On Thu, Apr 04, 2013 at 10:14:02AM +0200, Sandro Santilli wrote: > On Thu, Apr 04, 2013 at 02:53:15AM +0200, aperi2007 wrote: > > > Una volta che una informazione è posseduta anche da altri, il suo > > valore decade notevolmente fino a essere zero. > > Parli del "valore di mercato", ovvero: quanto riesco a farmi pagare > per trasferire questo bene. Piu' il bene scarseggia, a parita' di domanda, > maggiore e' il "valore di mercato". > > Poi c'e' un "costo", che e' quello di produzione. > Quello non cambia. Ed e' stato, solitamente, gia' pagato. > > Un potenziale concorrente valuta se assumersi questo "costo" per > poter ench'esso vendere. Se lo fa, aumenta l'offerta, diminuisce > il "valore di mercato". Il costo complessivo e' raddoppiato (pagato > una volta dal primo produttore e una seconda volta dal concorrente). > > Continuando a tracciare il grafico si arriva ad una situazione in > cui il "valore di mercato" tende allo zero e il "costo di produzione" > tende all'infinito. Beneficiari: coloro i quali hanno nel tempo > acquistato l'informazione (a costo decrescente nel tempo). > > Ora consideriamo l'altra ipotesi: si consente la copia libera. > > Costo di produzione: quello originario, fisso, gia' pagato. > Valore di mercato dell'informazione: tende allo zero. > Beneficiari: tutti gli interessati (immediatamente). > > Il rapporto costo/beneficio e' molto piu' alto nella seconda ipotesi, > laddove si considerino "costo" e "beneficio" come a carico di tutti. > > Ovviamente i rapporti sono differenti da soggetto a soggetto. > Ad esempio il produttore originale che vendesse ad un prezzo > 0 > avrebbe un costo comparabile (ci vanno aggiunti i costi di vendita) > e un beneficio maggiore di zero (sempre togliendo i costi di vendita) > ma questo "vantaggio" sarebbe a discapito di tutti quelli che in questo > modo non avrebbero accesso all'informazione, o non potrebbero svilupparci > sopra servizi a valore aggiunto. > > Lo Stato dovrebbe lavorare per il bene comune, e quindi considerare > il costo/beneficio su scala sociale, altrimenti e' normale che sia > considerato "nemico del popolo" come spesso succede in Italia. >
Concordo in toto. Personalmente mi sento di collaborare alla produzione di un dato - come di un software - quando so che esiste una condivisione paritaria. Per lo stesso motivo per cui apprezzo GPL rispetto a BSD/MIT/X ritengo che i dati debbano essere liberi e non aperti. Ed è lo stesso motivo per cui apprezzerei maggiormente licenze 'virali' per progetti crowdsourcing come lo stesso OSM. Che invece - se capisco e ricordo bene - è esposto al rischio della non paritarietà: posso prendere quei dati, integrarli/modificarli e usarli senza restituire niente alla comunità. Sbaglio? -- Francesco P. Lovergine _______________________________________________ Gfoss@lists.gfoss.it http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 638 iscritti al 28.2.2013