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Questa imbottita di bambagia di seta viene realizzata da una piccola azienda privata di Changzhou, a sud di Shanghai, che abbiamo visitato personalmente. L'importazione di questo prodotto fa parte di un esperimento volto a costruire rapporti commerciali equi e solidali con il popolo cinese.
Ideale anche per fare l'amore, ovviamente.

Dario Fo & Franca Rame News
Il C@C@O della domenica
 
13 ottobre 2002


Testo tratto da: Il paese dei mezarąt
I miei primi sette anni (e qualcuno in pił) di Dario Fo (a cura di Franca Rame)
ed. Feltrinelli www.feltrinelli.it
 
Gog
Facendo ritratti mi sono comprato un cane. Un cane straordinario!
L'idea di propormi come ritrattista mi era venuta a scuola, all'ultimo anno delle elementari, disegnando il ritratto della mia maestra. Era una signora piuttosto giovane con un viso delicato dentro il quale erano evidenti due occhi quasi a mandorla, un naso sottile e due labbra molto pronunciate. Il collo era lungo, quasi esagerato. A me piaceva molto. Quando a Brera, cinque anni dopo, mi sono capitati fra le mani dei ritratti di Modigliani, ho esclamato: "Oh, ha conosciuto anche lui la mia maestra!".
Quel primo ritratto aveva sortito un certo successo, cosi' mi son buttato a ritrarre gran parte dei miei compagni, maschi e femmine. Mi ero fatto un nome: piu' di un genitore entusiasta mi aveva ripagato con qualche regalo, anche in denaro. Poi e' toccato alle ragazzine del podesta' e appresso a tutta la famiglia.
Un allevatore di cavalli, campioni di trotto e galoppo, di Besnate (sul lago omonimo) mi manda a prendere. Arrivato alla tenuta con i miei album Fabriano, i pennelli e i colori, sono stato accolto da un gran scalpiccio di zoccoli che faceva tremare il terreno: li', sulla pista di dressage, stavano passando velocissimi non meno di trenta cavalli. Alcuni erano montati da fantini, altri galoppavano liberi in branco. L'allevatore era molto occupato e manco mi ha salutato. Mi viene incontro una ragazzina piu' o meno della mia eta', tutta boccoli e riccioli: pareva Shirley Temple... si chiamava Ornella. Poi si presenta Matilde, la sorella maggiore, a sua volta biondo-riccioluta: splendida! Per finire appaiono altre tre sorelle. In totale cinque che, viste in gruppo, sembravano il coro degli angeli di Benozzo Gozzoli.
Ornella me le presenta a una a una. Chiedo preoccupato se dovro' fare il ritratto a tutte quante. "Si'," mi rispondono all'unisono. "In ordine di eta'!" aggiunge Ornella. "La piu' piccola sono io, quindi tocca a me per prima!" "Non ti preoccupare, non pretendiamo che tu ci ritragga tutte in un solo giorno," aggiunge Matilde, "puoi lavorare anche fino a domani: notte compresa!" E scoppiano a ridere in coro.
Per farla breve, ho cominciato con l'abbozzare il viso di Ornella. Non mi ero mai sentito tanto insicuro, la matita non mi scorreva come al solito: inciampava... cancellavo, riprendevo... poi alla fine, stendendo il colore, ho cominciato a ingranare. Alle mie spalle sentivo esclamazioni di stupore. Ce l'avevo fatta, ma ero letteralmente madido di sudore. Terminato il primo ritratto mi sono accorto che fra gli spettatori c'era anche l'allevatore. "Non male," commenta, "prometti bene! Se tu fossi un puledro direi che sarebbe il caso di farti entrare in pista e tenerti d'occhio!" Non tutti i cinque ritratti mi sono riusciti come avrei voluto, ma il coro degli angeli del Gozzoli era egualmente soddisfatto.
