Il 30/06/2017 11:15, Maurizio Napolitano ha scritto:
...

Nei rapporti che si stanno creando con le PA negli import di numeri
civici, si sta anche facendo il ragionamento della gestione
dell'aggiornamento?


L'anno scorso quando partimmo con l'import in Emilia Romagna la regione ci chiese proprio una cosa del genere.
I motivi sono diversi, in alcune zone la qualità era piuttosto bassa e in una prossima campagna vorrebbero migliorarli. Ma pensavano anche alla circolarità del dato: se qualcuno riposiziona i civici di un comune migliorando l'informazione, fatto salvo capire se è un effettivo miglioramento, come potrebbero riutilizzare quei dati? E hanno posto questa domanda ben consci che avrebbero dovuto adattare la loro licenza a quella di OSM.

Io ai tempi avevo proposto di lasciare l'ID per garantire la manutenzione del dato (come fu fatto qualche anno prima per gli edifici della stessa regione) ma (IMHO purtroppo) la risposta prevalente della comunità italiana fu che inserire l'ID era ridondante e che esistono alcuni metodi per risalire alla fonte.

Poi penso alla quantità di dati ridondanti inseriti nel DB e sono sempre dell'idea che quella fu una decisione a lungo termine negativa.
Se analizziamo ogni edificio in Francia notiamo un bel "source= cadastre-dgi-fr source : Direction Générale des Impôts - Cadastre. Mise à jour : 2010" con buona pace dei discorsi che facciamo qui. E contiamo che l'informazione dell'ID dei civici sarebbe stata più compatta ma avrebbe identificato ogni singolo civico garantendo la manutenzione dei civici e in fin dei conti rafforzando la posizione di OSM nei riguardi della P.A. che ci avrebbe visti come dei marziani.
In prospettiva, guardando al futuro DB unico dei civici nazionali secondo me dovremmo forse ripensare quella scelta.

Alessandro Ale_zena_IT

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