Devo dire che mi trovo sempre molto in sintonia con il mio guru texano,
soprattutto quando dice che
Non esiste alfabetizzazione
scientifica, e tutto si muove per emotion. Telethon e' emotion. Il
referendum e' emotion. Anche i noglobal anti OGM sono emotion.
Per quanto riguarda la comunita' scientifica
: se si sfruttano le emozioni per avere pubblicita' e soldi, non ci si
lamentasse che poi le emotion
ti fregano in grandeur.
e quando si dispiace perchè
il massimo di partecipazione nella nostra societa' e' il voto telefonico
o SMS per eliminare qualcuno al grande fratello o all'isola dei coglioni.
I dubbi e le angosce attorno allo statuto ontologico dell'embrione, che ad
esempio stanno dietro anche al documento di quelle due "femministe
libertarie" che invitavano all'astensione invocando limiti alla scienza
mandando l'orrido Ferrara in visibilio, sono una specie di effetto Doppler
proprio del riduzionismo biologico e della metafisica genomica. Che derivi
anche da questo l'impressionante silenzio di quel che rimane del mo-mo?
Fortunatamente nella campagna per il sì, anche se da una posizione liminale
per non dire marginale rispetto all'opinione pubblica, in molte sono
riuscite a tenere assieme molto bene la critica radicale di quel
riduzionismo e di quella metafisica all'opposizione alla legge 40. Come si
vede dal libro di Eleonora Cirant o dal collettaneo "Si può" di
Manifestolibri.
Con a/matrix abbiamo cercato di recuperare Barbara Duden, Donna Haraway,
l'epistemologia e la storia femminista per raccontare che
l'autonomizzazione prima del feto e poi dell'embrione è il frutto prima
delle tecniche di "visualizzazione", dallo stetoscopio passando per i raggi
X fino alle foto di Nilsson su Life, e poi del progetto Genoma. E nel corso
del tempo, probabilmente anche per reazione agli inni razional-liberisti
dei radicali che avevano monopolizzato la campagna contro la legge, siamo
slittate dalle prime posizioni tecnofile tipo "reclaim the access to
technology" alla critica dell'oscena comunione tra le narrative
tecnoscientifiche e quelle religiose sulla vita.
Nell'era della conclamazione della crisi di legittimazione della scienza,
se nella divulgazione si continua a fare ricorso a temi escatologici stile
"mistero della vita" o "decrittazione della natura umana" è scontato che
poi, come dice il mio guru texano, are immediately and definitively fuck!
Quello che fotte è proprio l'emotion che suscita il grumo di cellule
sacralizzato da scienza e religione come origine di tutte le cose, come una
sorta di logos postmoderno. E allora oggi forse nemmeno la scienza, o per
lo meno gli uomini che la fanno, è all'altezza di se stessa, del mutamento
antropologico in atto e delle sfide imposte alla società...
Che la papessa ce la mandi buona
n.
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