Ciao a tutti, alcune _personali_ osservazioni inline. Regards, Simone Giannecchini == Our support, Your Success! Visit http://opensdi.geo-solutions.it for more information. ==
Ing. Simone Giannecchini @simogeo Founder/Director GeoSolutions S.A.S. Via Poggio alle Viti 1187 55054 Massarosa (LU) Italy phone: +39 0584 962313 fax: +39 0584 1660272 mob: +39 333 8128928 http://www.geo-solutions.it http://twitter.com/geosolutions_it ------------------------------------------------------- 2013/3/11 Andrea Peri <aperi2...@gmail.com>: >>Cavallini wrote: >>Ecco, appunto: quando paghi ti tuteli; ergo, fai un contratto con una >>ditta, che ti da' supporto, alle condizioni contrattuali. >>Certo, se qualcuno vuole usare software libero, senza pagare niente a >>nessuno, e poi avere anche garanzie, che probabilmente non ha neppure >>con il sw proprietario, li' non so se ridere, arrabbiarmi, o chiamare >>la neuro. > > Occorre pero' essere onesti altrimenti parrebbe che il software GFoss > offra totali garanzia. > Non è del tutto vero, e occorre stare attenti perche' addirittura > introduce delle dinamiche nuove che non sono presenti nel softwares > commerciali. > > E di cui occorre stare attenti e con gli orecchi dritti. > > Ad esmepio: > Il software commerciale proprio per il fatto di essere chiuso un > vantaggiolo ha ed è che tutte le volte che lo compri sai quello che > compri. :) > io direi piuttosto il contrario, in quanto a tutti gli effetti compri a scatola chiusa e ti devi fidare di quello che ti viene detto proprio perché anche volendo ed essendone in grado ti è vietato di controllare (almeno nella maggioranza dei casi). > Mi spiego con il solito esempio della grande ditta. > Si era ipotizzato che dal software proprietario ci poteva ricavare un > extraguadagno da un eventuale sconto sull'acquisizione delle licenze. > > Ma anche dal software GFoss possono venire dei vantaggi, magari non > come extra-guadagno subito, ma come ganrazia di una nicchia di lavoro > per gli anni a venire. > > Infatti supponendo che abbia da mettere in piedi il solito sistema > chiavi in mano, magari con un anno si manutenzione/gestione del > sistema. > SI prende il software GFoss, ci mete dentro tre o quattro cambiamenti > al suo modo di funzionare, chesso' cambia qualche protocollo di > comunicazione , mondifica insomma 4 bischeratine. > > Ovviamente lo fa' solo sulla versione rilasciata a quel cliente, ed > ecco che ha creato una nicchia di mercato tutta sua. > Se dopo quanche anno il sistema viene passato in appalto ad altro > soggetto questi non riuscira' piu' a mettercile mani, i protocolli non > tornano , non colloquino etc... > > Anche questo è uno scenario che il cliente potrebbe temere. > Perche' creerebbe una sorta di dipendenza nei confronti di chi ha > sviluppato/rimaneggiato il sistema. > > Chi gli garantisce che cio' che la ditta ha messo in piedi con il > software GFoss di turno sia replicabile o non sia una cosa > customizzata talmente che un altro soggetto non potrebbe rimetterci le > mani ? Ehm, l'aver scritto la gara di appalto in modo corretto invece di prendere il prezzo piu' basso dal primo pollo che passa? Noi nel nostro piccolo _assicuriamo per iscritto_ ai nostri clienti che _tutte_ le modifiche che facciamo ai vari software Open Source finiranno sulle rispettive repository a meno che il cliente non richieda diversamente (nel rispetto delle varie licenze ovviamente) o che la modifica non sia talmente specifica da non essere di interesse generale e quindi rigettata dagli altri membri del progetto. In tal caso solitamente si provvede ad aprire un punto di estensione (se non gia' presente) per la feature specifica e si mette quantomeno il codice a disposizione del cliente e se di interesse della comunità (sandbox, community modules, etc. etc.). In definitiva, usare software open source non garantisce di per se _niente_ soprattutto quando ci si affida a persone/aziende prive dei requisiti e della esperienza necessarie a garantire un corretto approccio alla comunità. Ma questo non è colpa dell'open source è colpa: -a- delle aziende che approfittano dei progetti Open Source come dei parassiti senza partecipare in alcun modo allo sforzo (soldi, codice, doc, support in ml, etc..) -b- di chi scrive i bandi richiedendo Open Source senza fare un minimo di attenzione a come poi il lavoro venga fatto ed ad un corretto suo posizionamento verso i progetti e le rispettive community di riferimento Caso tipico. L'azienda X prende il lavoro L promettendo di sviluppare una serie di feature sul software OS Y. L'azienda X parte ed in quasi totale isolamento si fa il suo lavoro. Siccome spesso la doc è carente (magari mettere anche la doc nei bandi sarebbe na buona idea, invece niente..) ogni tanto incontra degli scogli a volte son problemi veri a volte invece sono mancanza di esperienza con il tool in questione (non nascondiamoci dietro un dito, spesso la gente prima vince le gare sparando un prezzo bassissimo poi al limite controlla il software che dovrà usare): risultato, si cominciano a stratificare una pletora di workaround e soluzioni specifiche, spesso anche sbagliate. Finito il lavoro L, l'azienda X consegna al cliente un fork sostanziale del progetto (voluto o meno) perchè "interfacciarsi con la communità è una perdita di tempo" e "abbiamo dovuto fixxare un certo numero di bug". A quel punto il cliente si ritrova con un malloppo ingestibile e già morto prima di essere usato (chi gestisce eventuali upgrade, ma soprattutto come?). Ora, qualcuno ci vede un limite del software OS, io ci vedo un limite di tanti che ci si appoggiano solo _per risparmiare_ allettati dalla mancanza del peso della licenza. Chiunque ha lavorato con OS sa bene che questo caso descritto non è un caso isolato, è _molto_ frequente. > > Anche questo è un comportamento moralmente deprecabile, specie se > viene compiuto all'insaputa del cliente oppure mascherato sotto > discorsi del tipo: > "abbiamo fatto delle correzioni a dei difetti riscontrati", o frasi > del genere.... > I commerciali delle ditte sono maestri nell'intortare i discorsi in > maniera da darla a bere a chiunque. > > In casi come questi il software commerciale offre una garanzia in piu' > proprio dall'essere chiuso e quidi non modificabile. > :) Di nuovo non sono d'accordo, anzi penso il contrario (stavo per _è vero il contrario_ ma diffido di pensa di avere la verità assoluta :)) La tua linea di ragionamento è secondo me sbagliata anche se fotografa in qualche modo l'approccio standard all'Open Source di molti che si basa su valutazioni e motivazioni spesso sbagliate (vedi sopra) ma anche ovviamente su esperienze negative. Il software OS non risolve tutti i mali del mondo, piuttosto offre un modello di business molto più sostenibile ed aperto alla concorrenza e quindi alla innovazione (ci sono N studi in proposito) rispetto al modello basato su SW proprietario. Se certo uno di un modello potenzialmente buono prende solo certi aspetti e ne piega in modo negativo altri difficilmente il risultato finale sarà ancora buono :) > > Saluti, > > -- > ----------------- > Andrea Peri > . . . . . . . . . > qwerty àèìòù > ----------------- > _______________________________________________ > Gfoss@lists.gfoss.it > http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss > Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. > I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni > dell'Associazione GFOSS.it. > 638 iscritti al 28.2.2013 _______________________________________________ Gfoss@lists.gfoss.it http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 638 iscritti al 28.2.2013