> Visto che qui tocchiamo un punto piuttosto politico ripeto che nel caso > che non raggiungiamo un consenso prevale la segnaletica locale (documentato > anche nel wiki internazionale, vedi caso Cipro). Per me gli atti ufficiali > sono un indizio forte, ma non li vedo come unico criterio per la decisione. > Cosa si mette in "name" per me lo decidono i mappatori locali in base a > quello che si usa e quello che c'è scritto in loco. Visto che già c'è la > possibilità di mettere name:lingua penso che sarebbe meglio non gonfiare > troppo il tag name con terzi e quarti lingue, al meno che non hanno una > certa significanza (che ne so, per esempio al meno 10-20% della popolazione > locale di quel posto la usano come prima lingua). > > In questo modo hai messo insieme 4 o 5 criteri che mi permettono di mettere il doppio (e a volte anche terzo) nome in tutta Italia (dove il dialetto o lingua locale lo parla in genere ben più del 20%). Criteri che in molti casi se applicati sembrerebbero strani agli stessi locali (vedi cartello lombardo qualche post più indietro).
Cipro secondo me va considerata un'eccezione relativa a una zona in cui ci sono due popoli (e non uno che parla due linhue) che non si vogliono troppo bene. é un esempio che non si può applicare all'Italia. IMHO l'unica eccezione possibile in Italia è l'Alto Adige/Sudtirol. Dove, in realtà, in name ci andrebbe solo il nome in tedesco (questa è una provocazione). Ciao, Stefano
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