Martin, che i contenuti di Wikidata non siano CC-0 è un'affermazione
forte, che sconsiglio di fare alla leggera. Penso che volessi dire che
*potrebbero* non esserlo, nel senso che esistono scenari in tal senso
anche se non si sono verificati o non sono stati mai accertati.
In effetti nessuna licenza pubblica di copyright offre garanzie. Anche
in Wikimedia Commons o Wikipedia (e presumibilmente OSM) c'è sempre una
proporzione di violazioni del copyright, per quanto infinitesimale. Per
esempio in qualsiasi momento ci sono migliaia di file in cancellazione
<https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Deletion_requests> e quindi
su 50M e rotti di file liberi è ragionevole aspettarsi almeno uno 0,001
% di violazioni. Mi preoccupano di più i progetti che dicono "siamo al
100,00 % puliti!", perché è sicuramente falso, e senza una procedura
trasparente che evidenzi gli errori non so se siano come in Commons, o
cento, o diecimila volte tanto.
La licenza CC-0 di Wikidata serve soprattutto a sterilizzare i diritti
sui generis sul principale valore aggiunto portato da Wikidata, cioè la
creazione di una banca dati che interconnette una marea di dati e altre
banche dati esistenti. Il complesso di una simile banca dati è
incontrovertibilmente soggetto ai diritti sui generis, anche se tutte le
fonti fossero al 100 % in CC-0. Tali diritti sarebbero stati in capo a
Wikimedia Foundation o forse ai suoi utenti, ma nessuno sa come gestirli
e comunque valgono solo in UE, quindi è stato bene togliere di mezzo
questo convitato di pietra.
Che chi usa la CC-0 interpreti in modo "liberale" i diritti altrui è
un'illusione ottica, dovuta ai motivi ideali e pratici per cui CC-0 è
stata creata, a partire da iniziative come il
http://publicdomainmanifesto.org/ . È ovvio che chi adora i diritti sui
generis ed è allergico al pubblico dominio non userà CC-0. La CC-0 è
nata per proteggere il pubblico dominio e preservare legalmente
esperienze come i cataloghi bibliotecari che sono sempre stati nel
pubblico dominio, quindi non è sorprendente che la stragrande
maggioranza dei dati in CC-0 siano impacchettamenti di cose che sono al
99 % in PD in tutto il mondo (o comunque sono considerati tali da chi li
impacchetta) e che al massimo potrebbero forse essere sottoposti a nuove
restrizioni nella sola UE in forza del loro packaging scintillante.
Non è la CC-0 a dover dimostrare la propria correttezza, perché la CC-0
è lo status quo pre-1996, solo messo nero su bianco. È chi si oppone
alla CC-0, di solito, che cerca di affermare nuovi diritti mai prima
esistiti e propone interpretazioni del diritto d'autore e dei diritti
sui generis che non sono mai state corroborate in tribunale. (Nonostante
un po' di giurisprudenza sui diritti sui generis ormai ci sia.)
Federico
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