Ciao a tutti,
    io sono uno dei mapper contattati da Lorenzo Losa a cui ho espresso
tutte le mie perplessità su questa operazione, anche se come ben sapete non
sono assolutamente contrario agli import, avendone fatti e seguiti io
stesso in passato.

Su OSM i mapper pagati non sono visti di buon occhio, perché spesso si
limitano a fare pedissequamente quanto richiesto senza metterci nulla (vedi
Amazon).

La OSMF per i suoi grant ritiene i premi per il mapping come improbabili
che vengano accettati:
https://wiki.openstreetmap.org/wiki/Microgrants/Microgrants_2020

Il rischio è di creare dei mapper di serie A (pagati) e di serie B (che
fanno le stesse cose gratis). E, come ha già detto Andrea Albani, chi mai
farà più un import gratis sapendo che WMI li paga? Si rischia di creare un
pericoloso precedente.

Non si può sapere a priori se ci sarà il buy-in da parte delle comunità
locali e della ML di import. Ci si potrebbe quindi trovare nella situazione
in cui WMI paghi delle persone che poi non faranno il lavoro, non avendo
nulla in cambio.

Un import funziona se partecipano mapper locali. Ed è questo il motivo per
cui gli import che Losa cita nella sua proposta non sono stati fatti. Senza
una comunità locale è inutile fare un import perché quei dati poi non
sarebbero mantenuti, oltre ad esserci una elevata possibilità che non siano
importati correttamente perché non si conoscono le caratteristiche del
territorio e non si possono fare verifiche on-site. Vorrei inoltre
sottolineare che un import non è un banale upload di dati trasformati: è
soprattutto conflation e QA.

Non voglio neanche prendere in considerazione che ci siano dei mapper
pagati residenti in quei luoghi - magari anche soci WMI - e che potrebbero
fare questi import perché ciò contrasterebbe molto con lo spirito no profit
dell'associazione.

Nella mia esperienza, magari limitata ma positiva, il miglior risultato si
ottiene quando si ingaggiano le comunità locali (e se non ci sono ci si
attiva per crearle) e si ingaggia l'ente pubblico proprietario dei dati.
Perché sono entrambi fortemente motivati e conoscono i luoghi e i dati. Ed
essendo coinvolti in prima persona, parteciperanno a OSM anche dopo
l'import.

Non mi dilungo oltre. Ma dato che WMI ha soldi da spendere, ci sono altre
attività in cui si potrebbe investire, come ad esempio il già citato
supporto alla creazione di comunità locali e la realizzazione di un sito
italiano di OSM per utenti finali (e non per mapper, come è
openstreetmap.org).

Ciao,

Andrea


On Sat, Jun 13, 2020 at 10:42 PM Andrea Albani <aob...@gmail.com> wrote:

> Ciao a tutti,
>
> scusate il cross posting, ma penso che quanto scritto sia di interesse
> fondamentale per la comunità OSM prima ancora che per quella wikimedia in
> cui si sta sviluppando la proposta.
>
> In estrema sintesi il documento citato si propone di incentivare l'import
> di dati (es. civici) individuando uno o più mapper pagati per eseguire
> l'attività.
> Se da un lato sarei ben felice di vedere tanti dati open importati (e
> magari in seguito manutenuti) all'interno di OSM, dall'altro mi ritrovo
> combattuto nel poter accettare serenamente questa proposta perchè dal mio
> punto di vista l'equivalenza mappare=soldi non è una cosa sana.
>
> OSM nasce su base volontaria e quanti mi stanno leggendo sanno che è la
> motivazione ciò che crea qualità nella mappa... a prescindere dal tipo di
> contributo che ognuno di noi dà alla comunità.
> E' da questo punto che mi sorgono delle domande:
> - Qual'è la motivazione di un mapper pagato ? Come lo si mantiene
> coinvolto nella "missione" di istruire un processo di import e di seguirlo
> in tutte le sue complesse fasi ? Quale sarà la motivazione, dopo, di un
> mapper non pagato ?
>
> Il paid mapping, è vero, è fra noi da tempo, ma un conto è un'azienda che
> paga mapper per raggiungere i propri obiettivi, un'altra è la
> rappresentanza della foundation in Italia: mi sembra un unicum a livello
> globale (forse in ML internazionale ne sapranno qualcosa). Per altro non
> vorrei che sia la foundation stessa a escludere l'attività di mapping fra i
> progetti remunerabili. E immagino lo faccia proprio per tutelare la
> comunità.
>
> - Che qualità avranno i dati importati?
> Come non citare i migliaia di edit dei mapper pagati da Amazon. Il
> processo è ben delineato e quando gli commenti un changeset pieno di errori
> si scusano anche, ma l'onere di riparare il danno poi è tutto a carico
> nostro.
>
> Sono curioso di sapere che ne pensate.
>
> Ciao
>
>
> ---------- Forwarded message ---------
> Da: Laurentius <puntoesclamat...@email.it>
> Date: sab 13 giu 2020 alle ore 17:58
> Subject: [Osm] importazione dati in OpenStreetMap
> To: <o...@wikimedia.it>
>
>
> Come ho già avuto modo di parlarne con alcuni di voi, sto proponendo al
> direttivo un progetto di importazione dati in OpenStreetMap.
>
> Esistono diversi set di dati aperti in circolazione, alcuni dei quali
> rilasciati proprio grazie al lavoro dei mappatori o dell'associazione.
> In alcuni casi si tratta di dati molto importanti: penso in particolare
> ai numeri civici, perché, alla fine, sapere dove si trova un certo
> indirizzo è una funzione fondamentale di una mappa, e su questo
> OpenStreetMap arranca ancora.
>
> Purtroppo, la nostra capacità di portare questi dati dentro
> OpenStreetMap non è stata al pari della capacità di ottenere rilasci.
> Vorrei quindi dare una spinta alle attività, con questo progetto:
> <
> https://docs.google.com/document/d/1VN8LgHwco3LqYXnLrlduBrv2tEN-4TRYRjan2M_X6Sc/edit
> >
>
> Cosa ne pensate? Sto per presentarlo ufficialmente, perché la scadenza
> è vicina, ma siamo ancora in tempo per fare modifiche.
>
> Lorenzo
>
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