L'allevatore, tanto per farmi sgranchire gambe e cervello, mi porta a visitare le scuderie. Passando dinanzi ai vari box, mi indica i suoi campioni. Proseguendo transitiamo davanti a un recinto dove una mezza dozzina di cuccioli giganteschi stanno facendo una gran caciara: sono tutti alani di razza. Io non ero un fanatico di cani, ma quelle specie di belve burlone mi affascinavano; il maschio padre, poi, si muoveva con un'eleganza da circo equestre. La sera, prima di tornarmene a casa, il gran cavallaro con tutte le sue ragazzine intorno mi saluta e mi dice imbarazzato: "Vorrei farti un regalo, ma non so cosa scegliere. Potrei darti dei soldi, ma non mi pare una buona idea... ti andrebbero una scatola di colori e un cavalletto?". Io l'ho interrotto: "Costa molto uno di quei cuccioli di alano?". Il cavallaro e' rimasto bloccato come in una foto di gruppo insieme a tutta la sua collezione d'angeli. Quel silenzio m'aveva fatto capire immediatamente che l'argomento era intoccabile. "Mi spiace, ma quegli animali sono gia' tutti prenotati..." Poi ha aggiunto velocissimo, nell'evidente timore di venir contraddetto dalle figlie: "Uno pero', il meno sviluppato, forse te lo posso concedere...".
Altro silenzio e poi, con un acuto da alleluia, tutte insieme le ragazze hanno sentenziato: "Ma certo, Gog e' suo!".
Siamo tornati al canile, io saltellavo per la contentezza.
"Ecco, quello grigio con le zampe bianche e la chiazza a stella sul muso e' Gog, ed e' tuo!"
"Il papa' dice che e' il meno riuscito della cucciolata, ma non e' vero. E' solo piu' timido rispetto ai suoi fratelli che sono una banda di criminali!"
Quella stessa sera mi sono portato a casa la mia "belva". Gog e' il nome di uno dei due mostri dell'Apocalisse: Gog e Magog. Ma il mio cucciolo d'alano non aveva proprio nulla del feroce sbranacreature del mito biblico, anzi, era l'essere piu' dolce e timoroso che avessi mai incontrato. Sul treno s'era accucciato sotto i sedili dello scompartimento e per farlo scendere me lo sono dovuto caricare in braccio. Pesava sicuramente piu' di me.
Arrivati a casa, Fulvio e Bianca hanno gridato di gioia; il gatto, anzi la gatta, l'ha annusato e dall'odore che emanava deve aver immediatamente capito che si trovava di fronte a un tontolone sbarloccato di spavento. La mamma se l'e' subito tirato vicino facendogli carezze.
Gog viveva di continuo con noi fratelli e con tutti gli altri compagni della masnada, sia in piazza che fra i boschi. Era con noi perfino quando si andava a rubar frutta ed era il primo che se la dava a gambe... bastava sentisse abbaiare un cane da pagliaio. Aveva letteralmente terrore sia dei cani pastore che di ogni altro bastardo che gli ringhiasse cattivo... lo vedevi subito con la coda fra le gambe andarsene strisciando lungo i muri.
Questo finche' era cucciolo... ma di li' a qualche mese, ecco che comincia a crescere a vista d'occhio: gli si era sviluppato un pettorale da leopardo, zampe, natiche, collo, tutta la struttura s'era arricchita di una muscolatura da alano possente, ma l'espressione e il suo atteggiamento erano rimasti quelli del Pluto di Walt Disney: attonito e allocchito. Proprio per questo lo lasciavamo circolare libero dappertutto, non c'era pericolo: se ne andava in paese e fra i borghi in valle. Tutti lo conoscevano e lo sapevano mite come un agnello. Lo chiamavano... gli davano qualche boccone, lo accarezzavano... i bambini gli saltavano addirittura in groppa come a un cavallo e Gog lasciava fare.
L'unico guaio era il suo eccessivo appetito: si mangiava delle grosse gamelle di zuppa con pezzi di carne, ma al primo rutto il pasto era gia' digerito! Infatti appena noi ci mettevamo a tavola, ecco che veniva a elemosinare qualche avanzo. Noi lo si cacciava, Pa' Fo non lo voleva tra i piedi a "sbavare acquolina". Dopo qualche mese, all'improvviso, Gog ha smesso di fare l'accattone. Gli era sopravvenuta una certa dignita'? Nient'affatto: andava a rubare galline.
