Lorenzo) ha scritto: > Michele Favara Pedarsi ha scritto: >> - Autoconfigurazione IP: io a suo tempo componevo gli indirizzi usando i >> numeri "Zona" (z), "Cella" (y) e "Nodo" (x) inseriti a mano durante la >> prima accensione dell'apparato. ie: 10.z.y.x .zip.. >> Ora mi chiedo ... perche' parlate di IPv4? Con IPv6 Strong e Weak DAD >> non e' gia' risolto? Qual'e' la necessita' che vi tiene ancorati ad IPv4 >> anche sull'interfaccia mesh? >> > L'idea è di fare una rete fully routable usabile da tutti.
E allora IPv6 mi sembra d'obbligo gia' solo per lo spazio di indirizzamento. Sia se prevedi una struttura mesh+ap, sia che prevedi una struttura mesh*(numero_radio) per scalare in dimensione. E' vero, i meccanismi di autoconf dell'IP sono stati pensati per reti fisse; pero' anche le interfacce wireless hanno un mac address (o comunque un ID layer2; e anche venisse a mancare in futuro, glielo si puo' creare con un qualche algoritmo tipo quello di cui parlava Saverio quest'estate... paradosso del compleanno... ma perche' preoccuparsene ora?). Io non ho trafficato con i metodi di transizione previsti nelle rfc; l'ultimo mio esperimento in quel senso risale a piu' di 7 anni fa. Pero' non credo siano componenti software onerose ... voglio dire ... devono solo spacchettare per cambiare un header! Credo che pure il MIPS piu' fetecchia possa sostenere questo onere concorrentemente al demone di ruting e il resto delle componenti imprescindibili. > Volenti o nolenti la maggior parte dei sistemi operativi che usa la > gente non è ancora pronta per IPv6 nativamente (sto pensando ad esempio > a WinXP senza l'upgrade IPV6, e alle versioni precedenti). WinXP non mi sembra un problema enorme. Puoi realizzare una procedura di update triggherabile direttamente dall'interfaccia web (ie: lo script sull'apparato, triggherato via web, scarica l'update su una memoria usb temporanea, o sul terminale stesso, e poi la pulla dentro WinXP); anche teleassistita volendo. Mi preoccupano di piu' i router adsl caghette distribuiti in questi anni dagli operatori ... i terminali mobili con Symbian e Windows Mobile ... ma quelli: (a) andrebbero sul lato AP (e/o ethernet), oppure SE e' previsto l'uso di terminali sul lato mesh (b) basta una componente software aggiuntiva (IPv6, anche solo parziale + demone di routing) per abilitarli; che tra l'altro si puo' sviluppare in un secondo momento, e anchesso pullabile direttamente dall'apparato strutturale (ie: se usi linux stai usando un OS dual stack concorrente; quindi puoi sempre fargli fare una subnet IPv4 da usare proprio SOLO per l'update iniziale del terminale). > Per quanto riguarda l'autoconfigurazione degli IP direi che un buon > punto di partenza e' leggersi quello gia' fatto da altro. Ho provato a > sintetizzare qualcosa di NOA-OLSR sulla pagina del wiki e dovrebbe forse > bastarci per il weak-DaD. Per lo strong, secondo me la soluzione che > usano quelli di Robin ci va piu' che bene. Non le conosco. Ma continuo ad avere la sensazione che o mi sta sfuggendo qualcosa (e chiedo venia se non mi presento alle riunioni in cui certamente ne avete gia' discusso), o voi non avete le idee chiare sull'obiettivo che vi siete dati ... esempio: vuoi collegare in mesh anche i terminali o i soli apparati strutturali (e i terminali sull'AP)? >>> E' gradita la partecipazione di tutti * per sviluppare, testare e >>> discutere insieme le varie soluzioni in modo da fare un firmware usabile >>> da sperimentare (speriamo presto) sui tetti di Roma :-) >>> >> >> Tutti tutti? Allora dovreste integrarvi con chi ha gia' realizzato