Gianluca Turconi ha scritto:
In data 06 dicembre 2007 alle ore 17:56:31, Studio CICUTO - PC D <[EMAIL PROTECTED]> ha scritto:

[...]
Rispondo su questo pezzo solo per essere chiaro, sul resto aspetto di avere notizie sull'issue che ho indicato in precedenza.

Per cominciare è davvero difficile trovare un sistema per farsi pagare *dopo* aver caricato un modello sul Wiki. E *prima* sarebbe veramente un mezzo miracolo... ;-)

Io non porrei limiti. Con un buon avvocato...
Per quanto riguarda Aimar, la scelta è stata sua ed è rispettabilissima. Se tuttavia si rilascia qualcosa sotto una licenza GNU, non si può impedire ai terzi di *rivendere* o guadagnare altrimenti dal proprio lavoro.

Lo stesso sito di OOo viene utilizzato per pubblicizzare e sviluppare prodotti e servizi che poi vengono rivenduti. Chi ha contribuito *gratuitamente* al codice di OOo lo sa. Se non gli piace, evita di farlo.

Vero, però nessuno rivende il prodotto di Aimar (nemmeno lo stesso Bart nei confronti dei suoi clienti) o OOo, ma rispettivamente ciò che con esso realizza (documenti di contabilità dei lavori) ed i prodotti/servizi su OOo basati. Eventualmente si fa pagare per la distribuzione di OOo (ovvero la copia su CD, la spedizione e l'installazione) non perché lo ha "creato".
Nel caso dei modelli era proprio ciò che volevo evitare, cioé un'eccessiva frammentazione dei documenti su molti siti per questioni legali.

Nessuno dice che si deve lavorare gratis per gli altri, tuttavia il "condividere" non è necessariamente a doppio senso. Mettiamola così: se io contribuisco 30 modelli che poi vengono rivenduti da altri che non hanno contribuito nulla e in cambio non ricevo nuovamente nulla, sono in pace comunque con me stesso, perché *qualcuno* (la signora Pina di San Donà al Piave, lo studente indiano di Nuova Delhi, l'azienda xyz) ne avrà tratto beneficio. Se io non avessi condiviso, quel qualcuno non avrebbe avuto a disposizione lo strumento necessario a soddisfare le sue esigenze di quel momento.

Appunto, però creano (ed eventualmente rivendono) qualcosa basato sul tuo modello, non il tuo modello. Volessero rivendere il tuo modello (come loro creazione) non dovrebbero poterlo fare! Come? Una licenza ad hoc?
In pratica, condividendo o non condividendo un modello, io non avrei guadagnato nulla, perché non lo avrei venduto comunque. Nel caso della condivisione però ci guadagna l'intermediario e l'utente finale. Si è cioé generata ricchezza, per modo di dire, dove prima non c'era niente.

E nel caso dell'utilizzo di una licenza libera si avrà una ricchezza autosostenibile, perché anche chi riceve è "costretto" a condividere, quindi a creare ulteriore ricchezza.

Mi è sempre piaciuto questo concetto della condivisione! :)
Felice per te!
Battute a parte, penso che tutti noi siamo un po' utopisticamente d'accordo con questa (condi)visione "paracomunista".

Ultimamente ho visto alcuni studenti universitari furbetti riuscire ad ottenere copie gratuite di dispense dai centri stampa portando appunti (molto ordinati) di colleghi (ignari), dai quali li hanno cortesemente ottenuti (subdolamente) accampando scuse, presentandoli come dispense di corsi. A parte la loro disonestà, ritengo che si debbano tutelare da un lato i "produttori" di modelli e dall'altro i fruitori.

Poi direi che io per primo sono andato un po' fuori argomento e proporrei che, se nessun altro si fa avanti in codesta discussione sulle licenze, possiamo troncarla (o almeno sospenderla in attesa delle tue nuove) per quanto sia un argomento a mio avviso non irrilevante e che deve essere fondante per ciò che vogliamo realizzare.

Saluti
Stefano CICUTO

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