In 14.34 20/11/03 +0000, hai scritto:
>On Thu, 20 Nov 2003, 14:04, mauro wrote:

>> Ma come funziona? che e' questo acceleratore? 
>quel che segue e' tratto da una illustrazione del progetto,

domanda: quanta energia consuma questo apparecchio?
Cmq: mi sorprende molto il ragionamento "da qualche parte in effetti devono
pur stare". 
Io personalmente non vedo perché si dovrebbe rispolvere il problema nei
confini italiani, non vedo neppure perché questo dovrebbe avvenire a costi
contenuti.
Il nucleare è un abbaglio. Se non lo capiscono nel momento in cui devono
affrontare il nodo nel pettine, ovvero il trattamento dei rifiuti, il
problema verrà solo sppostato di altri vent'anni, ma resterà.
Smaltire le scorie costa in termini di soldi, e anche di salute. questo è
bene che si sappia e che emerga.
Ed è bene che si capisca che, partendo dal fatto che non è il caso di
produrne altre d'ora in poi, quelle che ci sono vanno messe lontano da ogni
area abitata. Il Pianeta Terr è grande, ci sono molti posti disponibili.
Sapete perché è difficile prenderli davvero in considerazione? Perché non è
semplice difenderli da eventuali attacchi: se sono isolati e non c'è
nessuno,bisogna creare costose linee di difesa. Non solo. Nel giro di 200
anni, se sono in un'area lontana, le informazioni saranno perse e nessuno
saprà tramandare ai posteri la percezione del rischio. L'unica possibilità
potrebbe essere quella di inventare delle fiabe, proprio come quella della
bella addormentata nel bosco.....
La soluzione? Non è quella di trovare qualche stratagemma tecnico, che
potrebbe anzi servire a credere di aver girato la boa, ma ostringere il
capitale a pagare quello che non ha pagato finora. 
ciao
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