un >> firmware funzionante al 100% (gia' in uso, anche a Roma), free 100%. >> > Infatti partiamo da Openwrt a cui stiamo mandando le patch dei lavori > svolti: > https://dev.openwrt.org/log/packages/?mode=follow_copy Ottimo. OpenWrt e' certamente La base comune di codice tecnicamente migliore e socialmente piu' onesta. >> Cioe': iniziare subito a concretizzare la mesh (proprio: mettere nodi >> sui tetti; si potrebbe iniziare "ieri") e continuare lo sviluppo >> partendo da li' (ie: senza reinventare l'acqua calda). Per lo meno >> Saverio mi sembra battere sulla concretezza... e questo e' il modo di >> essere piu' concreti. > Prima di salire sui tetti e montare i nodi, vorremmo preparare il > firmware. In particolare è importante anche la capacita' di auto > aggiornarsi. > Altrimenti , una volta installato il fw e' poi difficile ri-flasharlo e > mantenerlo. Sembra che anche avere versioni diverse di OLSR puo' portare > a dei problemi perchè hanno dei problemi di interoperabilita'. Chiaro ... ma ti sto dicendo che il firmware (openwrt+olsr+batman) c'e' gia' e il lead developer e' un romano che 30 anni fa lavorava con Postel (ie: (a) e' tecnicamente piu' preparato di me, te, Saverio, Clauz, Nino e tutto il cucuzzaro messo insieme; (b) e' trusted perche' ha gia' dato al public domain strumenti d'eccezione ... e a livello algoritmico, non di interfaccia; (c) puo' integrare nel suo organico quei 2-3 professionisti che lavorando sulle mesh potrebbero avere interesse a continuare a lavorarci scaduti i contratti attuali). Mi sono preso la briga di chiedergli se era disposto a pubblicare il loro lavoro in GPL (riportare gli hack nella code base di OpenWrt) e mi ha risposto anche un pochino incazzato perche' gia' lo dava per scontato (pero' per arrivare a quagliare non puo' dedicare tempo a studiare la code base e prendere contatto con OpenWrt, per fare il merge o comunque quantomeno per interagire con loro per vedere se quello che ha fatto torna utile ad OpenWrt) ... quindi problemi sociali, al netto delle politiche di trust e peering che ancora non ho approfondito (ma le questioni politiche vanno viste insieme; inutile che mi ci metta io), non ne vedo. Ovvero: se vuoi arrivare ad un risultato, il modo piu' rapido per farlo e' quello di partire dalla sua integrazione di OpenWrt con OLSR, BATMAN, Web, e le altre cose che si e' inventato (e poi continuare da quella). Il vantaggio di questo consiste nel fatto che quel firmware e' gia' operativo, e' gia' funzionale ... potendo accedere anche al codice chiuso e al supporto dei produttori di silicio e gli integratori elettronici (hanno firmato NDA), hanno fatto correzioni al codice di basso livello. Immagino - perche' ancora non l'ho testato personalmente - sia povero in termini di interfaccia. Ma se loro ti mettono a disposizione quel lavoro, e tu ci aggiungi il tuo sul fronte dell'umanizzazione (curare le interfacce e l'autoconf) ... puoi iniziare "ieri" a montare nodi funzionanti. Cosi' invece, ragazzi, vi state facendo il culo per reinventare l'acqua calda; il che non e' del tutto inutile eh ... intendiamoci ... magari nel tragitto inventate un bollitore con uno 0,1 di rendimento in piu' (che e' un'enormita', il rendimento massimo e' 1.0). Ma e' sempre acqua calda. E in funzione di cosa? Del Do It Yourself? Del Bazaar? Bene; anzi, benissimo. Ma per l'amore di dio[rand], fatelo partendo dalle spalle dei giganti che vi vogliono spingere li' dove loro non sono riusciti ad arrivare ... non sotto i piedi dei potenti ... tutto il resto e' solo paranoia. La paura di integrarsi con