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Subject: [vocedelgamadi] anche i CC: lacrime di coccodrillo

Riporto per intero il testo che segue, scritto dal segretario nazionale
dell'UNAC (Unione Nazionale Arma Carabinieri), pubblicato anche, con qualche
taglio non essenziale, sotto forma di lettera, dal quotidiano Liberazione in
data 19/11/2003. Inutile sottolineare che la grande maggioranza dei mezzi di
informazione ignora la notizia, o ne riporta brani edulcorati. In qualche
sito internet il testo comincia a non essere piu' accessibile, evidentemente
esiste qualche pressione per sopprimerlo.

Saluti.
Fabrizio Rossi.

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I Carabinieri vogliono il ritiro immediato
RABBIA ED AMAREZZA PER I COLLEGHI CADUTI IN IRAQ
"Non siamo guerrafondai, siamo solidali con quelle popolazioni, ma costretti
a combattere una Guerra che NON tutto il popolo Italiano e NON tutto il
Parlamento hanno voluto".

Dopo americani ed Inglesi, non poteva che toccare ai nostri carabinieri e
soldati italiani in Iraq. Ragazzi spinti alle missioni estere da non solo
senso umanitario di aiuto a quelle popolazioni, da non solo senso di
patriottismo o contributo alla lotta al terrorismo, ma anche e spesso
soprattutto per portare a casa qualche soldo in piu' e vivere una vita con
maggiore dignita'. Per questo per essere assegnati alle missioni estere, tra
i carabinieri vi e' una concorrenza spietata a suoni di raccomandazioni.

In termini economici, 6 mesi di missione estera soprattutto in zone
belliche, contribuisce a comprarsi almeno meta' della tanto agognata casa.
La miseria economica, in cui versano tutti i carabinieri, poliziotti e
militari Italiani, non puo' essere sottaciuta, come non puo' essere
sottaciuto il mancato impegno degli attuali Governanti alle tanto
evidenziate ( solo in campagna elettorale ) situazioni migliorative per
tutto il comparto sicurezza, in cui i Carabinieri, parte integrante, vivono
con regolamenti da prima guerra mondiale e con stipendi da fame.

Non siamo guerrafondai, siamo solidali con quelle popolazioni, ma costretti
a combattere una Guerra che NON tutto il popolo Italiano e NON tutto il
Parlamento hanno voluto, perche' non avallata dall'ONU. I Ns. Carabinieri
non sono affatto preparati ne' psicologicamente ne' professionalmente a
combattere una simile guerra civile come quella in Iraq, questo va' detto a
chiare lettere. Chi ritiene il contrario, per motivi di opportunismo, non
dice il vero. Piangiamo i nostri morti, i nostri colleghi ed assistiamo
all'ennesima farsa di lacrime di coccodrillo da parte di chi, una certa
responsabilita' nell'invio di quel contingente deve pur averla.

L'Unione Nazionale Arma Carabinieri, si stringe attorno alle mogli ed ai
figli dei colleghi caduti, ed invita i Governanti ad esaminare seriamente la
possibilita' di un RITIRO IMMEDIATO dei nostri uomini da tale situazione che
potrebbe costare ancora vittime al nostro popolo che ha gia' fin troppi
problemi in Patria.

Il Segretario Generale UNAC
M.llo CC. Antonio SAVINO
Direttore de LA RIVISTA DELL'ARMA
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