Pensiamo ad gioco dei dadi, al gioco d'azzardo.
La passione per il gioco d'azzardo creò problemi a Gerolamo Cardano (come se non ne avesse già: perchè figlio illegittimo, perchè deferito all'Inquisizione per ateismo e perchè si era permesso di trarre l'oroscopo di Cristo), ma è dalla passione del gioco che nasce la moderna teoria della probabilità.
Pascal scrive a Fermat: "quando non vi sono che due giocatori, il Vostro metodo, che procede per combinazioni, è molto sicuro; ma quando ve ne sono tre, credo di poter dimostrare che esso sia scorretto, a meno che Voi non procediate in qualche altro modo che io non intendo".


Causalità e casualità rappresentano una sfida simbolica, modi diversi di intendere anche la vita. Ma razionalità e assurdo possono intersecarsi a vicenda.

Non credo che a creare l'evento del 15 febbraio sia stata soprattutto l'identità europea. Piuttosto parlerei di diversi livelli di coinvolgimento collettivo (davvero senza confini): visivo, emotivo e razionale. Si è entrati in gioco e una volta lanciati i dadi non si può abbandonare la partita: la probabilità di un evento sta nel grado di fiducia che si verifichi l'evento stesso anche se le condizioni di partenza non sono eque. Ma perché il banco non perde mai?
Qui entra in gioco l'informazione, la memoria, la manipolazione.


"Vita invivibile. Nessun luogo, da nessuna parte".

At 16.40 22/08/2003 +0000, you wrote:

Non vorrei proprio che avesse ragione Rimbaud:

"Se dedidero un'acqua d'Europa, è la pozzanghera
nera e fredda dove verso il crepuscolo odoroso
un fanciullo inginocchiato e pieno di ristezza, lascia
un fragile battello come una farfalla di maggio"

" Le Bateau ivre"


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