Nei pressi della nostra casa c'erano orti e poderi con pollai. Per quella specie di levriero gigante scavalcare di netto qualunque recinto di rete metallica, era un gioco da dilettanti: uno zompo e si acchiappava il suo gallo o il pollo e via... quattro masticate ed erano sparite polpa, ossa e perfino le penne! Non so come e perche', rispettava solo il pollaio del nostro giardino. Dopo meno di un'ora, immancabilmente, arrivavano a casa nostra i proprietari dei gabbiotti saccheggiati. Noi non li lasciavamo neanche terminare le lamentazioni: "Accomodatevi nel nostro orto. Sceglietevi nel recinto  la gallina o il gallo che vi pare, e scusateci per il disturbo!". Ormai a casa nostra era proibito mangiare polli e galline: bisognava preservarli per rimborsare quelli del pasto-merenda di Gog!
Adesso, oltre i polli, le oche e i tacchini, al suo passaggio si scansavano anche gli altri cani, compresi i molossi. Ho visto un boxer tentare un assalto contro di lui e finire sanguinante giu' da una scarpata.
Erano trascorsi tre anni, io mi ero iscritto a Brera e ogni mattina dovevo andare a prendere il treno per Milano. Gog mi accompagnava alla stazione e puntuale alla sera mi veniva a prendere. Faceva tutto da solo e se non mi vedeva scendere dal treno della prima corsa serale, tornava a quella seguente. Aveva imparato gli orari dei treni.
Dopo qualche anno, tutti noi figli abbiamo dovuto traslocare a Milano, per via degli studi. La mamma e' venuta con noi. Pa' Fo invece era tornato a dirigere la stazione di Pino Tronzano. Gog momentaneamente era stato messo a pensione in un canile gestito da una persona fidata, in uno spazio in mezzo al verde. In quella pensione per cani gli animali stavano quasi sempre all'aperto e chiusi in gabbia solo alla sera. Ma Gog non riusciva ad abituarsi a quelle regole. Infatti dopo qualche giorno, ecco che si rivolta al guardiano che, impugnando un lungo bastone, tentava di convincerlo a riprendere posto nella sua gabbia. L'alano gli si avventa addosso proprio come il mitico mostro della Bibbia. L'uomo ce la fa appena a scansarsi e a spalancare il cancello. Gog se ne esce tranquillo e scompare nei boschi.
Al nostro ritorno al lago, quella stessa domenica, abbiamo saputo della fuga di Gog, soprattutto del particolare che s'era dato a sbranare qualche agnello qua e la' per la valle. Con mio fratello ci siamo inoltrati nell'entroterra, chiedevamo notizie del cane ai contadini. Molti di loro ci conoscevano: "L'hanno visto su a Muceno. Dicono che e' diventato capobranco di una muta di randagi. I contadini di Cerasa, Masnago e Tramezzo si stanno organizzando per dargli la caccia in gruppo diretti dai carabinieri".
Siamo saliti sino a Domo; il parroco al quale ci siamo rivolti, quando viene a sapere che l'alano era nostro, ci ha riempito di improperi: "Disgraziati, razza di incoscienti! Come si puo' lasciare andare intorno una bestia come quella, e' peggio di una pantera! Adesso poi si e' messo addirittura in branco con altri bastardi: scannano vitelli e se li sbranano li' sul posto!".
La filippica e' stata bloccata da una serie di botti d'arma da fuoco. "Sono i cacciatori?" chiede Fulvio. "Certo, ma di sicuro non sparano ne' a quaglie ne' a passeri. Non e' stagione." Siamo corsi in direzione degli spari. Abbiamo raggiunto il vialone... laggiu', sopra un rialzo, c'erano dei contadini con fucili. Davanti a noi, sul greto del torrente, un agnello sgozzato. Poco piu' in la', presso il rivolo d'acqua, due, anzi tre grossi cani. Uno di loro era Gog, lungo disteso a pancia in su.
 
