Il 01/11/2010 09:28, a.furi...@lqt.it ha scritto:
Marco Ciurcina (avvocato esperto di diritto
d'autore, licenze libere etc, nonchè presidente
emerito di AsSoLi) mi segnala questo link:
http://saperi.forumpa.it/story/50938/con-miapa-arriva-una-licenza-l-open-data-italiano

Mi pare un contributo assolutamente rilevante
ed interessante ai fini di questa discussione.

Da leggere, studiare e meditare con cura :-)

ciao Sandro


Grazie per la segnalazione...

Ho letto sia il testo al link inglese:
http://www.nationalarchives.gov.uk/doc/open-government-licence/

che quello riportato al link che indichi te.

http://saperi.forumpa.it/story/50938/con-miapa-arriva-una-licenza-l-open-data-italiano


E ho notato una differenza:
in quella italiana e' negato l'uso commerciale del dato.
mentre in quella inglese e' consentito l'uso per fini commerciali.

Ma puo' darsi che questo derivi da differenti norme.

Una delle difficolta' che personalmente trovo in questo genere di licenze e' che non vi e' mai alcuna citazione della norma che consente certe affermazioni.

Mi spiego:
nel caso della licenza inglese leggendola si vede che dietro tale semplice licenza OpenData vi e' una serie di norme che chiamano "uk governmente licensing framework" che pare dettare una serie di regole a cui rifarsi nello stilare delle licenze per dait pubblici. Per quello che riesco a capire e' all'interno di tale recinto che nasce questa OpenData Licence.

http://www.nationalarchives.gov.uk/information-management/uk-gov-licensing-framework.htm

Naturalmente questo "framework" ha valore in GranBretagna, ma certamente non puo' averne in Italia. Per cui una eventuale licenza OpenData da noi non puo' semplicemente limitarsi a riprendere i principi ispiratori della versione inglese, ma deve
pescare nelle norme del nostro ordinamento.

Questo e' il punto di partenza necessario.

Purtroppo io non ho la necessaria competenza per capire se questo avviene oppure no.
Infatti leggendo al link che te mi indichi,

http://saperi.forumpa.it/story/50938/con-miapa-arriva-una-licenza-l-open-data-italiano


Io trovo scritto che:

>La IODL (sviluppata da FORMEZPA) è la felice replicazione nel nostro ordinamento di una innovativa esperienza, quella del Governo Inglese >con la /Open Government Licence 1.0/ <http://www.nationalarchives.gov.uk/doc/open-government-licence/>, licenza sviluppata /ad hoc /per i dati del settore pubblico <http://www.nationalarchives.gov.uk/information-management/uk-gov-licensing-framework.htm> e subito utilizzata per il portale data.gov.uk <http://data.gov.uk/>.

Ma (limite mio) non riesco a comprendere se questo vuol dire che si e' cercato nelle pieghe delle norme italiane le pezze di appoggio per sostenere una tale licenza oppure no.
La differenza non e' di poco conto.
Perche' come sottolineavo all'inizio, tra questa versione italiana e quella inglese il punto piu' rilevante e' la differenza tra usabile a fini commerciali e non usabile a fini commerciali. Se questa licenza fosse stata redatta seguendo l'ispirazione delle norme italiane, questo potrebbe anche significare che sulla base delle norme italiane il dato
pubblico non e' distribuibile per fini commerciali.

Chiarire questo aspetto potrebbe permettere di chiarire una volta per tutte se questa storia dell'uso non commerciale e' un "fissa" oppure e' una esigenza dettata dalle nostre norme attuali.

Andrea.

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