Il giorno 25/apr/2010, alle ore 11.44, mauro ha scritto: > Ho ricevuto stamani gia' 4 messaggi di ringraziamento, sulla famosa m.l. > MIR (Medicina In Rete), che raccoglie le discussioni di noi medici di > famiglia, dove avevo inviato il link alla famosa soluzione di ricerca > dei codici icd9, che Giovanni ci ha "regalato", e mi pare doveroso > ritrasmetterli qui. >
Caro Mauro non ho quotato tutta la tua lunga missiva che mi ha innegabilmente fatto piacere perchè è la dimostrazione che in fondo NON sono un programmatore :). Sono ingegnere chimico e tutto quello che ho realizzato è stato fatto da autodidatta e partendo come utente. Ho iniziato mentre ancora ero all' università (1973) sviluppando in Fortran e assembler un programma per la gestione della produzione di vaccini antiallergici ad hoc. Era un periodo storico in cui o era IBM o al massimo Honeywell e si parlava di Cobol o RPG2. Ma non sapendolo siamo andati a prendere un Texas Instrument e mi sono preso l'incarico di programmarlo non avendo mai scritto una riga di codice. Da allora ho sempre fatto scelte fuori dagli schemi e ho sempre visto i problemi con gli occhi degli utenti e mai con quelli del 'programmatore'. E questo è un punto importante perchè scrivere software vuol dire avvicinare gli uomini alle macchine e metterli in condizione di 'comunicare'. Per programmare bene è immensamente più importante conoscere gli uomini che le macchine perchè il programma lo scrivi una volta sola ma sarà usato un numero elevatissimo di volte. Spesso chi scrive software ha conoscenze teoriche di gran pregio e magari conosce perfettamente i più intimi dettagli del linguaggio. Ma poi si trova davanti 'Nocciolina' e tutta la sua scienza crolla. Nocciolina è il soprannome affibbiato ad un'impiegata di un mio cliente e allude alla dimensione del suo cervello ;) ... Quindi il mio 'vantaggio' e di dedicare la massima attenzione all'iterazione tra uomo e macchina a rischio anche di non essere perfettamente integrato nei canoni della programmazione 'scolastica'. Il vantaggio di scrivere software gestionale è che ora della fine gli elementi che si usano sono sempre gli stessi e quindi, ad esempio, che si tratti di una lista di codici di malattie o di codici postali o di prodotti di una ferramenta, lo strumento è sempre lo stesso e quindi tanto vale farlo solo una volta bene e poi usarlo sempre. Quindi il programmino che hai visto è solo l'esempio di uso di un componente che usiamo in lungo e in largo tutti i giorni. Il punto è che OGNI sviluppatore di software gestionale dovrebbe avere avere pronto all'uso un oggetto di quel tipo perchè il far 'collegare' un'informazione del mondo esterno accessibile tramite descrizione ad un codice o ad un ID è davvero un'esigenza comunissima e onnipresente. La cosa DAVVERO GRAVE è che chi ha sviluppato quel famoso software, non abbia investito una parte del tempo a crearsi gli strumenti con cui scrivere poi gli applicativi. Per fare un esempio banale, è come se mandassero ad asfaltare l'autostrada del sole operai con badili e secchi di catrame. Insomma quello che si vede è la mancanza di VALIDI strumenti intermedi. Chiedo scusa se mi sono dilungato ma a volte è necessario ribadire che è la macchina a doversi adattare all'uomo e non viceversa ;) G _______________________________________________ Python mailing list Python@lists.python.it http://lists.python.it/mailman/listinfo/python