 
 
Il momento e' grave, la "Legge Cirami e' una minaccia formidabile che rischia di trasformare l'Italia nel paradiso dei delinquenti. Crediamo che sia necessaria la mobilitazione di tutti per tentare di bloccare in extremis questa follia. Ti invitiamo a mobilitarti in ogni modo, a cercare di far sentire la tua voce in questo momento drammatico. Ti invitiamo a firmare questa petizione e a inviarla alla nostra redazione. Ti invitiamo a farla circolare tra i tuoi amici. Penseremo noi a consegnare le firme raccolte al presidente della Repubblica Ciampi e alla stampa nazionale e internazionale.
(Invia la petizione firmata a [EMAIL PROTECTED])
 

Al Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi
 
Signor presidente,
vogliamo esprimerLe tutta la nostra preoccupazione per l'attuale situazione del nostro paese.
In particolare siamo spaventati per gli effetti che la cosiddetta "Legge Cirami" avrebbe sulla lotta contro il terrorismo e la criminalita' organizzata. Si tratta di una legge fatta su misura per salvare alcuni personaggi dell'attuale governo. E gia' questo sarebbe scandaloso e vergognoso perche' farebbe saltare il principio fondamentale della legalita' che vuole i cittadini uguali davanti alla giustizia.
Ma una volta approvata questa legge avrebbe un effetto disastroso anche sullo stato gia' precario della legalita' in Italia. Per salvare un gruppo di potenti si stanno demolendo gli strumenti che lo stato democratico ha a disposizione per proteggere i cittadini. Lei, signor Presidente, e' l'unica autorita' dello Stato che oggi possa impedire questo disastro rifiutandosi di convalidare con la Sua firma questa legge. E speriamo che Lei voglia passare alla storia come l'uomo che ha salvato la legalita' in Italia piuttosto di essere ricordato come un Ponzio Pilato che si e' fatto indietro in un momento cosi' grave per la nostra Repubblica.
 
Firma
..............................
 
Le buone notizie della settimana
(tratte da C@C@O Il quotidiano delle buone notizie)
 
Obelisco di Axum
I tecnici del Ministero per i Beni e le attivita' culturali hanno iniziato i lavori di restauro all'Obelisco di Axum, a Roma. Il monumento, che dovra' essere a posto e pronto per tornare in Etiopia entro il 2003, era stato danneggiato da un fulmine lo scorso 28 giugno.
Purtroppo la punta dell'obelisco e' seriamente danneggiata e potrebbe essere necessario amputarla. Restituiremo agli etiopi un chiaro simbolo fallico un metro piu' corto di come ce lo hanno dato loro. S'incazzeranno.
 
Cannabis
La Francia ha approvato una legge che punisce con due anni di prigione e 4.500 euro di ammenda chi fuma gli spinelli mentre e' al volante. La pena aumenta se chi fuma in auto e' convinto di essere alla guida di un autobus.

Santi
Josemaria Escriva', fondatore dell'Opus Dei, e' santo. Polemiche da parte del Movimento cristiano del dissenso.
Sapevate che in Italia esiste un movimento cristiano del dissenso? Sono quelli che negano l'esistenza di Dio?
 
Sesso
Un rapporto sessuale, anche se molto intenso, non e' piu' rischioso di salire una rampa di scale. E' quanto emerso nel corso del XIV Forum Internazionale sulla Cardiologia tenutosi a Parigi. Secondo gli studiosi i rischi di attacchi cardiaci durante il sesso sono stati finora sopravvalutati. L'importante e' non fare le scale di corsa, facendo sesso.
 
Anteprima Cacao di lunedi'
 
Doveva votare si', invece Piero Fassino ha sbagliato tasto e si e' astenuto. E un emendamento della legge Cirami e' stato "regalato" alla maggioranza (che lo ha bocciato).
Fassino si e' detto stupito, "perche' sono sicuro di aver votato si'". In realta' non e' colpa sua. La sinistra cantava Bella ciao, la destra Fratelli d'Italia e la Lega "Va' pensiero". A lui, in mezzo, veniva in mente solo "O mia bella Gigogin". Cosi' non si puo' lavorare.

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