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E non dimentichiamoci che almeno in parte l'attuale politica del cinese è un effeto dell'agire proprio dei "movimenti". Oggi di fronte alla crisi economica, alla guerra imminente, alla crisi strutturale dell'ambiente e così via, il fatto che alla guoida della sinistra unita ci sia uno che è contro la guerra senza tentennamenti, per la difesa dell'art.18, per la difesa degli spazi democatici, uno che con i "movimenti" ci parla, ai "movimenti" conviene. Per andare più avanti negli spazi aperti. O preferiamo continuare a litigare con D'alema & partners per i prossimi cinque anni?
Cofferati è un politico realista, lo era anche come segretario della CGIL.
Da buon realista non era Genova durante le giornate del G8.

Prima di affermare che sia un uomo che difende spazi democratici mi deve dire se non sapeva, se non sapeva a cosa doveva servire l'enorme apparato di sicurezza messo in atto a Genova: i vertici DS non potevano non saperlo, tranne lui?
Sappiamo tutti che la CGIL ha chiesto al movimento di non occuparsi del tema del lavoro e sappiamo anche che i sindacati di base fanno fatica a conquistare spazi di democrazia all'interno delle fabbriche, dei luoghi di lavoro.
Che Cofferati abbia guadagnato in termini di rapporti di forza affiancandosi al movimento non c'è dubbio, che lo faccia per costruire un nuovo asse con Prodi contro Berlusconi altrettanto.

Che Cofferati sia contro questa guerra lo sappiamo, perchè questa non è una guerra che può dirsi umanitaria. C'è chi, come Chirac, difende il nazionalismo francese, l'apparato militare e il nucleare francese; c'è chi come Berlusconi difende solo i propri affari e la propria persona, il militarismo e il razzismo dei suoi alleati. Non metto in dubbio la diversità fra D'Alema e Cofferati, ma non capisco perchè questa lotta interna debba convenire al movimento.

Prodi vuole una Europa forte e un esercito europeo forte: l'Europa della sicurezza, del controllo e dello sviluppo.
Mi si deve dire come si coniugano sicurezza, controllo e sviluppo con la democrazia.

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