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strategie per la comunicazione indipendente
http://www.rekombinant.org/media-activism
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Claudio Tullii ha scritto:

zac
Ma Lovink ci suggerisce anche che c'è una questione fondamentale sul
tappeto: IL POTERE. La generazione del baby boom è entrata nei meccanismi
del potere della "società della comunicazione generalizzata". E non vede, of
course, di buon occhio la crescita dei new media (comunque intesi essi sono
un "nuovo linguaggio"...).
siccome di spunti si tratta butto giu' una considerazione. Quanto dice Loovink sui Baby Boomers ha un'ombra lunga ed inquietante all'interno del movimento.

E' esperienza comune di chi fa parte dei vari social forum sulla comunicazione sparsi per l'Italia. Ad un certo punto ti viene il militante stagionato (40-50 e non me ne abbiano i 40-50enni) e ti dice la seguente frase: "vabbe' il sito internet, vabbe' la mailing list, pero' dovete tenere i contatti con i giornali meglio".

Ossia lo scarto tra media orizzontali dove vige l'autoproduzione dei contenuti e il passaggio trasversale da una fonte e l'altra, non viene fatto. Si e' fermi alla vecchia immagine dell'Ufficio Stampa.

L'Ufficio Stampa e' una sorta di megafono dell'identita'. Il compito stesso dell'US e' quello di marcare questa identita', comunicarla. Il compito di un forum tematico e' invece quella di diventare ricettacolo di identita' diverse, porto franco e aperto. Due visioni non solo diverse, ma opposte.

Chi gestisce il potere nel movimento (ossia i coordinatori ed i portavoce) normalmente non ci capisce una beata di reti e computer e ha paura.

Qui a Roma, grazie al 90% ad Internet, siamo riusciti a mettere su una riunione con un centinaio di persone dopo che per mesi, alla riunioni del Roma SF, si presentavano non piu' di 15 persone. La cosa deve aver dato la sveglia a qualcuno se e' vero che da quel momento siamo diventati "fastidiosi", "con la verita' in tasca", "polemici" etc etc.

Non e' nemmeno un caso che alla penultima riunione dei social forum qui a Roma l'unico gruppo tematico non previsto era quello sulla comunicazione. Allo stesso modo non e' un caso che una delle poche decisioni prese e' stata quella di attivare una email forisociali e, a breve, un sito nazionale forisociali.it "per comunicare meglio gli appuntamenti ed i siti degli aderenti". Un discorso assolutamente identitario, figlio di una concezione piramidale della comunicazione.

Chi aderisce ad un social forum? Chi e' dentro e' chi e' fuori? Quali appuntamenti sono del social forum e quali no? Su quel sito gli apountamenti saranno piu' ufficiali di quelli su Rekombinant?

A differenza di Loovink io sono molto pessimista sulle relazioni tra generazioni. Il problema centrale e' che questa generazione ha capito che dalla rete non vengono soldi, ma viene potere (e controllo). Sapendo che non puo' gestirla direttamente, punta a controllare chi invece ci riesce. Sia sul lavoro che nel movimento le richieste sono le stesse: traduci il mio pensiero in quella roba la'. Se si fanno obiezioni di merito, ti lasciano pure carta bianca purche' il loro messaggio rimanga intatto: sei solo una variabile di contorno (il che a volte ti da' spazi di azione notevoli).

Se, con McLuhan, i media hanno piu' effetti dei messaggi che veicolano lo scontro in atto, piu' che uno scontro tra generazioni, e' tra 2 subculture old-media-people vs. new-media-people. Normalmente la subcultura piu' capace di meticciarsi sopravvive e quindi spero di poter essere ottimista.

ciao
albion

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