Primo e fondamentale punto: è falso che si fosse trovato un consenso alla 
modifica.
Basta leggere le due discussioni per rendersene conto.
Luca Meloni ha modificato tutti i nomi prima che la prima discussione fosse 
terminata.
Era liberissimo di farlo, ma non può continuare a  sostenere di avere avuto 
l'approvazione della community.
Quando dopo qualche mese un utente ha rimesso i nomi originari si aperta una 
seconda discussione, che ha avuto ulteriori adesioni contarie alla doppia 
denominazione; ma ciononostante Luca Meloni ha ripristinato le sue modifiche.
Il solo fatto che ancora adesso si discute dell'opportunità di mantenere o no 
la doppia denominazione è indice che non c'è consenso. Non si cerca certo 
l'unanimità ma quanto meno una maggioranza: qui non c'è nemmeno quella.


Secondo punto: la questione è tutta su quale nome mettere sul tag name, nessuno 
nega che si debba indicare il toponimo in sardo nell'apposito campo.
Nessun problema a mettere la doppia denominazione, ma solo se effettivamente è 
normativamente prevista.
Sono sbagliati i parallelismi con Bolzano: può sembrare una situazione analoga 
(tutela della minoranza linguistica) ma è legislativamente disciplinata in modo 
diverso. Lì c'è un obbligo di bilinguismo in una moltitudine di settori, che 
implica la doppia denominazione di un comune. Ciò non vuol dire che il nome del 
capoluogo sia Bolzano/Bozen, ma che abbia entrambi i nomi in una condizione di 
parità: Bolzano in italiano e Bozen in tedesco. E' dunque necessaria la doppia 
denominazione nel tag name, oltre a name:it=Bolzano e name:de=Bozen.
In Sardegna non è così. Ai fini che ci interessa vige il solo bilinguismo 
visivo, cioè l'indicazione nella cartellonistica stradale, ma il nome della 
località rimane unico (almeno finché non verrà appositamente stabilito 
diversamente) come si può vedere consultando qualunque mappa.
Ulteriori informazioni vanno indicate negli specifici campi già previsti 
(loc_name, alt_name, name:language, old_name ecc. ecc.).


Terzo punto: on the ground rule
La cartellonistica non è per nulla determinante: può essere un indizio in 
mancanza di altro, ma nulla più.
Ad esempio, se una città cambia nome e non vengono aggiornati i cartelli, mica 
si dovrà attendere la nuova segnaletica per cambiare il nome sulla mappa! si 
aggiunge il campo old_name ed eventualmente una nota che spiega che i cartelli 
non sono stati aggiornati.
Allo stesso modo la presenza della segnaletica bilingue significa che è 
tutelata la minoranza linguistica, ci informa su quale è il nome in quella 
lingua di una località ma non ci dice se il nome effettivo è quello o un altro 
o entrambi: questo ce lo può dire solo un atto ufficiale (legge regionale).

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