> > *Lo stesso inspire raccomanda che la distribuzione avvenga sempre da > parte dell'ente titolare.*
Andrea, in quale documento (direttiva, implementing rule o altro) hai trovato questa raccomandazione? Non è così come dici ... anzi. Infatti, nelle technical guidelines su Data and Service Sharing trovi: * > > So the Member States and their public authorities are responsible for > making these data sets > available according to INSPIRE conditions but this could be achieved by > making sure that > another entity makes them available in conformance with the INSPIRE > requirements on their > behalf. This can be a national, a European wide or any other international > entity. Examples > are ECOMET which holds data on behalf of a number of meteorological > organisations and > EuroGeographics distributing datasets on behalf of the National Mapping > and Cadastre Authorities. * http://inspire.jrc.ec.europa.eu/documents/Data_and_Service_Sharing/DSSGuidanceDocument_v5.0.pdf Idem per le trasformazioni di dati per renderli compliant a INSPIRE (schema transformation) ... > *For INSPIRE compliance however, they must also ensure that there is a > Transformation Service available to transform the data to the appropriate > INSPIRE schema. This service may be provided by the supplier; by the > national government concerned; or by a third party.* http://ijsdir.jrc.ec.europa.eu/index.php/ijsdir/article/view/212/285 pg ______________________________ Piergiorgio Cipriano https://twitter.com/PgCipriano Il giorno 26 ottobre 2013 00:04, Andrea Peri <aperi2...@gmail.com> ha scritto: > Il tema ha parecchie sfaccettature. > > Ad esempio: > senza andare a considerare il caso dei dati coperti da licenza > commerciale. Come ad esempio potrebbero esserlo le ortofoto. > Pensate al caso dei dati e della loro titolarità. > Un vincolo qualsiasi: archeologico o paesaggistico. > Ha una titolarità in capo a un determinato ente. > Come tale dovrebbe essere quell'ente a distribuirlo. > > Lo stesso inspire raccomanda che la distribuzione avvenga sempre da parte > dell'ente titolare. > O di altro ente sovraordinato che ne fa le veci. > Altrimenti ci sarebbe il proliferare di datasets e non si capirebbe piu' > quale e dove sia quello buono. > > Il fatto che il dataset di un vincolo archeologico venga usato come quadro > conoscitivo di una pianificazione puo' rendere automaticamente tale vincolo > un prodotto nella titolarita' del comune che redige tale piano e quindi > metterlo in condizione di ridistribuire il dataset del vincolo ? > > Questa parte è tra le piu' amletiche. > > Certo sarebbe tutto piu' semplice e chiaro se tutti i dati fossero > pariteticamente distribuiti e messi a disposizione. > Una situazione di regime in tal senso semplificherebbe le cose. > Ma forse neanche piu' di tanto. > se si pensa ad esempio > al problema della storicizzazione del dato. > > Un piano infatti, potrebbe aver usato una versione datata del vincolo > archeologico, mentre su internet potrebbe essere scaricabile solamente > l'ultima versione. > > E quindi non basta andare presso l'ente e procurarsi l'ultima versione del > dato, ma serve piuttosto potersi procurare la versione a cui il piano si > appoggia. > > E in questo scenario ipotetico giocherebbe certamente un ruolo una > metainformazione del piano , che contribuisca a informare quali versioni, e > da dove provengono i dati dei quadri conoscitivi, indirizzando gli utenti > interessati alle stesse fonti. > > > Andrea. > > > > Il giorno 25 ottobre 2013 23:22, Iacopo Zetti <iac...@controgeografie.net>ha > scritto: > > > @Jacopo (che leggo solo ora): non mi riferivo tanto all'acquisto >> > (peraltro non sempre facilissimo ed immediato) o al costo, ma al fatto >> > che se è pubblico, lo prendo e lo divulgo on line senza >> > autorizzazione di nessuno (vedi sopra): equazione sbagliata? >> >> Tema veramente da esperti giuridici. In effetti il diritto di leggere ed >> il diritto di riprodurre non sono automaticamente la stessa cosa ed in >> effetti le mappe di un piano possono contenere dati non liberi. >> Io per la verità la vedo così: dal momento che uno studio (per esempio >> un uso del suolo) viene commissionato ed utilizzato per un piano, >> essendo parte di un documento di quel tipo diviene pubblico e quindi >> riproducibile liberamente, almeno in un formato di stampa. Poi se viene >> reso disponibile in un formato tipo shp questo è un altra storia. >> Dovrebbe, come tutti i dati rilevati con denaro pubblico, ma questa è >> ovviamente un'opinione. >> Per quanto riguarda la "validità" delle disposizioni urbanistiche, >> infine, c'è il problema della certificazione del dato. Occorre una copia >> che fa fede e quella naturalmente non può che essere una copia >> certificata e custodita dall'ente interessato, non certo un shp >> disponibile per il download. >> Un servizio web con piani urbanistici è una facilitazione per il >> cittadino, non direttamente un dispositivo legislativo e riprodurre >> l'informazione è utile per la sua diffusione. Non si può pretendere che >> sia rilevante per la verifica di dettaglio delle previsioni. >> >> Scusate la lunghezza. >> >> Buon fine settimana >> >> Iacopo >> >> >> _______________________________________________ >> Gfoss@lists.gfoss.it >> http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss >> Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. >> I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni >> dell'Associazione GFOSS.it. >> 666 iscritti al 22.7.2013 >> > > > > -- > ----------------- > Andrea Peri > . . . . . . . . . > qwerty àèìòù > ----------------- > > _______________________________________________ > Gfoss@lists.gfoss.it > http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss > Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. > I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni > dell'Associazione GFOSS.it. > 666 iscritti al 22.7.2013 >
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