Il 28/04/2011 17:23, Marco Bertorello ha scritto:
Dario


P.S.
Con software libero intendo:
Libero = Gratis e opensource (in qualsiasi contesto di uso
privato/commerciale).

che è errato. Il software libero può anche essere a pagamento

Opensource = non sempre libero.
Gratis = non sempre opensource.

mi sa che dovresti rivederti le definizioni corrette, promulgate da FSF:

http://www.gnu.org/philosophy/categories.it.html

ciao,

Dopo la prima risposta data, ho voluto rileggere con attenzione in base al consiglio che mi hai dato
Marco.

Naturalmente spero che te stesso abbia letto tutta la dicitura riportata in quanto citi:

   Software libero
   /Il software libero è software distribuito in modo che chiunque ne abbia
   il permesso di uso, copia e distribuzione, in forma modificata o
   meno, _gratis o a pagamento_. ..../

Spero non ti sia fermato lì nella lettura, perché proseguendo potrai leggere il concetto è espresso in modo inequivocabile (http://www.gnu.org/philosophy/free-sw.it.html):

   L'espressione "software libero" si riferisce alla *libertà
   dell'utente di eseguire, copiare, distribuire, studiare, cambiare e
   migliorare il software*. Più precisamente, significa che gli utenti
   del software godono delle quattro libertà fondamentali:

       * *Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo*
         (libertà 0).
       * *Libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo
         alle proprie necessità* (libertà 1). L'accesso al codice
         sorgente ne è un prerequisito.
       * *Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il
         prossimo* (libertà 2).
       * *Libertà di migliorare il programma e distribuirne
         pubblicamente i miglioramenti da voi apportati* (e le vostre
         versioni modificate in genere), in modo tale che tutta la
         comunità ne tragga beneficio (libertà 3). L'accesso al codice
         sorgente ne è un prerequisito.

   Un programma è software libero se l'utente ha tutte queste libertà.
   In particolare, se è libero di ridistribuire copie, con o senza
   modifiche, gratis o addebitando delle spese di distribuzione a
   chiunque ed ovunque
   <http://www.gnu.org/philosophy/free-sw.it.html#exportcontrol>.
   _*Essere liberi di fare queste cose significa (tra l'altro) che non
   bisogna chiedere o pagare nessun permesso. *_

   *Bisogna anche avere la libertà di fare modifiche e usarle
   privatamente nel proprio lavoro o divertimento senza doverlo dire a
   nessuno. Se si pubblicano le proprie modifiche, non si deve essere
   tenuti a comunicarlo a qualcuno in particolare o in qualche modo
   particolare. *

   *La libertà di usare un programma significa libertà per qualsiasi
   tipo di persona od organizzazione di utilizzarlo su qualsiasi tipo
   di sistema informatico, per qualsiasi tipo di attività e senza dover
   successivamente comunicare con lo sviluppatore o con qualche altra
   entità specifica. *Quello che conta per questa libertà è lo scopo
   dell'/utente/, non dello /sviluppatore/; *come utenti potete
   eseguire il programma per i vostri scopi; se lo ridistribuite a
   qualcun altro, egli è libero di eseguirlo per i propri scopi, ma non
   potete imporgli i vostri scopi.
   *

Ovviamente:

   "Software libero" non vuol dire "non-commerciale". Un programma
   libero deve essere disponibile per uso commerciale, sviluppo
   commerciale e distribuzione commerciale. Lo sviluppo commerciale di
   software libero non è più inusuale: questo software commerciale
   libero è molto importante. _Si può ottenere software libero
   pagandolo o non pagandolo_, _ma, a prescindere da come lo si è
   ottenuto, rimane sempre la libertà di copiare e modificare il
   software, persino di venderne copie
   <http://www.gnu.org/philosophy/selling.it.html>._

E ancora:

   Quando si parla di software libero, _è meglio evitare di usare
   espressioni come "regalato" o "gratuito", perché esse pongono
   l'attenzione sul prezzo, e non sulla libertà_. Parole comuni quali
   "pirateria" implicano opinioni che speriamo non vogliate sostenere.
   Si veda Termini da evitare per una discussione su queste parole
   <http://www.gnu.org/philosophy/words-to-avoid.it.html>.


Il "meglio evitare" è perché dare l'accento a "gratuito" è riduttivo rispetto a quanto esprime "Libero". Perché potrei "regalare un software" dando anche il codice sorgente (opensource), ma utilizzare una licenza
che limiti la distribuzione/modifica etc...

In questo quindi, sbagliavo perché "gratis e opensource" è riduttivo :-).

Detto questo, in base al contesto di cui si parlava
(CAD specialistico in Linux, dove Felice voleva evidenziare la natività del supporto a dwg piuttosto che fosse gratis o no il sw) visto che pur essendo scritto in modo chiaro, capita che ci siano incomprensioni, ho voluto rispondere con la presente in lista,
a prescindere da cosa io pensi.

Terminando, come è facile comprendere: "Il software libero può anche essere a pagamento" Significa dire che l'autore che detiene i diritti, ha distribuito tale sw come "Software Libero". Può farlo a pagamento certo, ma io che pago (es. 30 euro) sono libero di regalarlo gratis a chi mi pare
o modificarlo e a mia volta rivenderlo.
Non significa "pagamento" = devo pagare per avere il "permesso" di usarlo/modificarlo etc.
Questo significherebbe "non libero".

Marco, convieni che dicendo "a pagamento" è sbagliato e sia meglio dire "distribuito a pagamento"? (Per chi volesse approfondire http://www.gnu.org/philosophy/selling.it.html) <http://www.gnu.org/philosophy/selling.it.html>


Dario




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