>>> Per questo OSM.org non si è mai posta l'obiettivo di venire incontro >>> all'utente finale ma al mappatore. >> >> >> Questo lo considero un errore grave e una lacuna fondamentale. Entrambi >> gli aspetti dovrebbero essere obiettivi alla pari. Un database per rendere >> felici i mappatori non può essere l'unico obiettivo di un progetto che >> promette di produrre "la mappa del mondo libera" >> >> Vedo che al livello internazionale la linea sembra diversa di quella che >> descrivi tu, se interpreto bene i suggerimenti presentati in [Osmf-talk] >> design. >> >> Volker > > > Esatto, si stanno facendo i ragionamenti dei Linuxari quando parlano di > Ubuntu come distro per niubbi. > Sono sempre i discorsi ristrutturazione dei tag si/no oppure cavoli ci sono > pochi utenti, che facciamo? Ma quando vengono proposte soluzioni che > implicano una revisione potenzialmente complicata si ci arrampica > sull'"abbiamo sempre fatto così". > Intanto G&co se la spassano :)
non è questo, il fatto è le risorse per sviluppare nuove funzionalità sono sempre state poche e finora, ma non sono certo io a decidere, si è sempre preferito pensare ai mappatori e poi agli utenti finali. Il discorso che si è sempre fatto è che i dati sono li, se uno vuole implementare qualcosa ha tutte gli strumenti per farlo. Quelli di MapQuest l'hanno capito e offrono un bel servizio con un interfaccia comoda da usare. E non solo loro, CycleStreets in inghilterra offre un servizio per ciclisti davvero fatto bene e lo offre anche sugli smartphone. Per restare nella metafora di Linux, OSM è come il kernel e i mappatori sono come Torvalds, noi ci impegnamo a fare una mappa di qualità, gli altri penseranno ad utilizzarla in modo creativo. In conclusione se volete che venga fatto qualcosa in un progetto open, l'unico modo è farlo non dire "qualcuno dovrebbe farlo". Ciao, Stefano _______________________________________________ Talk-it mailing list Talk-it@openstreetmap.org http://lists.openstreetmap.org/listinfo/talk-it