gli sconosciuti e' solo paranoia. E' cio' che divide le mille anime che stanno lavorando sullo stesso fronte ... da Catania a Trento... da Roma a Los Angeles ... da Monteporzio a Montecompatri ... Ci sono delle fasi; la fase in cui l'imprevedibilita' delle onde radio aggiungeva nuovo caos da smaltire, e' finita. Ora c'e' bisogno di integrare le diverse esperienze di quella fase. Ovvero, se non si cerca di mediare tra il bazaar (che offre il massimo della liberta' individuale e dell'innovazione), con la cattedrale (che offre il massimo delle garanzie di risultato ed efficenza), non si produce nulla di utile. E questa mediazione non puo' che essere individuale e autonoma: che ognuno si renda conto dell'effettiva necessita' urgente nel nostro paese di una rete non censurabile, di una rete che puo' supportare i soccorsi davanti a qualunque calamita' naturale, di una rete che con 50-100 euro l'anno puo' sopperire a tutte le esigenze minime di comunicazione di ogni famiglia (ie: anche le meno abbienti; e non per magnanimita', ma perche' se non porti cultura anche li'... non puo' esserci progresso diffuso... e non puo' esserci business dell'informazione in cui infilarci anche noi per guadagnarci la minestra), di una rete che non sia piu' manipolabile dall'alto (ie: che schiaccia sistemicamente le nuove generazioni). Se ve ne rendete conto, se vi rendete conto dell'urgenza di liberare l'informazione ... anche solo per questioni piu' materiali dell'inesauribile ideale di liberta' ... l'informazione e' quella Mano Visibile che regola il mercato... Se ve ne rendete conto sospendete lo studio dei bollitori, lavoriamo sulla concretizzazione rapida di questa rete, e poi quando l'avremo fatta (ie: esiste una massa critica ineliminabile) ricominceremo con i bollitori d'acqua (che il 10% di rendimento in piu' fa sempre comodo; ed e' piu' difficile da cavare rispetto alle fasi iniziali... da' gusto lavorarci sopra). >> O forse c'e' "altro"? Tipo... che ne so... >> qualcuno che sfrutta le community pensando di fare poi uno spin-off >> commerciale... o una qualche altra attivita' business da far saltare >> fuori al momento giusto... >> > no Ne sei sicuro? Mmm... neanche un qualche spocchiettino fresco fresco dell'ultimo esame di profitto, che con il wireless ci si fa la tua tesi di laurea e poi ... rimprovera i politici (es: Zingaretti) che con le reti wireless ci fanno le loro sparate pre-elettorali bruciaquattrini de Gli Altri? O magari qualcun altro che sta prendendo accordi con quel barone, o con quell'altra azienda, per fare uno spin-off dopo aver preparato tutto con i soldi (pubblici) del dottorato e senza inventare niente, o comunque senza re-immettere nel public domain (da dove ha cioe' preso OpenWrt, OLSR, Batman, etc) neanche una virgola ... magari perche' poi chiude il codice... o perche' i suoi paper non sono pubblicamente accessibili... stile WiNext Srl, per intenderci. No eh ... sicuro sicuro? Come fai ad esserne sicuro se il futuro e' imprevedibile e non esistono accordi sottoscritti da te e ogni altro individuo di questa community? Voglio dire, avete mai firmato (anche solo simbolicamente) un pezzo di carta dove c'era scritto qualcosa tipo: "visto che il futuro e' imprevedibile, e non sappiamo cosa produrremo, qualunque cosa produrremo sara' sempre a disposizione di tutti coloro che hanno contribuito, da mbm di OpenWrt, all'ultimo iscritto nella ml"? Chi mette le proprie idee in questa lista ... o chi fa una saldatura ... o chi sale su un tetto per montare l'apparato ad un nuovo iscritto ... perche' lo fa? ciao Michele